Fondo antico
Conservatore
Archivio Capitolare della Basilica di San Lorenzo
Cappella musicale della Basilica di San Lorenzo di Firenze
Metodo di acquisizione
Deposito|Nativo
Storia del fondo
Il fondo antico della Cappella musicale della Basilica di San Lorenzo in gran parte nativo, è venuto stratificandosi nel tempo a partire dal XVII secolo, momento di fondazione della Cappella di musica, in relazione allo svilupparsi delle compagini musicali nella basilica. Comprende centinaia di opere di musica sacra composte o redatte dal XVI al XIX secolo, con una concentrazione maggiore per la produzione tra Sette e Ottocento. Per il fondo musicale più recente, sempre conservato presso l'Archivio della Basilica di San Lorenzo, si veda la scheda dedicata.
Ambito disciplinare
Musica
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
Le musiche del fondo antico della Cappella musicale della Basilica di San Lorenzo sono descritte nel catalogo a stampa consultabile in sede.
Parte del materiale musicale è ricercabile anche online sull’opac SBN (ultima visita: 10 mar. 2021); per una ricerca più puntuale è possibile selezionare nell'Opac di Polo la biblioteca Archivio della Basilica di San Lorenzo e i filtri Musica a stampa e Musica manoscritta arrivando alla lista di 410 record (ultima visita: 12 mag. 2021) con musiche databili dal XV secolo alle recenti pubblicazione degli anni '90 del Novecento. L'attività di catalogazione è in corso d'opera.
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Tipologia
Il materiale librario in questione si compone di due fondi di musica notata denominati MUS I e MUS II.
MUS I: Si compone di 21 faldoni contenenti circa 200 opere musicali, che attestano la fiorente attività musicale svolta nella basilica. Solo 16 di queste sono a stampa del XVI e XVII secolo, la maggior parte incomplete, il resto delle composizioni è manoscritto di epoca successiva (XVIII-XIX) in partiture e parti; si tratta perlopiù di trascrizioni manoscritte di opere precedenti. Tutte le opere che compongono questa miscellanea aderiscono tutte al repertorio sacro. Fanno parte di questo fondo anche 16 libri liturgici musicali risalenti al XIX sec.
MUS II: Il fondo musicale in questione si compone di 15 volumi corali manoscritti di musica polifonica risalenti ai secoli XVII e XVIII.
Genere
Strumentale
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Libri liturgici musicali: 16
Manoscritti musicali: 190 pezzi e 15 volumi corali
Musica a stampa antica (1500-1830): 16
Datazione del materiale
1501-1600
1601-1700
1701-1800
1801-1900
Caratteristiche fisiche
MUS I: 21 faldoni con partiture e parti.
MUS II: 15 volumi rilegati in pelle.
Stato di conservazione
Buono
Ambiente di conservazione
Il materiale è conservato negli ambienti dell’Archivio capitolare della Basilica di San Lorenzo. Armadio Ligneo.
Bibliografia
Data ultima modifica
30.08.2021
Fonte compilazione
Sopralluogo 10/03/2021
Archivio Capitolare della Basilica di San Lorenzo
Codice ICCU: IT-FI0934
Codice RISM: I-Fsl
Indirizzo: Piazza di San Lorenzo, 9
CAP: 50123
Comune: Firenze
Provincia: FI
Regione: TOSCANA
Telefono: 055214042
https://www.operamedicealaurenziana.org/
archivio@capitololaurenziano.it
ProduttoreCodice RISM: I-Fsl
Indirizzo: Piazza di San Lorenzo, 9
CAP: 50123
Comune: Firenze
Provincia: FI
Regione: TOSCANA
Telefono: 055214042
https://www.operamedicealaurenziana.org/
archivio@capitololaurenziano.it
Cappella musicale della Basilica di San Lorenzo di Firenze
Cenni biografici: L'attività musicale all'interno della Basilica di San Lorenzo a Firenze è attestata fin dal 1369, anno nel quale le prime costituzioni capitolari si fanno più organizzate. Nel complesso delle mansioni attribuite ai cappellani vi era quella del maestro di coro. Non possiamo ancora parlare di Cappella musicale, tuttavia nel 1459 venne istituita una Scuola di chierici, per la formazione dei giovani al servizio liturgico con particolare riguardo verso il canto. Nei secoli XVI e XVII spiccano tra i chierici del Capitolo laurenziano figure di musicisti di primo rilievo: Francesco Corteccia (1502-1571), Luca Bati (1546-1608) e Marco da Gagliano (1582-1643). Era prassi del tempo, soprattuto per le ricorrenze più importanti quali la Settimana Santa, ampliare l'organico musicale con cantori e musicisti fiorentini esterni. Ciò nonostante solo nel 1678 venne fondata una Cappella di musica stabile, denominata appunto "di casa". La prosecuzione di questo servizio musicale continua ancora oggi.
