Biblioteca del Seminario Maggiore Arcivescovile Fiorentino. Materiale musicale
Conservatore
Biblioteca del Seminario Maggiore Arcivescovile Fiorentino
Soggetti produttori diversi
Anno di acquisizione
1784
Metodo di acquisizione
Acquisto|Dono|Deposito|Lascito|Soppressione enti ecclesiastici
Storia del fondo
Con la confisca napoleonica il Monastero di Cestello fu dato all’arcivescovo di Firenze Antonio Martini (1720-1809) che vi istituì un Seminario, nel quale confluirono in parte libri e musiche del Convitto della Calza, fondato nel secolo XV. In seguito alla soppressione napoleonica prima, e del governo piemontese poi, al seminario venne affidato il servizio liturgico e musicale del Duomo, succedendo all’antica cappella musicale di Santa Maria del Fiore. Fu questo ruolo a determinare un nuovo afflusso di edizioni e manoscritti sino all’odierna consistenza dell’archivio.
Vedi anche la scheda del CABIMUS online (ultima visita: 2 feb. 2021; il link è qui disponibile).
Ambito disciplinare
Musica
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
È presente uno schedario metallico costituito da schede cartacee, attualmente non consultabile per motivi di sicurezza della struttura. È presente anche una lista di consistenza dattiloscritta e manoscritta, redatta negli anni 1970-2000 da p. Albino Varotti.
Accessibilità del fondo
Consultabile con riserva
Attualmente non consultabile per lavori interni e motivi di sicurezza.
Tipologia
Si tratta di un vasto fondo comprendente più di 9000 esemplari di musica notata: tra questi circa 3000 risultano i manoscritti musicali databili tra la seconda metà del XVIII secolo e il XX secolo, per lo più di trascrizioni di musica sacra italiana e d’oltralpe di organico variabile, impiegate ad uso liturgico. Così come gli autori presenti, anche il repertorio abbracciato è molto ampio dato che spazia dalla musica liturgica alla strumentale, dalla produzione per l'apprendimento musicale al melodramma; molta la musica da identificare e attribuire con precisione. Diamo qui una panoramica, citando solo pochi esempi:
L’ultima parte del fondo musicale è costituito da circa 400 vinili e altri supporti audio.
Genere
Strumentale
Vocale operistica/profana
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Manoscritti musicali: 3000
Libretti per musica: 50
Musica a stampa antica (1500-1830): 3000
Musica a stampa moderna (post 1830): 6000
Monografie a soggetto musicale: 200
Consistenza materiale secondaria
Periodici: 100
Registrazione audio
Datazione del materiale
1801-1900
1901-2000
Caratteristiche fisiche
Il materiale musicale si presenta in fascicoli rilegati in legature moderne e faldoni.
Identificazione
Sulla maggior parte degli esemplari si riscontra il timbro del Seminario Arcivescovile di Firenze. Su alcune opere, forse provenienti da archivi privati e donate al seminario, rinviene anche il timbro personale di Benedetto Landini.
Esemplari con dedica
Dedica di Ferdinando Lorenzi editore a Ferdinando IV granduca di Toscana nell’oratorio L’arciduchessa Maria Luisa d’Austria (1843) di Joseph Haydn.
Altri fondi nel fondo
All'interno del vasto fondo musicale del seminario è possibile individuare un corpus sostanzioso di opere di Francesco Bagnoli (1876-1947). Nato a Marcialla di Valdelsa, questi operò sia come compositore che come organista in ambito fiorentino tra il XIX e il XX secolo: nel 1918 fu nominato dal cardinale Alfonso Maria Mistrangelo, allora Arcivescovo di Firenze, organista e maestro di Cappella del Duomo di Firenze e negli anni successivi iniziò il suo ampio lavoro d’insegnante nel Seminario arcivescovile, tra i cui allievi ebbe Domenico Bartolucci (1917-2013). Il materiale musicale conservato è costituito da opere per coro a tre o quattro voci, quali O salutaris hostia (fine XIX sec.), Dolce Signora (1900), lauda alla Vergine per tre voci dispari a cappella, a brani per grandi organici come l’Oratorio di San Ranieri (1909) per voci e orchestra, oppure la Messa da Requiem (1920 ca.) in suffragio dei caduti della prima guerra mondiale; si rammentano anche alcune opere profane di Bagnoli, tra queste: Il Fusara (1912), dramma lirico in atti con prologo per orchestra e voci.
