Fondo Giuseppe Porri
Conservatore
Biblioteca comunale degli Intronati
Ticci Rinaldo
Anno di acquisizione
dicembre 1861
Metodo di acquisizione
Dono
Nota dell'acquisizione
Nell’inventario dei manoscritti della Biblioteca, redatto da Rossana De Benedictis e Mario De Gregori nel 1988 (consultabile in sede) si legge che Giuseppe Porri ha donato la sua collezione alla Biblioteca nel dicembre 1861, ma la scheda SIUSA indica invece l’arrivo nel 1886 (ultima visita: 28 apr. 2021).
Storia del fondo
L’inventario su citato non indica quali musiche siano state collezionate da Porri né la loro consistenza. È confluito, nella sola parte manoscritta, nel fondo “Musica manoscritta” della biblioteca, e nelle "Miscellanee musicali" per quanto riguarda gli esemplari a stampa. Come era prassi biblioteconomica al tempo, la donazione è stata suddivisa per tipologia di materiale per cui oggi non è più rintracciabile come nucleo unitario, ma grazie alla relazione introduttiva dell’inventario sopra citato è stato possibile riscontrare una comune provenienza e delinearne l’originaria consistenza. Le musiche appartenute a Porri, e composte da Rinaldo Ticci, occupano quasi per intero i faldoni della musica manoscritta della Biblioteca numerate da 59 a 75 e qualche edizione a stampa nelle "Miscellanee musicali". Oltre a opere manoscritte e a stampa, non solo di carattere musicale, la donazione di Giuseppe Porri ha coinvolto anche ricche collezioni di autografi di personaggi famosi, monete, medaglie e sigilli, trasferite nel tempo al Museo Civico.
Ambito disciplinare
Musica
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
Il materiale composto da Rinaldo Ticci è presente nell'inventario cartaceo, curato da Rosanna De Benedictis e Mario De Gregorio nel 1988 ed è catalogato in ISIS; catalogo e inventario sono consultabili entrambi presso l’Istituto possessore, dove non è identificato come facente parte di un fondo a sé stante, per cui non è possibile effettuare una ricerca per singolo fondo.
Accessibilità del fondo
Consultabile
Tipologia
Nelle musiche collezionate da Porri si trovano più di 200 autografi di Rinaldo Ticci, databili in un arco di tempo quasi cinquantennale (dagli ultimi anni ‘30 agli anni ‘80 dell’Ottocento), e attestanti probabilmente la sua intera produzione per banda, molta produzione operistica e alcuni esempi di composizioni didattiche. Si notano, spesso in partitura e parti, balletti, valzer, sinfonie, polke, canzoni celebrative (ai Granduchi come a Vittorio Emanuele e a Pio IX), inni locali (a San Galgano, a Santa Caterina), cantate per le più varie occasioni (soprattutto per il carnevale), concerti, alcuni pezzi sacri, presenti in partiture e parti e spesso in riduzione pianistica, rielaborazioni per banda di episodi di opere di Francesco Zannetti (la Didone abbandonata del 1781), Rossini (almeno 15 titoli), Verdi (quasi 20 pezzi), Mercadante, Bellini, Donizetti, Mayr, Cimarosa, Pacini, oltre che partiture, parti integrali e riduzioni canto e pianoforte delle opere composte da Ticci stesso (Don Properzio, La melacottaia, Beatrice di Tenda, composta per la società senese degli Isolati, La Papilla, Il solitario). Nel fondo vi sono i manoscritti, probabilmente autografi, anche di studi e metodi didattici per la scuola della banda, che Ticci fondò nel 1837 (Corso completo di solfeggi, Scale in tutti i tuoni, Metodo per contrabbasso, 40 vocalizzi per soprano). Per la scuola, Ticci copiò anche i Portamenti del didatta settecentesco napoletano Fedele Fenaroli.
Molta meno la musica a stampa conservata nelle "Miscellanee Musicali": l’edizione di Giuseppe Lorenzi di Firenze dello spartito della Beatrice di Tenda; una collezione pubblicata da Giovanni Gualberto Guidi di 13 stornelli per canto e pianoforte (tra cui I tre colori, Il sicario, La bandiera, Il cannone, La livornese, Canto del popolo senese, Canto guerriero, La ronda della guardia civica); stampe Ricordi con la riduzione canto e pianoforte di episodi di opere di Francesco Morlacchi (Tebaldo e Isolina), Giacomo Meyerbeer (L’esule di Granata) e Nicola Vaccaj (Giovanna d’Arco).
A queste si aggiunge un’edizione senese del 1845 (Tipografia dell’Ancora) di un trattato di Ticci sul contrappunto, conservato insieme ad altri trattati nella torre libraria della Biblioteca.
La frammentazione del materiale comprova lo smembramento del Fondo Porri e quindi la natura incompleta (data la mancanza di catalogazione) del nostro censimento.
