Biblioteca dell'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Libri liturgico-musicali
Conservatore
Biblioteca dell'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore
Ordine olivetano
Anno di acquisizione
1831
Metodo di acquisizione
Soppressione enti ecclesiastici
Storia del fondo
Nel 1448, il giurista Ludovico Petrucciani lascia per testamento la sua ricca biblioteca al convento e così la raccolta libraria olivetana diventa una delle maggiori del territorio. A seguito del lascito Petrucciani venne edificata una nuova libreria, dove i manoscritti appaiono sistemati in armadi (a questa sistemazione corrisponde la segnatura tardo quattrocentesca formata da lettera+numero); nel sec. XVII la libraria venne modificata (a questa sistemazione corrisponde, per i manoscritti, una segnatura, apposta direttamente sul dorso, formata da B+numero in progressione). Nel sec. XVIII, a seguito di diverse soppressioni, l'ordine perse molti insediamenti, con conseguente arrivo di manoscritti e libri alla casa madre, da dove nel 1810 passarono in blocco (a seguito delle confische napoleoniche) alla Biblioteca degli Intronati di Siena. Il corredo liturgico proprio - 22 libri liturgici riccamente miniati - venne invece consegnato al vescovo di Pienza, che, sempre nel 1810, li concesse alla Cattedrale di Chiusi, ove oggi si trovano. Nella soppressione generale del 1866 Monte Oliveto Maggiore venne dichiarato monumento nazionale; questo permise il permanere di alcuni frati, ma la congregazione, attorno al 1870, poteva contare in Toscana, oltre alla casa madre, solo sulla sopravvivenza della chiesa di S. Bartolomeo, a Firenze. Due secoli di vicissitudini hanno portato alla dispersione di buona parte del patrimonio librario dell'ordine: le sole provenienze dirette dalla Casa Madre sono ben individuabili nel fondo comunale senese ma la ricchezza delle fondazioni aggregate (nell'Aretino, nella Lucchesia, a Firenze) per ora non pare ricostruibile.
I libri conservati attualmente sono pervenuti alla Biblioteca a seguito della soppressione del monastero olivetano di S. Maria in Monte Morcino di Perugia, avvenuta nel 1831. Dopo il furto del 1975, del complesso dei 22 codici corali perugini rimangono attualmente quattro manoscritti (C, D, N, X) e 17 frammenti, derivati dai fogli tagliati per la rivendita sul mercato antiquario delle miniatue. Altri codici provenienti dall’Abbazia sono conservati presso il Museo del Duomo di Chiusi di cui si può leggere la scheda CeDoMus dedicata (ultima visita: 26 apr. 2021).
Ambito disciplinare
Musica
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
La biblioteca dispone di inventario e di catalogo per autore e per soggetto. I 4 codici rimasti e i 17 frammenti sono stati descritti nel dettaglio, fotografati e riversati in Codex (ultima visita: 26 apr. 2021).
Una presentazione complessiva si trova in Rism Smo (ultima visita: 26 apr. 2021): Directory of Music Research Libraries: Spain, France, Italy, Portugal / R. Benton. Iowa City: The Univ. of Iowa, 1972 (RISM, Serie C, III).
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Tipologia
Sono conservati diversi trattati musicali a stampa, quattro edizioni musicali italiane del sec. XVI (tra gli autori noti segnalati dal RISM: Giovanni Guidetti, Serafino Razzi e Gioseffo Zarlino) e qualche decina di libri liturgici a stampa (di cui tre Cinquecenteschi). Rinviamo alla descrizione in Codex per i 17 frammenti e per i quattro codici corali rimasti:
Genere
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Libri liturgici musicali: 4 mss., 17 frammmenti e qualche decina a stampa
Musica a stampa antica (1500-1830): 4 edizioni del '600
Musica a stampa moderna (post 1830)
Trattati Musicali
Datazione del materiale
1501-1600
1601-1700
1701-1800
1801-1900
Caratteristiche fisiche
I 4 codici sono conservati, anche a causa dei danni subiti dal furto, con diverse legature: con assi in pelle C (recentemente restaurato) e N, privo di rilegatura X e con legatura di restauro D.
