Fondo musicale francescano Dina Giani Paoli
Conservatore
Biblioteca di Santa Croce
Cappella musicale della Basilica di Santa Croce a Firenze
Metodo di acquisizione
Acquisto|Nativo
Storia del fondo
Il fondo musicale intitolato a Dina Giani Paoli è l'eredità novecentesca della storica attività della cappelle musicale dell'ordine francescano di Santa Croce, istituito nella metà del XVI secolo. Intesa come istituzione musicale, era la trasformazione giuridica del choro e prevedeva un maestro di cappella, un organista, cantori permanenti e musici per le grandi celebrazioni; inoltre vi erano due segretari e messi a disposizione dei copisti. Presso la basilica di Santa Croce, un ruolo centrale ebbe la produzione di musica organistica legata alla presenza dello strumento quattrocentesco, poi sostituito nel 1575 con un organo realizzato da Onofrio Zefferini. La tradizione musicale si intensificò nel secolo successivo con padre Antonio Cesti, organista in Santa Croce, e padre Francesco Passarini (1691-1692).
Tra la fine del XVIII secolo e durante tutto il XIX, nel periodo delle soppressioni, l’apparato musicale si sgretolò progressivamente ma, a partire dalla metà del Novecento, riprese l’attività grazie al nuovo organo realizzato dalla Ditta Giovanni Tamburini (1931) e alla costante presenza dell’organista titolare, Dina Giani Paoli, nominata dal Comune di Firenze. Grazie a lei nel 1970 si ricostituì anche il coro, esclusivamente di voci femminili, e si andò costituendo l'archivio musicale, intitolato, in omaggio, con il suo nome.
I Francescani Conventuali hanno continuato la loro intensa promozione della cultura musicale, in particolare organistica, con l’opera di padre Ermanno Vandelli e padre Rosini.
Alimentazione del fondo
Aperto
Indicizzazione del fondo
In corso di catalogazione. In sede è possibile consultare una breve lista di autori/compositori francescani, religiosi e laici.
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Accesso previo appuntamento mediante comunicazione per posta elettronica, indicando l’oggetto della ricerca e sue finalità e fornendo, qualora li si conosca, i riferimenti per la richiesta.
Tipologia
Il fondo della cappella musicale della Basilica di Santa Croce è di circa 2 metri lineari e comprende prevalentemente opere a stampa - manualistica, monografie e periodici musicali e musica notata - con edizioni che vanno dai primi del Novecento fino alla seconda metà del secolo scorso, in linea con l'attività novecentesca della ricostituita cappella musicale, diretta da Dina Giani Paoli.
Al suo interno si individua una sezione di manualistica riguardante l’apprendimento e l’insegnamento musicale, con particolare attenzione al canto gregoriano, all'interpretazione corale, all'uso dell'organo e del pianoforte, e relativa raccolta di testi di divulgazione storica.
Per quanto concerne la musica notata, convivono repertori sacri e profani, legati in prevalenza alla musica pianistica e corale: si trovano alcune antologie di musica sacra e raccolte di autori classici (da Bach a Wagner), una miscellanea di musica profana popolare, alcuni fascicoli di periodici delle Edizioni musicali Carrara di Bergamo.
Nell'ambito della musica notata, grande attenzione è stata data alla produzione francescana inoltre, esemplificata nella presenza di musiche dei padri Alessandro Borro, Ottorino Cellitti, Renzo Gori, Montico Giorgio, Domenico Stella, Ottavio Tommasini, Ermanno Vandelli, Vittore Zaccaria, oltre ad una, più contenuta, di compositori noti a livello nazionale come Dino Menichetti, Giovanni Pagella, Lorenzo Perosi, Lucherini Placito, Marco Bargagna, e autori classici per la composizione del XX secolo, comeEnrico Bossi, Alfredo Casella, Filippo Capocci, César Frank, Licinio Refice, Ottorino Respighi.
Si registrano inoltre alcune composizioni musicali manoscritte e musica a stampa con notazione manoscritta aggiunta a mano a cura dei PP. Francescani Conventuali di Santa Croce.
Genere
Strumentale
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Musica a stampa moderna (post 1830): 2 metri lineari
Consistenza materiale secondaria
Periodici
Caratteristiche fisiche
Il materiale si presente, prevalentemente, in volumi e rilegato in fascicoli.
