Biblioteca della Certosa di Calci. Materiale musicale
Conservatore
Biblioteca della Certosa di Calci
Certosini, Calci
Anno di acquisizione
1400
Metodo di acquisizione
Nativo
Storia del fondo
Agli inizi del Quattrocento, in seguito alla generale e profonda crisi dell’Ordine benedettino, il ricco patrimonio documentario e librario dell’antico monastero di San Gorgonio nell’isola di Gorgona e della sua filiale pisana di San Vito in Borgo fu assegnato alla Certosa di Calci, che ne ereditò anche chiese, pievi, cappelle e tutte le proprietà fondiarie e immobiliari situate nell’arcidiocesi pisana e nelle regioni settentrionali della Corsica. Nel secolo scorso il materiale degli archivi e delle biblioteche appartenenti ai Certosini calcesani subì una serie di smembramenti. I registri notarili e amministrativi così come inventari sommari, regesti ed altri strumenti di corredo furono trasferiti nel deposito generale degli archivi demaniali annesso all'Archivio di Stato di Firenze e nell'Archivio di Stato di Pisa. Nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze sono invece custoditi i più antichi codici illustrati. Il materiale musicale conservato attualmente presso la Certosa è quindi piuttosto esiguo.
Ambito disciplinare
Musica
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
È presente un inventario cartaceo consultabile in loco. Degli otto libri a stampa sei sono catalogati e presenti sull’ opac della Biblioteca Universitaria di Pisa e consultabili nel Catalogo del servizio bibliotecario nazionale (SBN). Il Salterio e il Graduale segnato SBAAAS 2, fanno parte del database Codex (ultima visita: 10 mag. 2021). In occasione del sopralluogo del CeDoMus è stato compilato un elenco di consistenza (in allegato, ultima revisione mar. 2018).
Lista di consistenza
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Tipologia
Il fondo musicale della Certosa di Calci è costituito da 14 libri liturgici, di tipologia, dimensioni e datazioni assai diversificate, dal XII secolo al XIX secolo, di cui otto a stampa e sei manoscritti. Oltre ai libri strettamente legati alle funzioni liturgiche, vi sono due manuali per il canto ecclesiastico: Il cantore ecclesiastico di padre Giuseppe Frezza edito nel 1713 e Regole di canto ecclesiastico del padre Gio. Batt. Di Firenze stampato nel 1864. È possibile consultare l’elenco di consistenza allegato al campo Indicizzazione.
Genere
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Libri liturgici musicali: 14
Datazione del materiale
1101-1200
1301-1400
1401-1500
1501-1600
1601-1700
1701-1800
1801-1900
Caratteristiche fisiche
I volumi sono tutti di grande formato con legature in assi in legno rivestite in pelle, o senza assi rivestite in pelle o carta. Il Cantorino, e il libro computo sono di formato piccolo.
Identificazione
Sono presenti etichette cartacee di varie epoche. I libri sono segnati con il numero di inventario SBAAAS seguito dal numero identificativo.
Stato di conservazione
Mediocre
Ambiente di conservazione
I libri liturgici son conservati in un armadio ligneo presso la biblioteca della Certosa.
Eventi di valorizzazione
Il 10 ottobre 2017 si è svolto nella sala del refettorio della Certosa di Calci il seminario I libri liturgici con notazione musicale : riflessioni per una corretta conoscenza e buone pratiche per la loro gestione, promosso dal Centro di documentazione musicale della Toscana insieme al Museo Nazionale della Certosa Monumentale (Polo Museale della Toscana). È possibile consultare il report del seminario.
Il 26 luglio 2018 è stata presentata MusAR, una app dedicata alla divulgazione dei beni culturali che ha avuto come capofila proprio la ricchezza artistica della Certosa, con una particolare attenzione ai Libri liturgici lì conservati (ultima visita: 10 mag. 2021).
Il gruppo Sine Modo (formato da Sabrina Davide, Irene Luperini, Roberta Mancuso e Elle Young), è specializzato nella rielaborazione di canti gregoriani e ha inserito all'interno del loro repertorio melodie presenti nei libri liturgici del fondo.
