Fondazione Spadolini Nuova Antologia. Libretti e Programmi di sala
Conservatore
Fondazione Spadolini Nuova Antologia
famiglia Spadolini
Anno di acquisizione
1980
Metodo di acquisizione
Dono|Lascito|Nativo
Nota dell'acquisizione
Il patrimonio musicale è stato in parte collezionato dagli antenati di Giovanni Spadolini, in parte acquistato dallo stesso Spadolini da antiquari, in parte donato da amici di Spadolini, consapevoli della sua predilezione per la cultura toscana dell'Ottocento.
Storia del fondo
Il fondo fa parte del grande patrimonio documentale, librario e artistico della Fondazione. Ha conservato la sua unità ed è sempre rimasto custodito presso la villa Tondo dei Cipressi, proprietà di Giovanni Spadolini. Gli spartiti e le monografie musicali conservate nel fondo vengono trattati nella scheda dedicata (ultima visita: 21 apr. 2021).
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
Il fondo fa parte del patrimonio della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, fondata nel 1980 ed erede diretta di Giovanni Spadolini alla sua morte nel 1994. Il patrimonio librario partecipa al Sistema Documentario Integrato dell'Area Fiorentina (SDIAF), ma la parte musicale non è ancora catalogata.
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Tipologia
Il fondo dei libretti consta di quasi 100 libretti collezionati dal padre di Guido Spadolini (ovvero il bisnonno di Giovanni), appassionato di teatro musicale, in un periodo che va dal 1880 al 1935.
Per la maggior parte si tratta di libretti comperati a seguito di rappresentazioni al Teatro della Pergola o al Teatro Verdi di Firenze nei primi 15 anni del '900, pubblicati soprattutto dai milanesi Ricordi, Barion, Suvini Zerboni e Sonzogno (con un numero non sparuto di esemplari stampati dalla società libraria "Modernissima Floreal Liberty" e dalla ditta di Cesare Pavesi), con i testi dei mostri sacri del teatro musicale italiano (Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini, Giordano, Mascagni) e internazionale (Wagner, Bizet, Massenet, Thomas, Gounod).
Si notano molti esemplari con testi di opere di autori e soggetti fiorentini, rappresentate tra la fine dell'Ottocento e gli anni '30 del '900, es. Giuditta di Emilio Cianchi (Firenze, Tip. Calasanziana, 1864), Plenilunio nel bosco di Giovanni Boeri (Firenze, Bemporad, 1932), L'ultimo giorno di Gerusalemme di Teodulo Mabellini [1848] (Firenze, Campolmi & Sevieri, 1904). Tra questi spiccano i titoli di Renato Brogi (es. Oblio, Bacco in Toscana [Firenze, Carpignani & Zipoli, 1923], Isabella Orsini su testo di Valentino Soldani [Firenze, Forlivesi, 1920]).
Numerosi gli scenari di balletti (es. Pietro Micca e Rolla coreografati da Luigi Manzotti, quest'ultimo dato a Firenze nel 1893; Day-Sin con musica di Romualdo Marenco [Firenze, Galletti & Cocci, 1892]; Brahma con coreografia di Ippolito Monplaisir su musica di Costantino Dell'Argine riprodotta a Firenze da Giovanni Rando nel 1885) e di spettacoli musicali prosimetri (es. Makmus di Luigi Grassi musicato da Edoardo Sassone, 1891; Deydda di Ettore Lissandrelli con musica di Adelmo Bartolucci [Senigallia, Puccini & Massa, 1908]), e ancora più corposo è il numero delle operette (Offenbach, Wolf Ferrari, von Flotow), tra cui alcuni rari esemplari locali o meno conosciuti (La bella stiratrice di Léon Vasseur data al Teatro Politeama nel 1910; Gli ussari della danza di Albert Szirmai, 1910; Celeste di Bachi & Pisano [San Miniato, Bongi & Figli, 1906]; Il paradiso di Maometto di Planquette & Ganne; Amor di principi di Edmund Eysler; Calandrino di Odoardo Soldi [Firenze, A. Ciardi, 1887]; The Geisha, parodia di Mariani e Pieracci del 1908 della Geisha di Sidney Jones del 1896, allestita forse in conseguenza di una ripresa fiorentina del lavoro di Jones al Teatro Nazionale; Le baruffe chiozotte di Tommaso Benvenuti data al Pagliano nel 1895).
