Riordino, inventariazione, conservazione

carte da musica

“Per fondo storico-speciale si intende un complesso di materiale librario, archivistico e documentario in senso lato che offre un rilevante grado di organicità, di omogeneità e di specificità tematica, o che per la sua particolarità abbia una rilevante importanza storico-bibliografica o presenti comunque interesse nella genesi del patrimonio complessivo di una biblioteca.” (I fondi speciali delle biblioteche lombarde: censimento descrittivo, a cura dell’Istituto lombardo per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, Milano: Editrice Bibliografica, 1995-1998).

Premessa

Prima di iniziare il lavoro, di norma impegnativo, di riordino e di catalogazione di un fondo musicale è utile riflettere sul concetto di materiale musicale secondo la definizione data nelle note introduttive della Guida alla catalogazione SBN Musica. Nel mondo musicale la convivenza di  materiali diversi all’interno di uno stesso fondo è considerata “normale” poiché la loro produzione nasce per un unico scopo, l’esecuzione: non ci dobbiamo meravigliare quindi se in uno stesso fondo ad interesse musicale convivono libri, manoscritti musicali, musica a stampa, libretti, programmi di sala, e nel caso di raccolte moderne, registrazioni sonore, video e risorse elettroniche.

Non sempre l’identificazione di un documento cartaceo musicale, specie in rapporto alle definizioni di materiale librario e archivistico, è immediata. La definizione di manoscritto musicale tratta dall’introduzione della Guida alla descrizione dei manoscritti musicali può essere di aiuto, provando ad estendere il concetto di base, con le dovute differenze, anche alle edizioni musicali.

Nei secoli precedenti le raccolte librarie e documentarie venivano spesso smembrate in base alla tipologia del materiale e destinate ad istituti di conservazione distinti. La musica notata, specialmente se manoscritta, era in molti casi accorpata al materiale archivistico e come tale separata dai fondi librari. Oggi l’obiettivo comune è mantenere l’unità fisica del fondo. E se questo non è possibile, le tecnologie ci aiutano a preservare, anche solo virtualmente, l’unità originale.

I. Riordino

Quando il fondo musicale si presenta con un suo ordinamento interno è bene mantenerlo e lasciare traccia di eventuali modifiche o spostamenti in modo da poter ricostruire nel tempo le diverse stratificazioni e vicende del fondo.

In mancanza di un chiaro ordinamento interno, il riordino di un fondo musicale può seguire i seguenti passaggi:

selezionare e raggruppare le diverse tipologie di materiale (musica notata, registrazioni, libri, libretti, programmi, materiale archivistico, materiale grigio, etc.).

– all’interno della musica notata è possibile separare la musica manoscritta da quella a stampa oppure tenerle unite. Ogni caso merita una sua riflessione da farsi in base alla consistenza del fondo, all’obiettivo finale del riordino (fruizione interna, pubblicazione, catalogazione in rete, etc.) e al contesto nel quale il fondo è custodito.

– In entrambi i casi è consigliabile ordinare le musiche alfabeticamente per autore/compositore al suo interno per titolo così da riunire tutti i documenti (parti staccate, riduzioni, partiture, etc.) inerenti ad una singola composizione. In questo modo si potranno verificare eventuali mancanze ed individuare le musiche anepigrafe (assenza del titolo) e adespote (assenza dell’autore) che avranno bisogno di un trattamento particolare.

– Durante il lavoro di riordino è importante leggere la musica, perché non tutti i documenti riportano titolo e autore. L’unica chiave di identificazione è quindi il loro contenuto musicale. Solo in questo modo è possibile raggruppare tutti i documenti inerenti ad una stessa composizione presenti nel fondo.

– In questa prima fase “esplorativa” del fondo è comune imbattersi in volumi miscellanei che la Guida alla descrizione dei manoscritti musicali definiscecompositi”. Un composito è definito come:

  • Volume che solo apparentemente, in quanto dotato di un’unica legatura, costituisce un’unità fisica, mentre in realtà è il risultato di più unità intere o frammentarie messe insieme successivamente alla loro redazione per motivi diversi.

Al contrario dei volumi omogenei, ideati come singole unità codicologiche anche se redatti da più persone, i compositi comprendono più unità codicologiche rilegate insieme con criteri precisi di chi ha formato la raccolta (composito organizzato) o, al contrario, per pure ragioni esterne (es. formato, materia) o casuali (composito fattizio).

 II. Inventariazione

L’inventariazione dei fondi musicali a stampa e manoscritti seguono le normali procedure del mondo librario. Qui un esempio disponibile sul web di Raccomandazioni per l’inventariazione delle collezioni librarie a cura della Regione Piemonte.

Ci sono però delle particolarità da tenere presenti, relative a:

  • presentazione della musica notata (partitura, parti, libro corale, etc.) per le quali dobbiamo ricordare la definizione di unità catalografica: per questo motivo le parti staccate, strumentali o vocali, di una composizione devo riportare lo stesso numero di inventario. Se pervenute con la partitura avranno un unico numero di inventario e saranno tenute fisicamente insieme.
  • volumi compositi o miscellanee che contengono al loro interno più unità catalografiche e come tali devono avere un loro singolo numero di inventario. Per il trattamento catalografico dei compositi manoscritti si veda la Guida alla descrizione dei manoscritti musicali (in particolare pp. 10-11) per le raccolte a stampa la Guida alla catalogazione SBN Musica.

 Dizionari utili all’inventariazione

I dizionari enciclopedici sono uno strumento di base utile anche per le fasi di riordino e inventariazione dei fondi musicali per apprendere informazioni sulla terminologia e sui protagonisti  del mondo musicale. In particolare:

DEUMM: Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti / diretto da Alberto Basso. Torino: UTET, 1983-1999. 16 voll. Scheda introduttiva a cura di Sebastiano De Gennaro dal sito I libri della musica.

GROVEA dictionary of music and musicians / George GroveLondon: Macmillian, 1878-1890. Scheda introduttiva a cura di Elide Brunati sul sito I libri della musica.

  • Edizione più recente (anche in cd-rom): The new Grove’s dictionary of music and musicians, a cura di Stanley Sadie. London: Macmillan, 2001. 29 voll.

MGGDie Musik in Geschichte und Gegenwart: allgemeine Enzyklopädie der Musik / fondata da Friedrich Blume. Kassel: Bärenreiter, 1949-1986. 17 voll. Scheda introduttiva a cura di Marija Kuthic sul sito I libri della musica.

  • Edizione più recente (anche in cd-rom):  Die Musik in Geschichte und Gegenwart: Allgemeine Enzyklopädie der Musik, a cura di Ludwig Finscher. II ed. Kassel: Bärenreiter, 1994-?. 28 voll.

III. Conservazione e tutela

Preservation of Scores and Sheet Music: linee guida per la conservazione della documentazione musicale nei vari formati, a cura di Sandi-Jo Malmon (Scores and Sheet Music editor) sul sito della Music Library Association (MLA).

Beni librari e documentari: raccomandazioni per la tutela. A cura di Ornella Foglieni, Milano: Regione Lombardia, 2007.