I 17 frammenti sono fogli tagliati provenienti dai libri corali, alcuni dei quali ancora presenti in Biblioteca.
Stato di conservazione
Buono
Interventi di restauro
Il corale C è stato recentemente restaurato.
Ambiente di conservazione
Biblioteca monumentale dell’Abbazia, progettata dal monaco fra’ Giovanni da Verona (1457-1525 ca.), cui si devono anche 12 capitelli e l’intarsio ligneo della porta d’ingresso. I frammenti dei libri corali sono conservati in cornici di plexigas.
Bibliografia
Data ultima modifica
26.04.2021
Fonte compilazione
Consultazione RISM, CODEX, Iter Liturgicum.
Biblioteca dell'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore
Codice RISM: Smo
Indirizzo: Monte Oliveto Maggiore - Fragole di Chiusure
CAP: 53020
Comune: Asciano
Provincia: SI
Regione: TOSCANA
Telefono: 057770761
https://www.monteolivetomaggiore.it
abbazia@monteolivetomaggiore.it
ProduttoreIndirizzo: Monte Oliveto Maggiore - Fragole di Chiusure
CAP: 53020
Comune: Asciano
Provincia: SI
Regione: TOSCANA
Telefono: 057770761
https://www.monteolivetomaggiore.it
abbazia@monteolivetomaggiore.it
Ordine olivetano
Estremi cronologici: 1344
Cenni biografici: La congregazione venne fondata da san Bernardo Tolomei (1272-1348), al secolo Giovanni. Egli apparteneva a una nobile famiglia senese. Venne educato presso i domenicani del convento del Camporegio e poi si laureò presso l'università di Siena: ricoprì le cariche di giureconsulto, gonfaloniere delle milizie e capitano del popolo; contemporaneamente, partecipava alle attività della confraternita dei Disciplinati della Scala ed ebbe modo di conoscere Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini. Dopo essere guarito da una malattia che gli aveva causato una temporanea cecità, abbandonò la vita mondana e si ritirò assieme con Patrizi e Piccolomini ad Accona, dove condusse vita di penitenza ed eremitica. Adottò il nome di Bernardo in omaggio al santo abate cistercense di Chiaravalle. Attorno alla figura di Bernardo Tolomei si riunì presto una comunità: secondo la tradizione agiografica Bernardo ebbe la visione di una moltitudine di monaci in abito bianco che saliva una scala d'argento al vertice della quale stavano Gesù e Maria. Per evitare che il suo movimento si confondesse con gruppi eretici, Bernardo si rivolse a papa Giovanni XXII, all'epoca residente ad Avignone, chiedendo il riconoscimento pontificio. Il papa affidò i monaci a Guido Tarlati, vescovo di Arezzo, che fece adottare loro la regola di san Benedetto e il 26 marzo 1319 emanò la Charta fundationis del monastero della Vergine di Monteoliveto: il 29 marzo successivo i membri della comunità presero l'abito religioso ed emisero la loro professione nelle mani del delegato vescovile
Cenni biografici: La congregazione venne fondata da san Bernardo Tolomei (1272-1348), al secolo Giovanni. Egli apparteneva a una nobile famiglia senese. Venne educato presso i domenicani del convento del Camporegio e poi si laureò presso l'università di Siena: ricoprì le cariche di giureconsulto, gonfaloniere delle milizie e capitano del popolo; contemporaneamente, partecipava alle attività della confraternita dei Disciplinati della Scala ed ebbe modo di conoscere Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini. Dopo essere guarito da una malattia che gli aveva causato una temporanea cecità, abbandonò la vita mondana e si ritirò assieme con Patrizi e Piccolomini ad Accona, dove condusse vita di penitenza ed eremitica. Adottò il nome di Bernardo in omaggio al santo abate cistercense di Chiaravalle. Attorno alla figura di Bernardo Tolomei