Metodo di acquisizione
Deposito|Nativo
Storia del fondo
Il fondo antico della Cappella musicale della Basilica di San Lorenzo in gran parte nativo, è venuto stratificandosi nel tempo a partire dal XVII secolo, momento di fondazione della Cappella di musica, in relazione allo svilupparsi delle compagini musicali nella basilica. Comprende centinaia di opere di musica sacra composte o redatte dal XVI al XIX secolo, con una concentrazione maggiore per la produzione tra Sette e Ottocento. Per il fondo musicale più recente, sempre conservato presso l'Archivio della Basilica di San Lorenzo, si veda la scheda dedicata.
Ambito disciplinare
Musica
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
Le musiche del fondo antico della Cappella musicale della Basilica di San Lorenzo sono descritte nel catalogo a stampa consultabile in sede.
Parte del materiale musicale è ricercabile anche online sull’opac SBN (ultima visita: 10 mar. 2021); per una ricerca più puntuale è possibile selezionare nell'Opac di Polo la biblioteca Archivio della Basilica di San Lorenzo e i filtri Musica a stampa e Musica manoscritta arrivando alla lista di 410 record (ultima visita: 12 mag. 2021) con musiche databili dal XV secolo alle recenti pubblicazione degli anni '90 del Novecento. L'attività di catalogazione è in corso d'opera.
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Tipologia
Il materiale librario in questione si compone di due fondi di musica notata denominati MUS I e MUS II.
MUS I: Si compone di 21 faldoni contenenti circa 200 opere musicali, che attestano la fiorente attività musicale svolta nella basilica. Solo 16 di queste sono a stampa del XVI e XVII secolo, la maggior parte incomplete, il resto delle composizioni è manoscritto di epoca successiva (XVIII-XIX) in partiture e parti; si tratta perlopiù di trascrizioni manoscritte di opere precedenti. Tutte le opere che compongono questa miscellanea aderiscono tutte al repertorio sacro. Fanno parte di questo fondo anche 16 libri liturgici musicali risalenti al XIX sec.
- Musiche a stampa tra il XVI e XVII secolo: Il terzo libro de madrigali a cinque voci di Luca Marenzio, Venezia 1582 e dello stesso la ristampa del 1595 in Venezia; Il primo libro de madrigali a cinque voci di Giovanni Maria Nanino, Venezia 1582; Il terzo libro delli madrigaletti a tre voci di Rinaldo Del Mel, Venezia 1605; Il primo libro de madrigali pastorali a cinque voci di Stefano Venturi del Nibbio, Venezia 1595; Salmi brevi per tutto l’anno liturgico a otto voci di Giovanni Paolo Colonna, Bologna 1681; Salmi concertati di Giovanni Battista Mazzaferrata, Bologna 1676; Psalmodia vespertina di Francesco Foggia, Roma 1667; Messa per i defunti di Giovanni Battista Bassani, Bologna 1698; Compieta concertata di Sebastiano Chierici, Bologna 1686; Psalmi quaternis vocibus di Francesco Foggia, Roma 1660; Organi maioris ecclesiae Floren di Giovanni Maria Casini, Roma 1706; Scelta de’ mottetti da cantarsi di Francesco Cavallotti, Roma 1665; Messe concertate a quattro e cinque voci di Giovanni Battista Bassani, Bologna 1698; Novelli fiori di messe di Emilio Bignetti, Bologna 1671.
