Database dei fondi musicali toscani

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Società mandolinistica lucchese

Conservatore
Archivio di Stato di LuccaArchivio di Stato di Lucca

Codice ICCU: IT-LU0099
Codice RISM: I-La
Indirizzo: Piazza Guidiccioni, 8
CAP: 55100
Comune: Lucca
Provincia: LU
Regione: TOSCANA
Telefono: 0583491465
http://www.archiviodistatoinlucca.beniculturali.it/index.php?id=46
as-lu@beniculturali.it


Produttore
Società mandolinistica lucchese Società mandolinistica lucchese
Estremi cronologici: 1922-194?
Cenni biografici: La Società mandolinistica lucchese fu un'associazione fondata nel 1922 da Silvio Meschi ed attiva fino all'inizio della seconda guerra mondiale. L’attività iniziò in piccoli locali ma all’aumentare delle adesioni il gruppo si trasferì nella più ampia sede dello storico Palazzo Guinigi. Sotto la direzione del maestro Ugo Marsili divenne un’orchestra considerevole formata da una quarantina di elementi che suonavano i più svariati strumenti a plettro e a pizzico, insieme alle percussioni: mandolini, mandole, chitarre, chitarroni, contrabbassi e arpa da un lato, timpani, campane a tubo e xilofono dall’altra. Venivano suonati brani di autori celebri quali Wagner, Bizet, Verdi, Mascagni e Puccini, rielaborati per l’organico specifico. Nonostante si trattasse di musicisti dilettanti, l’Associazione raggiunse una discreta fama e arrivò a suonare in varie località della Toscana. Il fascismo incorporò l’associazione nell’Opera nazionale del dopolavoro; durante la seconda guerra mondiale divenne impossibile suonare e, al termine del conflitto, nessuno riuscì a risollevare l’orchestra. Gli spartiti sono conservati presso l’Archivio di Stato di Lucca, mentre si è persa traccia del mobilio e degli strumenti.
Note e bibliografia: Mandolini scomparsi: la storia della mitica (e dimenticata) Unione Mandolinistica Lucchese /Alessandro Trasciatti.  In: Lo schermo.it, 6 gen. 2013.  Ultima visita: 24 feb. 2016


Anno di acquisizione
1970

Metodo di acquisizione
Deposito

Storia del fondo
Ugo Marsili, maestro della Società Mandolinistica Lucchese, depositò presso l’Archivio di Stato di Lucca quanto è rimasto dei materiali della Società dopo la seconda guerra mondiale: si tratta in particolare di musiche d’uso e materiale archivistico. Si sono perse le tracce degli strumenti e del mobilio.

Ambito disciplinare
Musica

Alimentazione del fondo
Chiuso

Indicizzazione del fondo
Non è presente alcun inventario nè catalogo del fondo.


Accessibilità del fondo
Non consultabile

Tipologia
Il fondo è formato da circa 4 m lineari di musica: 21 faldoni originali della Società suddivisi per strumento (come mandolini, harmonium, arpa, chitarre, etc) con musica varia del Novecento per orchestra a plettro, per lo più in parti manoscritte e qualche edizione (Marcia reale, Canto degli Arditi di Vincenzo Billi, Preludio Festoso di Ilio Batini, Fantasia sul Boccaccio, Riccioli capricciosi di Noseda, Cake Walk, Fiocchi di neve di Romeo Gerosa, La leggenda del Piave, etc); oltre 95 faldoni numerati con parti staccate suddivise per opere: ad esempio Le maschere di Mascagni, sinfonia per orchestra a plettro in riduzione di Ugo Bottacchiari con partitura a stampa (ed. Comellini, Bologna) e parti manoscritte oppure La pietra dello scandalo di Vincenzo Billi ridotto per orchestra di plettri da M. Bianchi, in partitura e parti manoscritte con annesso spartito a stampa (ed. Saporetti) e libretto. È presente inoltre una raccolta di ritagli di giornale dei concerti dell’Associazione dal 1924 al 1940 e due bandiere con diciture “Tre medaglie d’oro date alla patria. Unione mandolinistica PNF lucchese. OND” e “Unione mandolinistica Empoli. Giugno 1904”.

Genere
Strumentale
Vocale operistica/profana

Consistenza materiale principale
Manoscritti musicali
Musica a stampa moderna (post 1830)


Consistenza materiale secondaria
Documentazione archivistica


Datazione del materiale
1901-2000

Caratteristiche fisiche
Il fondo è composto da fascicoli sciolti raccolti in faldoni aperti.


Identificazione
È presente il timbro moderno dell’Associazione.


Stato di conservazione
Mediocre

Ambiente di conservazione
Il fondo è conservato all’Archivio di Stato, II piano, stanza 50b in armadio aperto.

Data ultima modifica
19.10.2021

Fonte compilazione
Stefania Gitto



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