si riunì presto una comunità: secondo la tradizione agiografica Bernardo ebbe la visione di una moltitudine di monaci in abito bianco che saliva una scala d'argento al vertice della quale stavano Gesù e Maria. Per evitare che il suo movimento si confondesse con gruppi eretici, Bernardo si rivolse a papa Giovanni XXII, all'epoca residente ad Avignone, chiedendo il riconoscimento pontificio. Il papa affidò i monaci a Guido Tarlati, vescovo di Arezzo, che fece adottare loro la regola di san Benedetto e il 26 marzo 1319 emanò la Charta fundationis del monastero della Vergine di Monteoliveto: il 29 marzo successivo i membri della comunità presero l'abito religioso ed emisero la loro professione nelle mani del delegato vescovile
Anno di acquisizione
1831
Metodo di acquisizione
Soppressione enti ecclesiastici
Storia del fondo
Nel 1448, il giurista Ludovico Petrucciani lascia per testamento la sua ricca biblioteca al convento e così la raccolta libraria olivetana diventa una delle maggiori del territorio. A seguito del lascito Petrucciani venne edificata una nuova libreria, dove i manoscritti appaiono sistemati in armadi (a questa sistemazione corrisponde la segnatura tardo quattrocentesca formata da lettera+numero); nel sec. XVII la libraria venne modificata (a questa sistemazione corrisponde, per i manoscritti, una segnatura, apposta direttamente sul dorso, formata da B+numero in progressione). Nel sec. XVIII, a seguito di diverse soppressioni, l'ordine perse molti insediamenti, con conseguente arrivo di manoscritti e libri alla casa madre, da dove nel 1810 passarono in blocco (a seguito delle confische napoleoniche) alla Biblioteca degli Intronati di Siena. Il corredo liturgico proprio - 22 libri liturgici riccamente miniati - venne invece consegnato al vescovo di Pienza, che, sempre nel 1810, li concesse alla Cattedrale di Chiusi, ove oggi si trovano. Nella soppressione generale del 1866 Monte Oliveto Maggiore venne dichiarato monumento nazionale; questo permise il permanere di alcuni frati, ma la congregazione, attorno al 1870, poteva contare in Toscana, oltre alla casa madre, solo sulla sopravvivenza della chiesa di S. Bartolomeo, a Firenze. Due secoli di vicissitudini hanno portato alla dispersione di buona parte del patrimonio librario dell'ordine: le sole provenienze dirette dalla Casa Madre sono ben individuabili nel fondo comunale senese ma la ricchezza delle fondazioni aggregate (nell'Aretino, nella Lucchesia, a Firenze) per ora non pare ricostruibile.
I libri conservati attualmente sono pervenuti alla Biblioteca a seguito della soppressione del monastero olivetano di S. Maria in Monte Morcino di Perugia, avvenuta nel 1831. Dopo il furto del 1975, del complesso dei 22 codici corali perugini rimangono attualmente quattro manoscritti (C, D, N, X) e 17 frammenti, derivati dai fogli tagliati per la rivendita sul mercato antiquario delle miniatue. Altri codici provenienti dall’Abbazia sono conservati presso il Museo del Duomo di Chiusi di cui si può leggere la scheda CeDoMus dedicata (ultima visita: 26 apr. 2021).
Ambito disciplinare
Musica
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
La biblioteca dispone di inventario e di catalogo per autore e per soggetto. I 4 codici rimasti e i 17 frammenti sono stati descritti nel dettaglio, fotografati e riversati in Codex (ultima visita: 26 apr. 2021).
Una presentazione complessiva si trova in Rism Smo (ultima visita: 26 apr. 2021): Directory of Music Research Libraries: Spain, France, Italy, Portugal / R. Benton. Iowa City: The Univ. of Iowa, 1972 (RISM, Serie C, III).