Bibliografia
Data ultima modifica
10.05.2021
Fonte compilazione
sopralluogo marzo 2017
Biblioteca della Certosa di Calci
Codice ICCU: IT-PI0004
Codice RISM: I-PIcc
Indirizzo: via Roma 79
CAP: 56011
Comune: Calci
Provincia: PI
Regione: Toscana
Telefono: 50938430
http://www.sbappsae-pi.beniculturali.it/index.php?it/148/calci-pi-museo-nazionale-della-certosa-monumentale-di-pisa
certosadicalci@beniculturali.it
ProduttoreCodice RISM: I-PIcc
Indirizzo: via Roma 79
CAP: 56011
Comune: Calci
Provincia: PI
Regione: Toscana
Telefono: 50938430
http://www.sbappsae-pi.beniculturali.it/index.php?it/148/calci-pi-museo-nazionale-della-certosa-monumentale-di-pisa
certosadicalci@beniculturali.it
Certosini, Calci
Estremi cronologici: 1366, 30 maggio-1972
Cenni biografici: La costruzione della Certosa iniziò nel 1366 per volere dell’arcivescovo di Pisa Francesco Moricotti. Nel 1425 il Capitolo Generale di Grenoble provvide ad annettere il monastero di San Gorgonio presso l’isola di Gorgona alla Certosa di Calci, che ne ereditò tutti i beni, compresi quelli del monastero di San Vito che erano stati trasferiti a loro volta nel monastero della Gorgona nel 1373. Nel 1808 la Certosa di Calci veniva soppressa e a i suoi locali apposti i sigilli. Nel 1814 il monastero veniva ripristinato e i certosini poterono farvi ritorno essendo stato loro concesso il permesso di vivere nel chiostro calcesano come preti secolari. A seguito di una serie di suppliche per la ricostituzione dell’ordine monastico e la restituzione di buona parte dei beni, l’ordine fu ripristinato nel 1818 ma fu nuovamente soppresso il 7 luglio del 1866. La comunità si sciolse e mentre alcuni monaci si trasferirono, altri restarono a Calci in qualità di custodi dell’edificio. Nel 1972 la Certosa, abbandonata dai pochi monaci rimasti, divenne Museo Nazionale, mentre nel 1979 la parte occidentale del complesso fu concessa in uso perpetuo e gratuito all'Università di Pisa, che vi fondò il Museo di Storia Naturale, da allora ampliato, arricchito e rinnovato. Oggi la Certosa ospita quindi due distinti musei: il Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci e il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa.
Vedi anche:
La Certosa di Pisa. Ultima visita: 31 gen. 2019
Note e bibliografia: I manoscritti del fondo della Certosa di Calci nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze / a cura di Giovanni Murano, Firenze: Centro Stampa Giunta Regionale, 1996 (SMF: CEDOMUS. 097)
Certose e certosini in Europa: atti del convegno alla Certosa di San Lorenzo Padula, 22-24 settembre 1988. Napoli: Sergio Civita, 1990
Inventario dell’archivio della Certosa di Calci / Luigina Carratori. Pisa: Pacini, 1990
Cenni biografici: La costruzione della Certosa iniziò nel 1366 per volere dell’arcivescovo di Pisa Francesco Moricotti. Nel 1425 il Capitolo Generale di Grenoble provvide ad annettere il monastero di San Gorgonio presso l’isola di Gorgona alla Certosa di Calci, che ne ereditò tutti i beni, compresi quelli del monastero di San Vito che erano stati trasferiti a loro volta nel monastero della Gorgona nel 1373. Nel 1808 la Certosa di Calci veniva soppressa e a i suoi locali apposti i sigilli. Nel 1814 il monastero veniva ripristinato e i certosini poterono farvi ritorno essendo stato loro concesso il permesso di vivere nel chiostro calcesano come preti secolari. A seguito di una serie di suppliche per la ricostituzione dell’ordine monastico e la restituzione di buona parte dei beni, l’ordine fu ripristinato nel 1818 ma fu nuovamente soppresso il 7 luglio del 1866. La comunità si sciolse e mentre alcuni monaci si trasferirono, altri restarono a Calci in qualità di custodi dell’edificio. Nel 1972 la Certosa, abbandonata dai pochi monaci rimasti, divenne Museo Nazionale, mentre nel 1979 la parte occidentale del complesso fu concessa in uso perpetuo e gratuito all'Università di Pisa, che vi fondò il Museo di Storia Naturale, da allora ampliato, arricchito e rinnovato. Oggi la Certosa ospita quindi due distinti musei: il Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci e il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa.