Stato di conservazione
Buono
Ambiente di conservazione
Il materiale è conservato negli ambienti della biblioteca in armadi lignei con vetrina. (10m x 4m)
Bibliografia
Data ultima modifica
15.02.2023
Fonte compilazione
Sopralluogo 18/01/2021 e 01/02/2021
Biblioteca del Seminario Maggiore Arcivescovile Fiorentino
Codice ICCU: IT-FI0056
Indirizzo: Lungarno Soderini, 9
CAP: 50124
Comune: Firenze
Provincia: FI
Regione: TOSCANA
Telefono: Centralino 055-283875 - chiedere Dott.ssa Elena Gurrieri Responsabile della sezione musicale della biblioteca
http://www.seminariofirenze.it/
biblioteca@seminariofirenze.it; elena.gurrieri.eg@gmail.com
ProduttoreIndirizzo: Lungarno Soderini, 9
CAP: 50124
Comune: Firenze
Provincia: FI
Regione: TOSCANA
Telefono: Centralino 055-283875 - chiedere Dott.ssa Elena Gurrieri Responsabile della sezione musicale della biblioteca
http://www.seminariofirenze.it/
biblioteca@seminariofirenze.it; elena.gurrieri.eg@gmail.com
Soggetti produttori diversi
Anno di acquisizione
1784
Metodo di acquisizione
Acquisto|Dono|Deposito|Lascito|Soppressione enti ecclesiastici
Storia del fondo
Con la confisca napoleonica il Monastero di Cestello fu dato all’arcivescovo di Firenze Antonio Martini (1720-1809) che vi istituì un Seminario, nel quale confluirono in parte libri e musiche del Convitto della Calza, fondato nel secolo XV. In seguito alla soppressione napoleonica prima, e del governo piemontese poi, al seminario venne affidato il servizio liturgico e musicale del Duomo, succedendo all’antica cappella musicale di Santa Maria del Fiore. Fu questo ruolo a determinare un nuovo afflusso di edizioni e manoscritti sino all’odierna consistenza dell’archivio.
Vedi anche la scheda del CABIMUS online (ultima visita: 2 feb. 2021; il link è qui disponibile).
Ambito disciplinare
Musica
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
È presente uno schedario metallico costituito da schede cartacee, attualmente non consultabile per motivi di sicurezza della struttura. È presente anche una lista di consistenza dattiloscritta e manoscritta, redatta negli anni 1970-2000 da p. Albino Varotti.
Accessibilità del fondo
Consultabile con riserva
Attualmente non consultabile per lavori interni e motivi di sicurezza.
Tipologia
Si tratta di un vasto fondo comprendente più di 9000 esemplari di musica notata: tra questi circa 3000 risultano i manoscritti musicali databili tra la seconda metà del XVIII secolo e il XX secolo, per lo più di trascrizioni di musica sacra italiana e d’oltralpe di organico variabile, impiegate ad uso liturgico. Così come gli autori presenti, anche il repertorio abbracciato è molto ampio dato che spazia dalla musica liturgica alla strumentale, dalla produzione per l'apprendimento musicale al melodramma; molta la musica da identificare e attribuire con precisione. Diamo qui una panoramica, citando solo pochi esempi:
- Si riscontra una produzione manoscritta davvero nutrita del compositore fiorentino Francesco Bagnoli (1876-1947), maestro di cappella e organista della cattedrale di Santa Maria del Fiore e precettore di musica presso il Seminario Arcivescovile di Firenze, motivo per il quale è custodita molta della sua produzione.
- Di Benedetto Landini (1858-1938) si conservano diverse opere sia sacre che profane tra cui la Missa Sancte Johannis (inizio XX sec.) per tre voci virili, organo e quartetto d’archi, Introito (1906) a tre voci miste e organo proprio realizzato per la festa di Maria Maddalena de’ Pazzi, una fiaba musicata in due atti, L’Arancia di Codine (1908), con testo di Giovanna Altoviti.
- Del compositore Gioacchino Maglione (1814-1888) si conserva un Mottetto in la minore (seconda metà XIX sec.) e molte altre musiche manoscritte.
- Non mancano le trascrizioni manoscritte di musica sacra, si rammentano ad esempio: la Messa di Requiem di Luigi Cherubini (1760-1842), appartenuta probabilmente alla collezione privata di Benedetto Landini, dato che ne reca il timbro; di Francesco Cellini (1813-1873) si conserva la Messa in Sib (XIX sec.) per tre voci e organo; Duo Seraphim a quattro voci di Thomas Luis De Victoria (1548-1611) e, sempre dello stesso autore, un Ave verum per voci virili; O bone Jesu a quattro voci di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), il Miserere di Gregorio Allegri (1582-1652), etc.; diversi sono gli anonimi, come quello dell’Introito della SS. Concezione (XX sec.) per voci e organo comitante. A queste opere si aggiungono le trascrizioni manoscritte di opere settecentesche come il mottetto O Jesu mi dulcissime di Michael Haydn (1737-1806), assieme alla trascrizione dei concerti per organo di George Friedrich Haendel (1685-1759), o i lavori per organo di Johann Sebastian Bach (1685-1750), uno Stabat Mater di Joseph Haydn (1732-1809), rilegato dal fiorentino Giovanni Chiari; di Giovanni Battista Martini (1706-1784) alcuni lavori in intavolatura per organo.
- Presenti molti autori ceciliani in musica manoscritta, come la Missa Eucharistica (1897) e il mottetto Maris et flumina di Lorenzo Perosi (1872-1956), assieme a moltissime altre opere dell’autore, oppure la Missa pro defunctis di Oreste Ravanello (1871-1938), e altre musiche di Licinio Refice, Gaetano Capocci, Franco Vittadini, Domenico Bartolucci, etc.