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Tipologia
Sono conservati diversi trattati musicali a stampa, quattro edizioni musicali italiane del sec. XVI (tra gli autori noti segnalati dal RISM: Giovanni Guidetti, Serafino Razzi e Gioseffo Zarlino) e qualche decina di libri liturgici a stampa (di cui tre Cinquecenteschi). Rinviamo alla descrizione in Codex per i 17 frammenti e per i quattro codici corali rimasti:
- C, Graduale dei secc. XVex-XVI ca., ff. 155, notazione quadrata nera;
- D, Antifonario dei secc. XVex-XVI ca., ff. 131, notazione quadrata nera;
- N, Antifonario dei secc. XVex-XVI ca., ff. 118, notazione quadrata nera;
- X, Kyriale con alcune Messe (ff. 65v-124v) e sequenze in festivitatibus diversis (ff. 124r-173r), secc. XVex-XVI ca, ff. 187 membr. + 100A e 187-191 cart. (agg. moderna), notazione quadrata nera.
Genere
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Libri liturgici musicali: 4 mss., 17 frammmenti e qualche decina a stampa
Musica a stampa antica (1500-1830): 4 edizioni del '600
Musica a stampa moderna (post 1830)
Trattati Musicali
Datazione del materiale
1501-1600
1601-1700
1701-1800
1801-1900
Caratteristiche fisiche
I 4 codici sono conservati, anche a causa dei danni subiti dal furto, con diverse legature: con assi in pelle C (recentemente restaurato) e N, privo di rilegatura X e con legatura di restauro D.
I 17 frammenti sono fogli tagliati provenienti dai libri corali, alcuni dei quali ancora presenti in Biblioteca.
Stato di conservazione
Buono
Interventi di restauro
Il corale C è stato recentemente restaurato.
Ambiente di conservazione
Biblioteca monumentale dell’Abbazia, progettata dal monaco fra’ Giovanni da Verona (1457-1525 ca.), cui si devono anche 12 capitelli e l’intarsio ligneo della porta d’ingresso. I frammenti dei libri corali sono conservati in cornici di plexigas.
Bibliografia
- I corali miniati di Monte Oliveto Maggiore conservati nella cattedrale di Chiusi / Di Cocco. In Bollettino d’arte del Ministero della Pubblica Istruzione, IV (1910). Pp. 458-480.
- Accesso libero in pdf sul sito del Bollettino.
- Corali e minii di Monte Oliveto Maggiore a Chiusi / P. Lugano. In Rivista storica benedettina, VI (1911). Pp. 36-55.
- Contributi alla miniatura umbra del Rinascimento / F. Gualdi. In Rivista di critica e di storia dell'arte, 18 (1967). Pp. 297-321.
- Musical Compositions in Renaissance Intarsia / G. Reese. In Medieval and Renaissance Studies, II (1968). Pp. 74-97.
- Barnaba Milleville (1577-1643): Contributo per una ricerca biografica / E. Capaccioli. In RIMS, I (1980). Pp. 100-11.
- La base-dati musica del sistema centrale SBN / C. Parmeggiani. In Fonti musicali italiane, I (1996). Pp. 215-230.
- Per una bibliografia musicale. Testi, trattati, spartiti, supplemento a: Le edizioni italiane del XVI secolo. Roma : ICCU, 1999.
- Le miniature dei corali di Monte Morcino di Perugia. In Miniatura umbra del Rinascimento. Saggi e schede per il catalogo della mostra di Perugia «La miniatura in Umbria dal XV al XVI secolo» 2004 / acura di M. G. Ciardi Dupré Dal Poggetto, F. Gualdi. Firenze: Centro Di-Edifimi, 2006. Scheda 38 a cura di F. Gualdi.
- Iter Liturgicum Italicum. Répertoire des manuscrits liturgiques italiens établi par Giacomo Baroffio.
Data ultima modifica
26.04.2021
Fonte compilazione
Consultazione RISM, CODEX, Iter Liturgicum.
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