Genere
Strumentale
Bandistica
Vocale operistica/profana
Consistenza materiale principale
Manoscritti musicali: più di 200 titoli
Musica a stampa moderna (post 1830): circa 17 titoli
Datazione del materiale
1801-1900
Caratteristiche fisiche
La musica, in esemplari completi di partitura e parti, è conservata in faldoni con fettucce.
Identificazione
Nella stampa Ricordi della Giovanna d’Arco di Vaccaj c’è una nota manoscritta di possesso recante il nome di Ticci, ma il fondo è per il resto privo di qualsiasi identificativo.
Stato di conservazione
Buono
Ambiente di conservazione
I faldoni sono conservati nella torre libraria della Biblioteca degli Intronati.
Bibliografia
Data ultima modifica
28.04.2021
Fonte compilazione
sopralluoghi di Bianchi e Palloni nel novembre-dicembre 2018
Biblioteca comunale degli Intronati
Codice ICCU: IT-SI0046
Codice RISM: I-Sc
Indirizzo: Via della Sapienza n. 3
CAP: 53100
Comune: Siena
Provincia: SI
Telefono: 0577 292666/292669
http://www.bibliotecasiena.it/
biblioteca@biblioteca.comune.siena.it
ProduttoreCodice RISM: I-Sc
Indirizzo: Via della Sapienza n. 3
CAP: 53100
Comune: Siena
Provincia: SI
Telefono: 0577 292666/292669
http://www.bibliotecasiena.it/
biblioteca@biblioteca.comune.siena.it
Ticci Rinaldo
Estremi cronologici: 1805-1883
Cenni biografici: Nato e vissuto a Siena tra il 1805 e il 1883, Ticci studiò al Collegio dei Tolomei, la più antica e prestigiosa scuola musicale della città, ed era già un promettente operista e direttore d’orchestra quando assume la direzione della Banda Municipale nel 1827, all’interno della quale promuove una scuola nel 1837, dove studiò la cantante Marietta Piccolomini. Nel 1868 il comune fonde la sua banda con altre formazioni orchestrali (quella nata da poco per iniziativa di Pietro Formichi) e con l’orchestra del Teatro dei Rinnovati, facendolo diventare una sorta di compositore ufficiale senese. Scrisse una gran quantità di musiche per qualsiasi occasione cittadina e anche qualche pezzo sacro, probabilmente per la Cappella di Provenzano (con cui la sua banda collaborava attivamente), mentre continuava la sua attività direttoriale e operistica. Nel 1879, dopo quasi 50 anni di attività, lasciò la direzione della banda a Pietro Formichi.
Cenni biografici: Nato e vissuto a Siena tra il 1805 e il 1883, Ticci studiò al Collegio dei Tolomei, la più antica e prestigiosa scuola musicale della città, ed era già un promettente operista e direttore d’orchestra quando assume la direzione della Banda Municipale nel 1827, all’interno della quale promuove una scuola nel 1837, dove studiò la cantante Marietta Piccolomini. Nel 1868 il comune fonde la sua banda con altre formazioni orchestrali (quella nata da poco per iniziativa di Pietro Formichi) e con l’orchestra del Teatro dei Rinnovati, facendolo diventare una sorta di compositore ufficiale senese. Scrisse una gran quantità di musiche per qualsiasi occasione cittadina e anche qualche pezzo sacro, probabilmente per la Cappella di Provenzano (con cui la sua banda collaborava attivamente), mentre continuava la sua attività direttoriale e operistica. Nel 1879, dopo quasi 50 anni di attività, lasciò la direzione della banda a Pietro Formichi.
Anno di acquisizione
dicembre 1861
Metodo di acquisizione
Dono
Nota dell'acquisizione
Nell’inventario dei manoscritti della Biblioteca, redatto da Rossana De Benedictis e Mario De Gregori nel 1988 (consultabile in sede) si legge che Giuseppe Porri ha donato la sua collezione alla Biblioteca nel dicembre 1861, ma la scheda SIUSA indica invece l’arrivo nel 1886 (ultima visita: 28 apr. 2021).
Storia del fondo
L’inventario su citato non indica quali musiche siano state collezionate da Porri né la loro consistenza. È confluito, nella sola parte manoscritta, nel fondo “Musica manoscritta” della biblioteca, e nelle "Miscellanee musicali" per quanto riguarda gli esemplari a stampa. Come era prassi biblioteconomica al tempo, la donazione è stata suddivisa per tipologia di materiale per cui oggi non è più rintracciabile come nucleo unitario, ma grazie alla relazione introduttiva dell’inventario sopra citato è stato possibile riscontrare una comune provenienza e delinearne l’originaria consistenza. Le musiche appartenute a Porri, e composte da Rinaldo Ticci, occupano quasi per intero i faldoni della musica manoscritta della Biblioteca numerate da 59 a 75 e qualche edizione a stampa nelle "Miscellanee musicali". Oltre a opere manoscritte e a stampa, non solo di carattere musicale, la donazione di Giuseppe Porri ha coinvolto anche ricche collezioni di autografi di personaggi famosi, monete, medaglie e sigilli, trasferite nel tempo al Museo Civico.