Identificazione
Nessuna identificazione (es. timbri, firme di possesso, ecc.).
Ambiente di conservazione
Il materiale è conservato dentro 20 contenitori.
Eventi di valorizzazione
Tra maggio e settembre del 1970, la comunità conventuale, l'Opera e studio teologico dei Laici, di Santa Croce, organizzò una serie di concerti d'organo per celebrare i 50 anni di attività di Dina Giani Paoli, tenuti dalla stessa musicista, cfr. Quattro concerti d’organo nella Basilica di Santa Croce Firenze / a cura dei Religiosi e dell’Opera di Santa Croce. Firenze, 1970.
Bibliografia
Data ultima modifica
19.01.2022
Fonte compilazione
sopralluogo dicembre 2021 / Novella Maggiora
Biblioteca di Santa Croce
Codice ICCU: FI0109
Indirizzo: Piazza Santa Croce, 16
CAP: 50122
Comune: Firenze
Provincia: FI
Telefono: 055 244619
https://www.santacrocefirenze.it/?p=1534
bibliotecasantacroce@gmail.com
ProduttoreIndirizzo: Piazza Santa Croce, 16
CAP: 50122
Comune: Firenze
Provincia: FI
Telefono: 055 244619
https://www.santacrocefirenze.it/?p=1534
bibliotecasantacroce@gmail.com
Cappella musicale della Basilica di Santa Croce a Firenze
Cenni biografici:
Clerici dicant Officium cum devotione coram Deo… è quanto san Francesco scrisse e raccomandò ai religiosi del suo Ordine per un ufficio che, per volere del Santo, era celebrato con il canto ogni giorno, secondo norme precise. Le Costituzioni di Narbona, del 1260, imposero di seguire le arti del Trivium e del Quadrivium, di cui faceva parte la musica, ai futuri chierici i più dotti dei quali erano inviati presso gli Studi generali dell’Ordine religioso, come quello a Firenze di Santa Croce dal Trecento. Dalla metà del Quattrocento, parallelamente ai cori dei frati, sorsero le cappella musicali che accompagnvano la liturgia, soprattutto nelle celebrazioni più importanti, formate da cantori e musicisti professionisti, diretti dal maestro di cappella. A Santa Croce il XVI secolo vide fra Lazzaro Fiorentino maestro di musiche spirituali alla corte de’ Medici, residente in Santa Croce, e Costanzo Porta come sovrintendente agli apparati musicali di Santa Croce (1565). La tradizione continuò nel secolo successivo con padre Antonio Cesti (al secolo Pietro), organista in Santa Croce nel 1644 e padre Francesco Passarini (1691-1692). Tra la fine del XVIII secolo e durante tutto il XIX, nel periodo delle soppressioni degli ordini religiosi, l’apparato degli Studia si sgretolò progressivamente e, sebbene i Conventuali riescano a rimanere come clero ufficiante nei santuari più insigni, rimasero solo le Cappelle musicali di Assisi, Padova e Bologna. Come clero ufficiante, i Francescani Conventuali di Santa Croce continuarono a resistere alle dipendenze del Comune di Firenze.
Nel Novecento si riprese l’attività musicale grazie a Dina Giani Paoli, che ottenne l'incarico dal Comune di Firenze e grazie alla quale nel 1970 si ricostituisce anche il coro. Dina Giani Paoli (Firenze 1901-1994) è stata titolare dell’organo della Basilica di Santa Croce, per conto del Comune di Firenze, dal 1934 fino al 1970 e oltre. Si diploma in organo e composizione organistica, pianoforte, canto corale e canto didattico e inizia a suonare l’antico organo della Basilica nel 1919, sotto l’egida francescana dei frati Conventuali della Comunità di Santa Croce. Studia al conservatorio «L. Cherubini» di Firenze con il maestro Landini. Insegna per trenta anni negli istituti magistrali (è insegnante di armonia di Riccardo Marasco). Come organista, presta servizio in Santa Croce, complessivamente, per oltre cinquanta anni, suonando per i maggiori avvenimenti del tempo. Scrive composizioni per organo coro e pianoforte e tiene oltre trecento concerti per pianoforte, canto cori e chitarra tra cui alcuni alla RAI a Torino.