- Si riscontrano esemplari di libri liturgici a stampa e manoscritti in notazione quadrata dei secoli XVII e XVIII, di cui citiamo a titolo esemplificativo l'Antiphonarium Romanum del 1645 (con legatura originale in pelle e piccole borchie metalliche), l'Antiphonarium iuxta ritum S. Romane Ecclesiae (Florentia, ex Typ. Francisci Moucke, 1732), Cantorino per uso di Compagnie (esemplare redatto da Carlo Scorsipa 1778).
- Una parte cospicua è rappresentata dalle edizioni di musica sacra e strumentale a stampa divise in sezioni di genere per pianoforte, per violino, per mandolino, musica napoletana, letteratura musicale, lied, canto gregoriano, polifonia, monografie, iconografie e biografie. Rammentiamo l’edizione a stampa fiorentina edita da Ferdinando Lorenzi dell’oratorio L’arciduchessa Maria Luisa d’Austria (1843) di Joseph Haydn in partitura per orchestra, con dedica dell’editore a Ferdinando IV di Toscana; oppure del pistoiese Teodulo Mabellini (1817-1897) i Responsi della Settimana Santa (1860), stampati a Firenze dall’editore Giovanni Gualberto Guidi.
- Numerose anche le partiture d’opera sia nella versione per orchestra che per pianoforte e voce, o in trascrizione per pianoforte come La Favorita di Gaetano Donizetti, nella trascrizione ottocentesca per pianoforte a quattro mani di Henri Rosellen (1811-1876) in edizioni B. Scott (Mayence). Infine non mancano i rappresentanti del maggiore repertorio classico, come Franz Schubert, Muzio Clementi, Benedetto Marcello, Wolfgang Amadeus Mozart, Ludwig van Beethoven etc.
- Un cospicuo corpus è rappresentato dalle monografie di argomento musicale e metodi per l'apprendimento della musica, per lo più teorica e corale (databili tra fine Ottocento e la prima metà del Novecento) ad uso dei giovani seminaristi.
L’ultima parte del fondo musicale è costituito da circa 400 vinili e altri supporti audio.
Genere
Strumentale
Vocale operistica/profana
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Manoscritti musicali: 3000
Libretti per musica: 50
Musica a stampa antica (1500-1830): 3000
Musica a stampa moderna (post 1830): 6000
Monografie a soggetto musicale: 200
Consistenza materiale secondaria
Periodici: 100
Registrazione audio
Datazione del materiale
1801-1900
1901-2000
Caratteristiche fisiche
Il materiale musicale si presenta in fascicoli rilegati in legature moderne e faldoni.
Identificazione
Sulla maggior parte degli esemplari si riscontra il timbro del Seminario Arcivescovile di Firenze. Su alcune opere, forse provenienti da archivi privati e donate al seminario, rinviene anche il timbro personale di Benedetto Landini.
Esemplari con dedica
Dedica di Ferdinando Lorenzi editore a Ferdinando IV granduca di Toscana nell’oratorio L’arciduchessa Maria Luisa d’Austria (1843) di Joseph Haydn.
Altri fondi nel fondo
All'interno del vasto fondo musicale del seminario è possibile individuare un corpus sostanzioso di opere di Francesco Bagnoli (1876-1947). Nato a Marcialla di Valdelsa, questi operò sia come compositore che come organista in ambito fiorentino tra il XIX e il XX secolo: nel 1918 fu nominato dal cardinale Alfonso Maria Mistrangelo, allora Arcivescovo di Firenze, organista e maestro di Cappella del Duomo di Firenze e negli anni successivi iniziò il suo ampio lavoro d’insegnante nel Seminario arcivescovile, tra i cui allievi ebbe Domenico Bartolucci (1917-2013). Il materiale musicale conservato è costituito da opere per coro a tre o quattro voci, quali O salutaris hostia (fine XIX sec.), Dolce Signora (1900), lauda alla Vergine per tre voci dispari a cappella, a brani per grandi organici come l’Oratorio di San Ranieri (1909) per voci e orchestra, oppure la Messa da Requiem (1920 ca.) in suffragio dei caduti della prima guerra mondiale; si rammentano anche alcune opere profane di Bagnoli, tra queste: Il Fusara (1912), dramma lirico in atti con prologo per orchestra e voci.
Stato di conservazione
Buono
Ambiente di conservazione
Il materiale è conservato negli ambienti della biblioteca in armadi lignei con vetrina. (10m x 4m)
Bibliografia
- Per una bibliografia musicale. Testi, trattati, spartiti, supplemento: Le edizioni italiane del XVI secolo. Roma: ICCU, 1999.
- Catalogo delle Biblioteche d’Italia: Toscana. Roma: ICCU, 1997. pp. 229-230.
Data ultima modifica
15.02.2023
Fonte compilazione
Sopralluogo 18/01/2021 e 01/02/2021
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