Ambito disciplinare
Musica
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
Il materiale composto da Rinaldo Ticci è presente nell'inventario cartaceo, curato da Rosanna De Benedictis e Mario De Gregorio nel 1988 ed è catalogato in ISIS; catalogo e inventario sono consultabili entrambi presso l’Istituto possessore, dove non è identificato come facente parte di un fondo a sé stante, per cui non è possibile effettuare una ricerca per singolo fondo.
Accessibilità del fondo
Consultabile
Tipologia
Nelle musiche collezionate da Porri si trovano più di 200 autografi di Rinaldo Ticci, databili in un arco di tempo quasi cinquantennale (dagli ultimi anni ‘30 agli anni ‘80 dell’Ottocento), e attestanti probabilmente la sua intera produzione per banda, molta produzione operistica e alcuni esempi di composizioni didattiche. Si notano, spesso in partitura e parti, balletti, valzer, sinfonie, polke, canzoni celebrative (ai Granduchi come a Vittorio Emanuele e a Pio IX), inni locali (a San Galgano, a Santa Caterina), cantate per le più varie occasioni (soprattutto per il carnevale), concerti, alcuni pezzi sacri, presenti in partiture e parti e spesso in riduzione pianistica, rielaborazioni per banda di episodi di opere di Francesco Zannetti (la Didone abbandonata del 1781), Rossini (almeno 15 titoli), Verdi (quasi 20 pezzi), Mercadante, Bellini, Donizetti, Mayr, Cimarosa, Pacini, oltre che partiture, parti integrali e riduzioni canto e pianoforte delle opere composte da Ticci stesso (Don Properzio, La melacottaia, Beatrice di Tenda, composta per la società senese degli Isolati, La Papilla, Il solitario). Nel fondo vi sono i manoscritti, probabilmente autografi, anche di studi e metodi didattici per la scuola della banda, che Ticci fondò nel 1837 (Corso completo di solfeggi, Scale in tutti i tuoni, Metodo per contrabbasso, 40 vocalizzi per soprano). Per la scuola, Ticci copiò anche i Portamenti del didatta settecentesco napoletano Fedele Fenaroli.
Molta meno la musica a stampa conservata nelle "Miscellanee Musicali": l’edizione di Giuseppe Lorenzi di Firenze dello spartito della Beatrice di Tenda; una collezione pubblicata da Giovanni Gualberto Guidi di 13 stornelli per canto e pianoforte (tra cui I tre colori, Il sicario, La bandiera, Il cannone, La livornese, Canto del popolo senese, Canto guerriero, La ronda della guardia civica); stampe Ricordi con la riduzione canto e pianoforte di episodi di opere di Francesco Morlacchi (Tebaldo e Isolina), Giacomo Meyerbeer (L’esule di Granata) e Nicola Vaccaj (Giovanna d’Arco).
A queste si aggiunge un’edizione senese del 1845 (Tipografia dell’Ancora) di un trattato di Ticci sul contrappunto, conservato insieme ad altri trattati nella torre libraria della Biblioteca.
La frammentazione del materiale comprova lo smembramento del Fondo Porri e quindi la natura incompleta (data la mancanza di catalogazione) del nostro censimento.
Genere
Strumentale
Bandistica
Vocale operistica/profana
Consistenza materiale principale
Manoscritti musicali: più di 200 titoli
Musica a stampa moderna (post 1830): circa 17 titoli
Datazione del materiale
1801-1900
Caratteristiche fisiche
La musica, in esemplari completi di partitura e parti, è conservata in faldoni con fettucce.
Identificazione
Nella stampa Ricordi della Giovanna d’Arco di Vaccaj c’è una nota manoscritta di possesso recante il nome di Ticci, ma il fondo è per il resto privo di qualsiasi identificativo.
Stato di conservazione
Buono
Ambiente di conservazione
I faldoni sono conservati nella torre libraria della Biblioteca degli Intronati.
Bibliografia
- I fondi musicali senesi dell’Archivio dell’Opera del Duomo e della Biblioteca degli Intronati / Sergio Balestracci. In Fonti musicali senesi. Storie, prassi e prospettive di ricerca: Atti della giornata di studi, Siena, Complesso monumentale di Santa Maria della Scala, 17 ottobre 2016 / a cura di Giulia Giovani. Siena : Accademia senese degli Intronati, 2018. (Monografie di storia della musica, II).
Data ultima modifica
28.04.2021
Fonte compilazione
sopralluoghi di Bianchi e Palloni nel novembre-dicembre 2018
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