Il 10 ottobre si è svolto nella sala del refettorio della Certosa di Calci il seminario I libri liturgici con notazione musicale: riflessioni per una corretta conoscenza e buone pratiche per la loro gestione, promosso dal Centro di documentazione musicale della Toscana insieme al Museo Nazionale della Certosa Monumentale (Polo Museale della Toscana). L’attività di ricognizione sui fondi musicali del Centro di documentazione musicale della Toscana ha permesso di raccogliere informazioni sulla presenza dei libri liturgici musicali conservati nelle biblioteche, negli archivi e nei musei sul territorio toscano: un patrimonio bibliografico vasto, caratterizzato da una notevole ricchezza semantica che comprende aspetti liturgici, musicali, artistici e codicologici.
Le relazioni introduttive della mattinata hanno messo in luce la complessità semantica del libro. Stefania Gitto, responsabile del progetto CeDoMus, ha introdotto i lavori della giornata presentando il progetto di un’applicazione realizzata di concerto fra gli informatici di Sistemalab e il CeDoMus.
MusAr è un’app creata per la divulgazione dei beni storico artistici, mediante la realtà aumentata e lo sviluppo di contenuti originali. La versione di MusAr progettata per la Certosa Di Calci, presentata nei suoi aspetti visuali, sonori e testuali, si è concentrata sul libro liturgico e grazie all’utilizzo della realtà aumentata ha reso possibile ascoltare la musica scritta al suo interno e ottenere informazioni sulla sua storia e sul luogo in cui è conservato. Si tratta di un progetto dedicato alle realtà medio-piccole che conservano, a lungo o a breve termine (come nel caso delle mostre), una o più fonti musicali che possono diventare il pretesto per raccontare e ricreare la storia, non solo dell’oggetto, ma anche delle persone che gravitarono attorno a quella fonte, sia come fautori che come fruitori, gli avvenimenti, il contesto che accolse quella risorsa, stimolando collegamenti con altre discipline.
Pluralità semantica nei libri liturgici musicali: una ricchezza da riscoprire
Stefania Gitto (Centro di Documentazione Musicale della Toscana) – Per una mappatura dei corali, libri liturgici e frammenti musicali: lo stato dell’arte in Toscana
L’intensa giornata di lavori è stata avviata dalla presentazione dei dati raccolti dall’attività di censimento curata dal CeDoMus e riassunti nella mappa georeferenziata quale saggio dell’attuale situazione delle fonti musicali presenti sul territorio. Attualmente il CeDoMus ha localizzato più di 200 fondi musicali, ovvero raccolte organiche e definibili secondo un’unica provenienza, di musica notata, di ogni repertorio, epoca, genere. Nell’intervento l’attenzione si è focalizzata sulla casistica dei libri liturgici, propendo i dati fino ad oggi raccolti.
Giacomo Baroffio (Università degli Studi di Pavia – Cremona) – Il canto liturgico
Nel suo primo intervento, il professor Baroffio ha posto l’attenzione sui libri liturgici, sottolineando la complessità dello studio, che deve essere comprensivo di tutti gli aspetti di quei particolari documenti e la variegata casistica legata alla liturgia come rappresentata presente nei libri.
Sonia Chiodo (Università degli Studi di Firenze) – La miniatura e il suo pubblico. Un caso di studio: corali miniati per gli ordini minori in Toscana nel Duecento
L’intervento della professoressa Chiodo ha avuto un taglio prettamente storico artistico, concentrandosi sul rapporto della miniatura, intesa come un piccolo quadro, e il testo. Sono stati proposti esempi di miniature di libri liturgici provenienti dalla chiesa di Santa Maria Novella a Firenze.
Gabriella Pomaro (Sismel – Sezione di Paleografia) – Il progetto CODEX per il manoscritto musicale liturgico. Aspetti di catalogazione e prospettive
L’intervento ha illustrato il lavoro fino ad oggi svolto del progetto Codex avviato dal 1992 dalla Regione Toscana. Il progetto, concluso nel 2013, ha interessato tutte le biblioteche della Toscana, ad eccezione delle biblioteche statali, e tutte le altre possibili sedi di conservazione. L’attività del progetto, sul database, è comunque ancora in corso poiché si è reso necessario il trasferimento dei dati su un sistema di nuova generazione che grazie ad una struttura nuovissima permetta la georeferenziazione dei manoscritti.
È disponibile una sintesi dell’intervento.