Alcuni libretti vengono da rappresentazioni del Teatro alla Scala di Milano, come attestano le date manoscritte apposte sulle coperte o i frontespizi (es. Mercante di Venezia di Ciro Pinsuti; Boris Godunov di Musorgskij risalente al 1922; il libretto del Nerone di Boito, stampato da Ricordi, riferito alla ripresa scaligera del 1923-'24).
Esemplari eccezionali sono il testo in italiano della rappresentazione alla Pergola delle Reine de Cypre di Fromental Halévy (1841) del carnevale 1842-'43 (Firenze, Tipografia Galletti), forse la prima italiana dell'opera, e una locandina in ottavo della recita, diretta dal compositore, di Amica di Mascagni, al Teatro Verdi, nel maggio del 1908.
Oltre ai libretti si contano una decina di programmi di sala, soprattutto degli anni '20-'30 del '900, che documentano eventi speciali della vita musicale fiorentina durante il fascismo, es. Il giudizio universale di Lorenzo Perosi eseguito nella Basilica di Santa Croce (dalla Società Orchestrale Fiorentina diretta da Sandro Benelli) nel 1925, o L'Orfeo di Claudio Monteverdi allestito nel Salone dei Cinquecento nel 1933 dall'Orchestra Stabile Fiorentina diretta da Marino Cremesini.
Genere
Vocale operistica/profana
Consistenza materiale principale
Libretti per musica: ca. 100
Consistenza materiale secondaria
Programmi di sala e manifesti: ca. 10
Datazione del materiale
1801-1900
1901-2000
Identificazione
Spadolini non ha contrassegnato in alcun modo le risorse. Su alcuni volumi compaiono i timbri dei librai (es. Cesare Pavesi di Milano ed Ernesto Luchetti di Firenze).
Esemplari con dedica
C'è una dedica personale datata 1911 sul libretto della Damnation de Faust di Berlioz stampato da Barion.
Stato di conservazione
Buono
Ambiente di conservazione
Librerie lignee.
Data ultima modifica
21.04.2021
Fonte compilazione
sopralluogo dell'ottobre 2020
Fondazione Spadolini Nuova Antologia
Indirizzo: Via Pian dei Giullari, 139
CAP: 50125
Comune: Firenze
Provincia: FI
Telefono: 0552336071
https://nuovaantologia.it/
fondazione@nuovaantologia.it
ProduttoreCAP: 50125
Comune: Firenze
Provincia: FI
Telefono: 0552336071
https://nuovaantologia.it/
fondazione@nuovaantologia.it
famiglia Spadolini
Estremi cronologici: sec. XX
Cenni biografici: Famiglia borghese fiorentina, protagonista della vita cittadina fin da metà Ottocento. Membri illustri sono stati il pittore Guido (1889-1944) e i suoi figli Pierluigi (1922-2000), architetto, e Giovanni (1925-1994), uomo politico e statista di primo piano della Repubblica Italiana, esponente del Partito Repubblicano, molte volte ministro (nel 1974 fu il primo detentore del neonato Ministero per i Beni Culturali e Ambientali), presidente del consiglio dal giugno del 1981 al dicembre del 1982.
Nel luglio 1980, Giovanni creò la Fondazione Spadolini Nuova Antologia a cui affidare il patrimonio personale (fatto di immobili, quadri, importanti documenti librari, cimeli napoleonici e risorgimentali), e con cui gestire la redazione della rivista Nuova Antologia, che continua il lavoro della testata fondata a Firenze nel 1866 (erede a sua volta della Antologia del Vieusseux).