Vedi anche:
La Certosa di Pisa. Ultima visita: 31 gen. 2019
Note e bibliografia: I manoscritti del fondo della Certosa di Calci nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze / a cura di Giovanni Murano, Firenze: Centro Stampa Giunta Regionale, 1996 (SMF: CEDOMUS. 097)
Certose e certosini in Europa: atti del convegno alla Certosa di San Lorenzo Padula, 22-24 settembre 1988. Napoli: Sergio Civita, 1990
Inventario dell’archivio della Certosa di Calci / Luigina Carratori. Pisa: Pacini, 1990
Anno di acquisizione
1400
Metodo di acquisizione
Nativo
Storia del fondo
Agli inizi del Quattrocento, in seguito alla generale e profonda crisi dell’Ordine benedettino, il ricco patrimonio documentario e librario dell’antico monastero di San Gorgonio nell’isola di Gorgona e della sua filiale pisana di San Vito in Borgo fu assegnato alla Certosa di Calci, che ne ereditò anche chiese, pievi, cappelle e tutte le proprietà fondiarie e immobiliari situate nell’arcidiocesi pisana e nelle regioni settentrionali della Corsica. Nel secolo scorso il materiale degli archivi e delle biblioteche appartenenti ai Certosini calcesani subì una serie di smembramenti. I registri notarili e amministrativi così come inventari sommari, regesti ed altri strumenti di corredo furono trasferiti nel deposito generale degli archivi demaniali annesso all'Archivio di Stato di Firenze e nell'Archivio di Stato di Pisa. Nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze sono invece custoditi i più antichi codici illustrati. Il materiale musicale conservato attualmente presso la Certosa è quindi piuttosto esiguo.
Ambito disciplinare
Musica
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
È presente un inventario cartaceo consultabile in loco. Degli otto libri a stampa sei sono catalogati e presenti sull’ opac della Biblioteca Universitaria di Pisa e consultabili nel Catalogo del servizio bibliotecario nazionale (SBN). Il Salterio e il Graduale segnato SBAAAS 2, fanno parte del database Codex (ultima visita: 10 mag. 2021). In occasione del sopralluogo del CeDoMus è stato compilato un elenco di consistenza (in allegato, ultima revisione mar. 2018).
Lista di consistenza
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Tipologia
Il fondo musicale della Certosa di Calci è costituito da 14 libri liturgici, di tipologia, dimensioni e datazioni assai diversificate, dal XII secolo al XIX secolo, di cui otto a stampa e sei manoscritti. Oltre ai libri strettamente legati alle funzioni liturgiche, vi sono due manuali per il canto ecclesiastico: Il cantore ecclesiastico di padre Giuseppe Frezza edito nel 1713 e Regole di canto ecclesiastico del padre Gio. Batt. Di Firenze stampato nel 1864. È possibile consultare l’elenco di consistenza allegato al campo Indicizzazione.
Genere
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Libri liturgici musicali: 14
Datazione del materiale
1101-1200
1301-1400
1401-1500
1501-1600
1601-1700
1701-1800
1801-1900
Caratteristiche fisiche
I volumi sono tutti di grande formato con legature in assi in legno rivestite in pelle, o senza assi rivestite in pelle o carta. Il Cantorino, e il libro computo sono di formato piccolo.
Identificazione
Sono presenti etichette cartacee di varie epoche. I libri sono segnati con il numero di inventario SBAAAS seguito dal numero identificativo.
Stato di conservazione
Mediocre
Ambiente di conservazione
I libri liturgici son conservati in un armadio ligneo presso la biblioteca della Certosa.
Eventi di valorizzazione
Il 10 ottobre 2017 si è svolto nella sala del refettorio della Certosa di Calci il seminario I libri liturgici con notazione musicale : riflessioni per una corretta conoscenza e buone pratiche per la loro gestione, promosso dal Centro di documentazione musicale della Toscana insieme al Museo Nazionale della Certosa Monumentale (Polo Museale della Toscana). È possibile consultare il report del seminario.
Il 26 luglio 2018 è stata presentata MusAR, una app dedicata alla divulgazione dei beni culturali che ha avuto come capofila proprio la ricchezza artistica della Certosa, con una particolare attenzione ai Libri liturgici lì conservati (ultima visita: 10 mag. 2021).
Il gruppo Sine Modo (formato da Sabrina Davide, Irene Luperini, Roberta Mancuso e Elle Young), è specializzato nella rielaborazione di canti gregoriani e ha inserito all'interno del loro repertorio melodie presenti nei libri liturgici del fondo.
Bibliografia
- Certose e certosini in Europa: atti del convegno alla Certosa di San Lorenzo Padula, 22-24 settembre 1988. Napoli : Sergio Civita, 1990.
- Inventario dell’archivio della Certosa di Calci / Luigina Carratori. Pisa : Pacini, 1990.
- I manoscritti del fondo della Certosa di Calci nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze / a cura di Giovanni Murano. Firenze : Centro Stampa Giunta Regionale, 1996.
Data ultima modifica
10.05.2021
Fonte compilazione
sopralluogo marzo 2017
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