Proposte per un progetto integrato – tavola rotonda coordinata da Stefano Casciu (Direttore del Polo Museale della Toscana) con la partecipazione di: Antonia d’Aniello (Direttore del Museo nazionale della Certosa monumentale di Calci), Giacomo Baroffio (Università degli Studi di Pavia – Cremona), Roberto Ferrari (Direttore della Direzione Cultura e Ricerca della Regione Toscana), Stefania Gitto (Responsabile del Centro di Documentazione Musicale della Toscana), Marilena Tamassia (Direttore del Museo di San Marco, Firenze), Irene Mauro e Anna Nicolò (Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana)
Nella tavola rotonda è stata evidenziata l’importanza fondamentale di produrre e possedere una scheda di base per la catalogazione poiché la conoscenza di base del territorio è il punto di partenza per una corretta valorizzazione del patrimonio bibliografico, ed è stata ribadita l’importanza della collaborazione tra gli enti, che possono essere di varia natura, al fine di poter redigere le schede e poter dunque conoscere e proteggere il patrimonio.
Buone pratiche per la tutela, la gestione e la conservazione dei libri liturgici musicali
Roberta Castelli e Ilaria Palloni (CeDoMus) – Linee guida per una ricognizione inventariale
L’intervento ha illustrato il format redatto dal CeDoMus per schedare a un primo livello inventariale i libri liturgici. Si tratta di un modello ancora allo stadio sperimentale, utilizzato nelle schede del database del CeDoMus per i libri liturgici fino ad ora censiti, nel caso in cui nelle sedi di conservazione dei fondi non fossero disponibili cataloghi o altri strumenti di elencazione ed indicizzazione. È disponibile la proiezione mostrata durante l’intervento.
Giacomo Baroffio (Università degli Studi di Pavia – Cremona) – Strumenti di lavoro e apparati catalografici per la per la descrizione dei libri liturgici musicali
Nel suo intervento pomeridiano il professor Baroffio ha analizzato un libro liturgico della Certosa di Calci, schedato con il format del CeDoMus illustrato nel precedente intervento. Durante l’analisi del libro è emersa la complessità dello studio dei libri liturgici e la necessità di figure specializzate per la loro identificazione e corretta catalogazione.
Patrizia Radicchi e Ilaria Zolesi – Frammenti musicali pergamenacei: passato@futuro
In questo intervento a due voci è stato illustrato il percorso di scoperta, restauro e catalogazione di numerosi frammenti dell’Archivio notarile di Massa, Carrara e di Pontremoli. I frammenti musicali pergamenacei fanno parte di un ampio fondo costituitosi dal recupero di coperte di registri dell’Archivio, si tratta di fogli, bifolî o addirittura frammenti, vari per notazione, epoca (dal XII al XV secolo) e destinazione liturgica.
Claudia Giostrella – Maneggiare con cura: consigli per una corretta conservazione quotidiana
L’intervento di Claudia Giostrella si è posto come un vademecum per la corretta conservazione quotidiana dei libri liturgici, anche da personale non specializzato: dalla semplice spolveratura alla giusta collocazione, fino a semplici regole da applicare nel momento in cui si consulta un libro. È disponibile la presentazione mostrata durante l’intervento.
Irene Mauro e Anna Nicolò – I libri liturgici nell’ambito della tutela e vigilanza sui beni bibliografici
Le due funzionarie della Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Toscana hanno dapprima ripercorso l’evoluzione delle norme di vigilanza sui beni culturali, in particolare sui libri liturgici musicali, soffermandosi poi sui nuovi compiti della Soprintendenza per la loro tutela.
Elena Scaravella e Barbara Sisti – I nodi della tutela in tour. Tra biblioteca e museo: un esempio di valorizzazione del patrimonio locale
Elena Scaravella e Barbara Sisti hanno illustrato la mostra I nodi della tutela, percorso per un recupero della memoria collettiva ideata dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Siracusa e tenutasi dapprima in Sicilia e successivamente riproposta a Seravezza e poi nel Museo diocesano di Pontremoli. La mostra nasce dalla volontà di sensibilizzare il pubblico ai temi della conservazione e della valorizzazione dei libri e del materiale cartaceo, e si rivolge soprattutto ai non addetti ai lavori, cercando di avvicinare il pubblico generico ai luoghi dove, ancora oggi, si conserva il nostro sapere: biblioteche e archivi.
La giornata si è conclusa con una visita, guidata dalla direttrice Antonia d’Aniello, degli ambienti della Certosa e del suo preziosissimo archivio.