2016: anno di Ferruccio Busoni nei 150 anni dalla nascita del grande musicista empolese.

Saranno organizzati oltre 20 eventi nel segno del pianista e compositore di fama internazionale: concerti cameristici, sinfonici, corali, vocali, un convegno, teatro musicale, appuntamenti con e per i giovani. Un anno nel segno di un grande artista, musicista straordinario, pianista sopraffino, compositore di fama internazionale.

Nel 2016 ricorre infatti il centocinquantesimo anniversario della nascita di Dante Michelangelo Benvenuto Ferruccio Busoni, nato a Empoli il 1° aprile 1866, morto a Berlino il 27 luglio 1924. Descritto in una targa commemorativa a Berlino, dove risiedette, come Musiker, Denker, Lehrer (musicista, pensatore, insegnante), Ferruccio Busoni fu introdotto allo studio della musica sin da bambino; debuttò a soli sette anni come pianista, e a soli dodici scrisse un concerto per pianoforte e archi. Nato da madre triestina, Anna Weiss, per metà tedesca, pianista di professione, e da padre empolese, Ferdinando Busoni, clarinettista, figlio unico, Ferruccio Busoni fu spesso al seguito dei genitori nei loro viaggi alla scoperta di nuovi mondi musicali. Diviso ma complementare tra le due patrie, Busoni fu semplicemente un italiano nell’animo che pensava in tedesco, riuscendo a sintetizzare felicemente le due culture.

EVENTI 2016 – Per espressa volontà di questa amministrazione comunale, l’inaugurazione del 2016 (così come la chiusura) sarà affidata a un gruppo di validissimi musicisti empolesi, i quali si cimenteranno con pagine di Busoni e di due autori a lui molto cari come Mozart e Liszt (8 gennaio). Poco dopo, un raffinato trio formato da flauto, viola e arpa (con un vecchio amico del Centro Busoni come Mario Ancillotti) inserirà Busoni fra Hindemith, Debussy e Ravel, ossia permetterà un confronto fra ciò che avveniva in Germania e in Francia negli primi decenni del Novecento (20 gennaio).

Seguirà il primo dei tre tradizionali appuntamenti con l’Orchestra della Toscana, la cui direzione artistica ha accettato con entusiasmo di inserire nei rispettivi programmi altrettanti brani sinfonici di Busoni: in questo caso, la Lustpiel Ouverture (1 febbraio). Un gradito ritorno è sicuramente rappresentato dall’Orchestra Sinfonica di Sanremo, sotto la bacchetta del proprio direttore artistico e stabile, Giancarlo De Lorenzo, e con la partecipazione della giovane pianista Maddalena Giacopuzzi, Primo Premio al 53° Concorso “A. Speranza” di Taranto; il programma comprenderà pagine di Bach e Busoni (19 febbraio).

A marzo avremo l’onore di ospitare per la seconda volta Vladimir e Vovka Ashkenazy, in una panoramica di danze per due pianoforti, fra cui spicca l’inserimento – espressamente per il pubblico di Empoli – delle Danze finlandesi di Busoni (10 marzo). Nel secondo incontro con l’ORT, sarà proposto un gioiello della maturità busoniana, come il Concertino per clarinetto, forse lo strumento più caro (dopo il pianoforte) al nostro compositore, il cui padre era un autentico virtuoso (24 marzo). Perfino in una serata più ‘leggera’, quale qBusoni-headshotuella coi fantastici ragazzi del Barbershop Squartet, sarà inserita la rivisitazione (in puro stile “barbershop”) di una lirica italiana di Busoni (7 aprile). L’ultimo omaggio a Busoni dell’ORT comprenderà invece il Divertimento per flauto, pendant al Concertino per clarinetto e tipico esempio dell’ultimo approdo stilistico busoniano, che egli definiva “Nuova classicità” (18 aprile). 

Prima di entrare nella stagione estiva, un grande ritorno: Stefano Bollani, il quale ha accettato di configurare il suo recital (fuori abbonamento) come un tributo a Busoni e alla trascrizione (11 maggio). 

Non mancheranno però altre manifestazioni, fra cui una giornata di studi dedicata all’Arlecchino di Busoni e al futurismo, una produzione di Giallo Mare Minimal Teatro centrata sulle due Turandot di Busoni e Puccini, uno scambio fra gli studenti del Liceo “Pontormo” e quelli del Conservatorio di Dresda intorno al libretto inedito dell’Arlecchineide (seguito dell’Arlecchino) di Busoni, e altro ancora.

Durante l’estate troverà spazio Happy End di Kurt Weill, il più celebre fra gli studenti di composizione di Busoni, a cura del Centro Attività Musicali: l’opera – diretta da Sandro Tani, con la regia di Simona Peruzzi – avrà come protagonista il soprano Monica Benvenuti.

In autunno, la stagione riprenderà con il giovane pianista coreano Yong Yun Kim, vincitore del premio per la migliore esecuzione busoniana al Concorso di Bolzano 2015. Il Centro Studi Musicale offre infatti da anni un premio specifico all’interprete che – secondo il giudizio della prestigiosa giuria internazionale del Concorso – offra la più convincente lettura di un brano originale di Busoni. Il pianista prescelto è comunque uno dei sei premiati nella prova finale della celebre e selettiva competizione, giunta quest’anno alla 60a edizione.

Nel mese di novembre, passeremo dalla produzione pianistica a quella corale di Busoni, in una fruttuosa sinergia coi “Concerti di S. Andrea”. Avremo il ritorno della Nuova Orchestra Busoni di Trieste diretta da Massimo Belli, assieme al Coro Filarmonico Trentino diretto da Sandro Filippi, per alcune rare pagine giovanili busoniane fra cui spicca un prezioso Stabat mater. L’entusiasmo del coro, però non si limita a questo concerto: sempre in collaborazione coi “Concerti di S. Andrea”, si esibiranno in Collegiata i cori della città – dalla Pia Società Corale S. Cecilia ai cori del progetto pluriennale del nostro Centro – in un coinvolgente programma intitolato Empoli canta Busoni, diretto da Simone Faraoni con Lorenzo Ancillotti all’organo.

Il 2016 si concluderà con uno dei capisaldi del repertorio busoniano, la Seconda Sonata per violino e pianoforte (incorniciata fra Mozart e Dallapiccola) e uno dei più grandi violinisti italiani, Cristiano Rossi, altrettanto grande amico del Centro. Come già annunciato, per chiudere il cerchio delle manifestazioni aperto da alcuni ottimi musicisti empolesi, altri loro colleghi e concittadini proporranno pagine di Busoni e di altri autori a lui spiritualmente vicini (come Beethoven o Bizet) o legati da vincoli di amicizia (come Puccini e Saint-Saëns).

 

Su Stefania Gitto

Bibliotecaria, catalogatrice musicali e studiosa della storia delle collezioni musicali.

Navigazione dell'articolo