- Musica manoscritta tra il XVIII e XIX secolo: Molte composizioni sono di anonimi locali. Si rinvengono poi: Introito e sequenza per la resurrezione a 4 voci e Introito per l’assunzione di Maria entrambi del XVIII secolo di Giovanni Campani, che fu organista presso la chiesa della SS. Annunziata e maestro di cappella alla basilica di San Lorenzo; Te Deum (1794) del fiorentino Vincenzo Meucci (1694-1766); Mottetto per la festa di S. Lorenzo (XVII sec.) di Ruggiero Giovannelli (1560-1625); Miserere a cinque voci (XVII sec.) di Gregorio Allegri (1582-1652); Confitebor (XIX sec.) di Andrea Gozzini; Introito, alleluja e sequenza (1880) di Luigi Pagliai; Introito e graduale (XVIII sec.) di Bartolomeo Felici (1695-1776); Due Messe a quattro voci (XVIII sec.) di Francesco Feroci (1673-1750), già maestro di cappella in Santa Maria del Fiore di Firenze e di Antonio Maria Palucci (1686-1753). Molte sono le opere custodite del compositore toscano di Luigi Taddei, che nel 1803 divenne maestro di cappella in San Lorenzo: Salve regina a tre voci (XIX sec.), Responsi per la settimana santa (1814), Passio per il venerdì santo (1818), Introito e mottetti a tre voci per il giovedì santo (1817), Inno per la dedicazione della chiesa (1813). Si riscontra inoltre una fitta produzione del compositore fiorentino Giovacchino Maglioni (1801-1888), che fu organista presso la basilica di San Lorenzo: Benedictus (XIX sec.), Miserere a tre voci (XIX sec.), Responsi per la settimana santa (XIX sec.). Sono presenti inoltre diverse opere di Marco da Gagliano (1582-1643), citiamo: Verbum caro (XVIII sec.), Lumen ad revelationem gentium (XVII sec.), Responsi per la settimana santa (XVIII sec.).
MUS II: Il fondo musicale in questione si compone di 15 volumi corali manoscritti di musica polifonica risalenti ai secoli XVII e XVIII.
- Nel Ms. II1 sono riportati quarantasei brani polifonici, opera del trascrittore Alessandro Magnus di autori quali Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), Gianmatteo Asola (1532-1609), Antonio Cifra (1584-1629), Filippo Vitali (1590-1654). Sono inoltre presenti tutti i Responsori per la settimana santa di Marco da Gagliano (1582-1643).
- Ms. II2 è composto da brani polifonici di autori quali Pierluigi da Palestrina, Michelangelo Serra (1571-1628), Floriano Canale (1575-1603), Thomas Luis de Victoria (1548-1611). Si riscontra anche una Missa pro defunctis di Filippo Vitali.
- Ms. II3 è formato da trentacinque composizioni, principalmente del fiorentino Francesco Corteccia (1502-1571), del quale si riporta un Triduum sacrum per la settimana santa, il mottetto Benedicamus Domino Deus Israel e una Passione secondo Matteo e Giovanni; oltre ad altri brani di Marco da Gagliano e Thomas Luis de Victoria.
- Ms. II4 si custodiscono ventidue composizioni polifoniche di Pierluigi da Palestrina, Victoria, Asola, Marco da Gagliano, Luca Bati (1546-1608) e Giovanni Del Turco (1577-1647).
- Ms. II5 riporta quarantatré composizioni di Corteccia, Marco da Gagliano, Bati, Victoria e Ruggiero Giovanelli (1560-1625).
