Mercoledì 6 giugno si è svolta nei locali del Lyceum Club International di Firenze la presentazione del volume curato da Claudio Paradiso, Teodulo Mabellini: maestro dell’Ottocento musicale fiorentino, edito dalla Società editrice di musicologia di Roma.
Il volume è un’edizione rivista, corretta e aggiornata, con l’aggiunta di alcuni saggi e dell’indice dei nomi, della monografia che Paradiso pubblicò nel 2005 presso la Brigata del Leoncino di Pistoia, stampata in pochi esemplari presto andati esauriti.
Noi del CeDoMus abbiamo partecipato a questa riedizione, contribuendo con un nuovo articolo incentrato sulle fonti mabelliniane presenti in Toscana, e collaborando alla diffusione del nome del compositore con il grande ampliamento della sua pagina Wikipedia (che abbiamo tradotto anche in inglese).
La presentazione non si è svolta come da programma, a causa dell’assenza di Marcello de Angelis, che avrebbe dovuto introdurre e moderare la discussione con l’autore. Eleonora Negri, referente musicale del Lyceum, ha introdotto gli ospiti e comunicato la nuova “scaletta” dell’evento, che è stato aperto dalla musica di Luigi Hugues, compositore coevo di Mabellini, eseguita dai docenti del Conservatorio di Firenze (Paolo Zampini al flauto, Simone Bensi all’oboe e Corrado Dabbene al fagotto; al clarinetto c’era lo studente Jacopo Carosella). Zampini, direttore del conservatorio e a sua volta cultore di Mabellini (ha pubblicato una monografia con Sandra Pistolesi nel 2004), ha parlato dell’importanza del compositore e dell’utilità di un saggio così corposo (la riedizione raggiunge quasi le 600 pagine) a lui dedicato, lasciando poi la parola all’autore Claudio Paradiso, che ha riassunto i saggi contenuti per poi soffermarsi sulla contestualizzazione storica, ricordando la grandezza della Firenze ottocentesca, splendente capitale europea, e la grande considerazione internazionale di cui godette Mabellini in vita.
Ha seguìto l’esibizione di Mauro Rapetti al pianoforte, impegnato nell’esecuzione della parafrasi pianistica dei temi dell’opera Rolla di Mabellini effettuata dal grande didatta Carl Czerny (un pezzo difficilissimo, che Rapetti ha eseguito con evidente fatica), e nell’accompagnamento del tenore Leonardo de Lisi in liriche da camera ottocentesche di Mabellini (Sulla tomba di Baldassare Del Bianco, del 1850, piena di gustosi echi verdiani) e dei suoi allievi Luigi Mancinelli (Siete una dolce pera camoglina, 1870, identica alla Canzone di Marinella di De André) e Guido Tacchinardi (Triste tramonto, 1880).