E’ di nuovo disponibile per la LIM il libro su Francesco Geminiani (Lucca, 5 dicembre 1687 – Dublino, 17 settembre 1762) a cura di Enrico Careri (LIM, 1999).

Per info: www.lim.it

Nel 1753 William Hayes, stimato professore di musica ad Oxford, paragonò Geminiani a Tiziano ed Händel a Rubens; nel 1781 Charles Burney, che in quegli anni lavorava alla sua General History of Music, confidò all’amico Thomas Twining che Händel, Geminiani e Corelli erano le sole divinità della sua giovinezza. Ciò può sorprendere visto che Händel e Corelli sono da tempo considerati dei classici al pari di Bach e Vivaldi, mentre di Geminiani si conoscono i Concerti grossi op. III, il trattato per violino e poco più. Eppure Geminiani è stato uno dei maggiori compositori, violinisti e trattatisti del diciottesimo secolo, e dovrebbe piuttosto sorprendere che questa sia la prima monografia a lui dedicata. Già pubblicata in Inghilterra nel 1993 (Oxford University Press), è infatti il primo tentativo di far luce sulla vita e sull’opera di uno dei protagonisti della musica strumentale tardobarocca, che la musicologia – anche per la notevole dispersione delle fonti biografiche e conseguente difficoltà di seguirne le tracce nei suoi frequenti viaggi per l’Europa – ha troppo a lungo ignorato.

I primi tre capitoli ricostruiscono la biografia del compositore, dagli anni di apprendistato trascorsi a Roma e a Napoli, al suo trasferimento a Londra, ai successivi soggiorni in Francia, Olanda ed Irlanda.
Seguono un capitolo sulla fortuna critica, quattro capitoli dedicati rispettivamente ai concerti grossi, alle sonate, all´Inchanted Forrest e alle trascrizioni, un capitolo sui trattati e infine un breve cenno alla musica vocale.
Il volume contiene il primo catalogo tematico delle sue opere manoscritte e a stampa.

 

Su Stefania Gitto

Bibliotecaria, catalogatrice musicali e studiosa della storia delle collezioni musicali.

Navigazione dell'articolo