- Ms. II6 sono riportate diciassette opere polifoniche di Palestrina, Vitali, Michele Cilandri (XVII sec.) e un mottetto Sanctissima Virgo di Bonaventura Cerri (1629-1685).
- Ms. II7 riporta ventuno brani polifonici, tra cui il mottetto Cantabo Domino di Ludovico da Viadana (1560-1627), e altre musiche di Giovanni Comparini (1629-1685), Francesco Foggia (1603-1688), Marco da Gagliano, Victoria.
- Ms. II8 contiene diciannove composizioni, trascritte da Allessandro Magnus di Palestrina, Asola, Cerri e Ippolito Baccusi (1550-1609).
- Ms. II9 contenente diciotto messe ordinarie di Marco e Giovanni Battista da Gagliano (1594-1651), Cerri, Victoria e Vergilio Grazi (XVI sec.).
- Ms. II10 contiene quarantasei composizioni tra cui i Responsori per la settimana santa di Bernardo Pisano (1490-1548), alcune laudi di Philippe Verdelot (1475-1552), Alamanno de Layolle (1520-1577), Braccio Baglioni (1419-1479) e Corteccia.
- Ms. II11 riporta quarantanove composizioni trascritte da Michele Federighi di Marco da Gagliano, Cerri, Victoria, Layolle, Verdelot, Bati, Corteccia e Jachet da Mantova (1483-1559).
- Ms. II12 contiene otto pezzi vocali di arrangiamenti prodotti da Francesco Soriano (1549-1621) su opere di Palestrina.
- Ms. II13 conserva cinque salmi responsoriali accompagnati da organo di Vitali.
- Ms. II14 contiene tre messe, sei mottetti e un Magnificat di autori d’oltralpe quali, Pierre Colin (1538-1565), Jacob Clement (1510-1555), Phillibert Jambe de Fer (1515-1566) e Pierre de La Farge (XVI sec.).
- Ms. II15 conserva brani di messe e ufficio per i defunti di Marco da Gagliano, Vitali e Cilandri.
Genere
Strumentale
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Libri liturgici musicali: 16
Manoscritti musicali: 190 pezzi e 15 volumi corali
Musica a stampa antica (1500-1830): 16
Datazione del materiale
1501-1600
1601-1700
1701-1800
1801-1900
Caratteristiche fisiche
MUS I: 21 faldoni con partiture e parti.
MUS II: 15 volumi rilegati in pelle.
Stato di conservazione
Buono
Ambiente di conservazione
Il materiale è conservato negli ambienti dell’Archivio capitolare della Basilica di San Lorenzo. Armadio Ligneo.
Bibliografia
- Musica Sacra a Firenze fra archivio e prassi esecutiva / a cura di Donatella Righini. In Civiltà Musicale, n. 61/62. Firenze: LoGisma Editore, 2010. pp. 3-95.
- Marco da Gagliano and the Florentine Tradition for Holy Week Music / Frank D’Accone. In Music and Musicians in 16th-Century Florence. Aldershot: Taylor & Francis Ltd, 2007.
- The sacred music of Marco da Gagliano / Edmond Strainchamps. In Cantate Domino. Musica nei secoli per il Duomo di Firenze, vol. 3. Firenze: Edifir-Edizione, 2001 pp. 147-166.
- Singolarità di alcuni aspetti della musica sacra fiorentina del Cinquecento / Frank D’Accone. In Music and Musicians in 16th-Century Florence. Aldershot: Taylor & Francis Ltd, 2007. pp. 513-537.
- The equal-discantus motet style after Ciconia / Robert Michael Nosow. In Musica Disciplina, vol. 45 (1991). pp. 221-275.
- Updating the Style: Francesco Corteccia’s Revisions in His Responsories for Holy Week / Frank D’Accone. In Music and Musicians in 16th-Century Florence. Aldershot: Taylor & Francis Ltd, 2007.
Data ultima modifica
30.08.2021
Fonte compilazione
Sopralluogo 10/03/2021
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