Gestite dalla Fondazione sono la Casa Museo, Tondo dei cipressi, in Via del Pian dei Giullari 139, sede legale della Fondazione, dove è conservata la maggior parte del patrimonio; la casa di Spadolini in Via Cavour 28; la Biblioteca di storia e cultura contemporanea, sita in Via del Pian dei Giullari 36/A.
Cenni biografici: Famiglia borghese fiorentina, protagonista della vita cittadina fin da metà Ottocento. Membri illustri sono stati il pittore Guido (1889-1944) e i suoi figli Pierluigi (1922-2000), architetto, e Giovanni (1925-1994), uomo politico e statista di primo piano della Repubblica Italiana, esponente del Partito Repubblicano, molte volte ministro (nel 1974 fu il primo detentore del neonato Ministero per i Beni Culturali e Ambientali), presidente del consiglio dal giugno del 1981 al dicembre del 1982.
Nel luglio 1980, Giovanni creò la Fondazione Spadolini Nuova Antologia a cui affidare il patrimonio personale (fatto di immobili, quadri, importanti documenti librari, cimeli napoleonici e risorgimentali), e con cui gestire la redazione della rivista Nuova Antologia, che continua il lavoro della testata fondata a Firenze nel 1866 (erede a sua volta della Antologia del Vieusseux).
Gestite dalla Fondazione sono la Casa Museo, Tondo dei cipressi, in Via del Pian dei Giullari 139, sede legale della Fondazione, dove è conservata la maggior parte del patrimonio; la casa di Spadolini in Via Cavour 28; la Biblioteca di storia e cultura contemporanea, sita in Via del Pian dei Giullari 36/A.
Anno di acquisizione
1980
Metodo di acquisizione
Dono|Lascito|Nativo
Nota dell'acquisizione
Il patrimonio musicale è stato in parte collezionato dagli antenati di Giovanni Spadolini, in parte acquistato dallo stesso Spadolini da antiquari, in parte donato da amici di Spadolini, consapevoli della sua predilezione per la cultura toscana dell'Ottocento.
Storia del fondo
Il fondo fa parte del grande patrimonio documentale, librario e artistico della Fondazione. Ha conservato la sua unità ed è sempre rimasto custodito presso la villa Tondo dei Cipressi, proprietà di Giovanni Spadolini. Gli spartiti e le monografie musicali conservate nel fondo vengono trattati nella scheda dedicata (ultima visita: 21 apr. 2021).
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
Il fondo fa parte del patrimonio della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, fondata nel 1980 ed erede diretta di Giovanni Spadolini alla sua morte nel 1994. Il patrimonio librario partecipa al Sistema Documentario Integrato dell'Area Fiorentina (SDIAF), ma la parte musicale non è ancora catalogata.
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Tipologia
Il fondo dei libretti consta di quasi 100 libretti collezionati dal padre di Guido Spadolini (ovvero il bisnonno di Giovanni), appassionato di teatro musicale, in un periodo che va dal 1880 al 1935.
Per la maggior parte si tratta di libretti comperati a seguito di rappresentazioni al Teatro della Pergola o al Teatro Verdi di Firenze nei primi 15 anni del '900, pubblicati soprattutto dai milanesi Ricordi, Barion, Suvini Zerboni e Sonzogno (con un numero non sparuto di esemplari stampati dalla società libraria "Modernissima Floreal Liberty" e dalla ditta di Cesare Pavesi), con i testi dei mostri sacri del teatro musicale italiano (Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini, Giordano, Mascagni) e internazionale (Wagner, Bizet, Massenet, Thomas, Gounod).
Si notano molti esemplari con testi di opere di autori e soggetti fiorentini, rappresentate tra la fine dell'Ottocento e gli anni '30 del '900, es. Giuditta di Emilio Cianchi (Firenze, Tip. Calasanziana, 1864), Plenilunio nel bosco di Giovanni Boeri (Firenze, Bemporad, 1932), L'ultimo giorno di Gerusalemme di Teodulo Mabellini [1848] (Firenze, Campolmi & Sevieri, 1904). Tra questi spiccano i titoli di Renato Brogi (es. Oblio, Bacco in Toscana [Firenze, Carpignani & Zipoli, 1923], Isabella Orsini su testo di Valentino Soldani [Firenze, Forlivesi, 1920]).