cfr. La tradizione musicale / Ippolita Morgese. In: Santa Croce nel solco della storia / a cura di Massimiliano G. Rosito. Firenze: Città di Vita, 1996. Pp. 107-132
Clerici dicant Officium cum devotione coram Deo… è quanto san Francesco scrisse e raccomandò ai religiosi del suo Ordine per un ufficio che, per volere del Santo, era celebrato con il canto ogni giorno, secondo norme precise. Le Costituzioni di Narbona, del 1260, imposero di seguire le arti del Trivium e del Quadrivium, di cui faceva parte la musica, ai futuri chierici i più dotti dei quali erano inviati presso gli Studi generali dell’Ordine religioso, come quello a Firenze di Santa Croce dal Trecento. Dalla metà del Quattrocento, parallelamente ai cori dei frati, sorsero le cappella musicali che accompagnvano la liturgia, soprattutto nelle celebrazioni più importanti, formate da cantori e musicisti professionisti, diretti dal maestro di cappella. A Santa Croce il XVI secolo vide fra Lazzaro Fiorentino maestro di musiche spirituali alla corte de’ Medici, residente in Santa Croce, e Costanzo Porta come sovrintendente agli apparati musicali di Santa Croce (1565). La tradizione continuò nel secolo successivo con padre Antonio Cesti (al secolo Pietro), organista in Santa Croce nel 1644 e padre Francesco Passarini (1691-1692). Tra la fine del XVIII secolo e durante tutto il XIX, nel periodo delle soppressioni degli ordini religiosi, l’apparato degli Studia si sgretolò progressivamente e, sebbene i Conventuali riescano a rimanere come clero ufficiante nei santuari più insigni, rimasero solo le Cappelle musicali di Assisi, Padova e Bologna. Come clero ufficiante, i Francescani Conventuali di Santa Croce continuarono a resistere alle dipendenze del Comune di Firenze.
Nel Novecento si riprese l’attività musicale grazie a Dina Giani Paoli, che ottenne l'incarico dal Comune di Firenze e grazie alla quale nel 1970 si ricostituisce anche il coro. Dina Giani Paoli (Firenze 1901-1994) è stata titolare dell’organo della Basilica di Santa Croce, per conto del Comune di Firenze, dal 1934 fino al 1970 e oltre. Si diploma in organo e composizione organistica, pianoforte, canto corale e canto didattico e inizia a suonare l’antico organo della Basilica nel 1919, sotto l’egida francescana dei frati Conventuali della Comunità di Santa Croce. Studia al conservatorio «L. Cherubini» di Firenze con il maestro Landini. Insegna per trenta anni negli istituti magistrali (è insegnante di armonia di Riccardo Marasco). Come organista, presta servizio in Santa Croce, complessivamente, per oltre cinquanta anni, suonando per i maggiori avvenimenti del tempo. Scrive composizioni per organo coro e pianoforte e tiene oltre trecento concerti per pianoforte, canto cori e chitarra tra cui alcuni alla RAI a Torino.
cfr. La tradizione musicale / Ippolita Morgese. In: Santa Croce nel solco della storia / a cura di Massimiliano G. Rosito. Firenze: Città di Vita, 1996. Pp. 107-132
Metodo di acquisizione
Acquisto|Nativo
Storia del fondo
Il fondo musicale intitolato a Dina Giani Paoli è l'eredità novecentesca della storica attività della cappelle musicale dell'ordine francescano di Santa Croce, istituito nella metà del XVI secolo. Intesa come istituzione musicale, era la trasformazione giuridica del choro e prevedeva un maestro di cappella, un organista, cantori permanenti e musici per le grandi celebrazioni; inoltre vi erano due segretari e messi a disposizione dei copisti. Presso la basilica di Santa Croce, un ruolo centrale ebbe la produzione di musica organistica legata alla presenza dello strumento quattrocentesco, poi sostituito nel 1575 con un organo realizzato da Onofrio Zefferini. La tradizione musicale si intensificò nel secolo successivo con padre Antonio Cesti, organista in Santa Croce, e padre Francesco Passarini (1691-1692).
Tra la fine del XVIII secolo e durante tutto il XIX, nel periodo delle soppressioni, l’apparato musicale si sgretolò progressivamente ma, a partire dalla metà del Novecento, riprese l’attività grazie al nuovo organo realizzato dalla Ditta Giovanni Tamburini (1931) e alla costante presenza dell’organista titolare, Dina Giani Paoli, nominata dal Comune di Firenze. Grazie a lei nel 1970 si ricostituì anche il coro, esclusivamente di voci femminili, e si andò costituendo l'archivio musicale, intitolato, in omaggio, con il suo nome.
I Francescani Conventuali hanno continuato la loro intensa promozione della cultura musicale, in particolare organistica, con l’opera di padre Ermanno Vandelli e padre Rosini.
Alimentazione del fondo
Aperto
Indicizzazione del fondo
In corso di catalogazione. In sede è possibile consultare una breve lista di autori/compositori francescani, religiosi e laici.
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Accesso previo appuntamento mediante comunicazione per posta elettronica, indicando l’oggetto della ricerca e sue finalità e fornendo, qualora li si conosca, i riferimenti per la richiesta.
Tipologia
Il fondo della cappella musicale della Basilica di Santa Croce è di circa 2 metri lineari e comprende prevalentemente opere a stampa - manualistica, monografie e periodici musicali e musica notata - con edizioni che vanno dai primi del Novecento fino alla seconda metà del secolo scorso, in linea con l'attività novecentesca della ricostituita cappella musicale, diretta da Dina Giani Paoli.
Al suo interno si individua una sezione di manualistica riguardante l’apprendimento e l’insegnamento musicale, con particolare attenzione al canto gregoriano, all'interpretazione corale, all'uso dell'organo e del pianoforte, e relativa raccolta di testi di divulgazione storica.
Per quanto concerne la musica notata, convivono repertori sacri e profani, legati in prevalenza alla musica pianistica e corale: si trovano alcune antologie di musica sacra e raccolte di autori classici (da Bach a Wagner), una miscellanea di musica profana popolare, alcuni fascicoli di periodici delle Edizioni musicali Carrara di Bergamo.
Nell'ambito della musica notata, grande attenzione è stata data alla produzione francescana inoltre, esemplificata nella presenza di musiche dei padri Alessandro Borro, Ottorino Cellitti, Renzo Gori, Montico Giorgio, Domenico Stella, Ottavio Tommasini, Ermanno Vandelli, Vittore Zaccaria, oltre ad una, più contenuta, di compositori noti a livello nazionale come Dino Menichetti, Giovanni Pagella, Lorenzo Perosi, Lucherini Placito, Marco Bargagna, e autori classici per la composizione del XX secolo, comeEnrico Bossi, Alfredo Casella, Filippo Capocci, César Frank, Licinio Refice, Ottorino Respighi.
Si registrano inoltre alcune composizioni musicali manoscritte e musica a stampa con notazione manoscritta aggiunta a mano a cura dei PP. Francescani Conventuali di Santa Croce.
Genere
Strumentale
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Musica a stampa moderna (post 1830): 2 metri lineari
Consistenza materiale secondaria
Periodici
Caratteristiche fisiche
Il materiale si presente, prevalentemente, in volumi e rilegato in fascicoli.
Identificazione
Nessuna identificazione (es. timbri, firme di possesso, ecc.).
Ambiente di conservazione
Il materiale è conservato dentro 20 contenitori.
Eventi di valorizzazione
Tra maggio e settembre del 1970, la comunità conventuale, l'Opera e studio teologico dei Laici, di Santa Croce, organizzò una serie di concerti d'organo per celebrare i 50 anni di attività di Dina Giani Paoli, tenuti dalla stessa musicista, cfr. Quattro concerti d’organo nella Basilica di Santa Croce Firenze / a cura dei Religiosi e dell’Opera di Santa Croce. Firenze, 1970.
Bibliografia
- La tradizione musicale / Ippolita Morgese. In: Santa Croce nel solco della storia / a cura di Massimiliano G. Rosito. Firenze: Città di Vita, 1996. Pp. 107-132;
- Gli organi di Santa Croce a Firenze / Renzo Giorgetti. In: Città di Vita, n. 2 (2014). Pp. 166-196; Porta Costanzo / Chemotti Antonio. In: Dizionario Biografico degli Italiani. Roma: Istituto della Enciclopedia Italiano, 2016. Volume 85.
Data ultima modifica
19.01.2022
Fonte compilazione
sopralluogo dicembre 2021 / Novella Maggiora
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