Numerosi gli scenari di balletti (es. Pietro Micca e Rolla coreografati da Luigi Manzotti, quest'ultimo dato a Firenze nel 1893; Day-Sin con musica di Romualdo Marenco [Firenze, Galletti & Cocci, 1892]; Brahma con coreografia di Ippolito Monplaisir su musica di Costantino Dell'Argine riprodotta a Firenze da Giovanni Rando nel 1885) e di spettacoli musicali prosimetri (es. Makmus di Luigi Grassi musicato da Edoardo Sassone, 1891; Deydda di Ettore Lissandrelli con musica di Adelmo Bartolucci [Senigallia, Puccini & Massa, 1908]), e ancora più corposo è il numero delle operette (Offenbach, Wolf Ferrari, von Flotow), tra cui alcuni rari esemplari locali o meno conosciuti (La bella stiratrice di Léon Vasseur data al Teatro Politeama nel 1910; Gli ussari della danza di Albert Szirmai, 1910; Celeste di Bachi & Pisano [San Miniato, Bongi & Figli, 1906]; Il paradiso di Maometto di Planquette & Ganne; Amor di principi di Edmund Eysler; Calandrino di Odoardo Soldi [Firenze, A. Ciardi, 1887]; The Geisha, parodia di Mariani e Pieracci del 1908 della Geisha di Sidney Jones del 1896, allestita forse in conseguenza di una ripresa fiorentina del lavoro di Jones al Teatro Nazionale; Le baruffe chiozotte di Tommaso Benvenuti data al Pagliano nel 1895).
Alcuni libretti vengono da rappresentazioni del Teatro alla Scala di Milano, come attestano le date manoscritte apposte sulle coperte o i frontespizi (es. Mercante di Venezia di Ciro Pinsuti; Boris Godunov di Musorgskij risalente al 1922; il libretto del Nerone di Boito, stampato da Ricordi, riferito alla ripresa scaligera del 1923-'24).
Esemplari eccezionali sono il testo in italiano della rappresentazione alla Pergola delle Reine de Cypre di Fromental Halévy (1841) del carnevale 1842-'43 (Firenze, Tipografia Galletti), forse la prima italiana dell'opera, e una locandina in ottavo della recita, diretta dal compositore, di Amica di Mascagni, al Teatro Verdi, nel maggio del 1908.
Oltre ai libretti si contano una decina di programmi di sala, soprattutto degli anni '20-'30 del '900, che documentano eventi speciali della vita musicale fiorentina durante il fascismo, es. Il giudizio universale di Lorenzo Perosi eseguito nella Basilica di Santa Croce (dalla Società Orchestrale Fiorentina diretta da Sandro Benelli) nel 1925, o L'Orfeo di Claudio Monteverdi allestito nel Salone dei Cinquecento nel 1933 dall'Orchestra Stabile Fiorentina diretta da Marino Cremesini.
Genere
Vocale operistica/profana
Consistenza materiale principale
Libretti per musica: ca. 100
Consistenza materiale secondaria
Programmi di sala e manifesti: ca. 10
Datazione del materiale
1801-1900
1901-2000
Identificazione
Spadolini non ha contrassegnato in alcun modo le risorse. Su alcuni volumi compaiono i timbri dei librai (es. Cesare Pavesi di Milano ed Ernesto Luchetti di Firenze).
Esemplari con dedica
C'è una dedica personale datata 1911 sul libretto della Damnation de Faust di Berlioz stampato da Barion.
Stato di conservazione
Buono
Ambiente di conservazione
Librerie lignee.
Data ultima modifica
21.04.2021
Fonte compilazione
sopralluogo dell'ottobre 2020
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