Museo del Duomo. Libri liturgico-musicali
Conservatore
Museo del Duomo
Ordine olivetano
Anno di acquisizione
1932
Metodo di acquisizione
Soppressione enti ecclesiastici
Storia del fondo
Il Museo, istituito nel 1932, conserva 22 libri liturgici appartenenti all'Ordine Olivetano di Monte Oliveto Maggiore (Siena). In seguito alle soppressioni napoleoniche i libri giunsero in possesso di monsignor Giuseppe Pannilini, vescovo di Pienza e Chiusi, che nel 1810 ne fece dono alla cattedrale di San Secondiano di Chiusi. I libri furono rubati alla fine del 1987, ma fortunatamente recuperati un mese dopo e qui tutti ricollocati il 25 giugno 1988.
Ambito disciplinare
Musica
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
I 22 libri sono presenti in Codex (ultima visita: 26 apr. 2021) e nel database di Iter Liturgicum Italicum (ultima visita: 26 apr. 2021).
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Tipologia
Tutti i 22 libri corali sono di provenienza olivetana: le segnatura A - N comprendono i volumi dell'antifonario, O - T del granduale con kyriale, U e V identificano il salterio, e l'innario riporta la segnature X. Furono commissionati nel 1456 dal nobile bolognese Francesco della Ringhiera, abate generale dell'Ordine Olivetano, allo scopo di dotare il archicenobio di Monte Oliveto Maggiore di un ciclo corale completo (comprendente un Antifonario, un Graduale e un Salterio).
La copia dei volumi, compresa la notazione musicale, fu affidata al monaco benedettino Alessandro da Sesto Milanese e alla sua bottega, mentre i Salteri U, V e X furono copiati dallo scriptor Ambrogio da Milano. Alla realizzazione delle miniature (che si protrasse fino al 1490) furono chiamati alcuni tra i più illustri artisti del tempo, come Venturino Mercati, Bartolomeo Varnucci, Sano di Pietro, Liberale da Verona e Girolamo da Cremona. Alla raccolta è stato aggiunto un ulteriore libro privo di segnatura e di provenienza ignota databile al XV secolo.
Consistenza materiale principale
Libri liturgici musicali: 22
Datazione del materiale
1401-1500
1501-1600
Caratteristiche fisiche
I volumi sono tutti di grande formato con legature in assi in legno rivestite in pelle.
Stato di conservazione
Buono
Ambiente di conservazione
I 22 libri sono esposti presso il museo in apposite teche nel corridoio detto dei Corali Olivetani.
Eventi di valorizzazione
I libri furono esposti in occasione della mostra "Codici liturgici miniati dei Benedettini in Toscana" tenutasi nel 1982 presso la Certosa di Firenze.
Una sintetica mostra on-line è consultabile sul sito del Museo della Cattedrale (ultima visita: 26 apr. 2021)
Bibliografia
Data ultima modifica
26.04.2021
Museo del Duomo
Codice RISM: CHSd
Indirizzo: Piazza Duomo
CAP: 53043
Comune: Chiusi
Provincia: SI
Regione: TOSCANA
Telefono: 0578226490
https://www.museodellacattedrale.it
info@museodellacattedrale.it
ProduttoreIndirizzo: Piazza Duomo
CAP: 53043
Comune: Chiusi
Provincia: SI
Regione: TOSCANA
Telefono: 0578226490
https://www.museodellacattedrale.it
info@museodellacattedrale.it
Ordine olivetano
Estremi cronologici: 1344
Cenni biografici: La congregazione venne fondata da san Bernardo Tolomei (1272-1348), al secolo Giovanni. Egli apparteneva a una nobile famiglia senese. Venne educato presso i domenicani del convento del Camporegio e poi si laureò presso l'università di Siena: ricoprì le cariche di giureconsulto, gonfaloniere delle milizie e capitano del popolo; contemporaneamente, partecipava alle attività della confraternita dei Disciplinati della Scala ed ebbe modo di conoscere Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini. Dopo essere guarito da una malattia che gli aveva causato una temporanea cecità, abbandonò la vita mondana e si ritirò assieme con Patrizi e Piccolomini ad Accona, dove condusse vita di penitenza ed eremitica. Adottò il nome di Bernardo in omaggio al santo abate cistercense di Chiaravalle. Attorno alla figura di Bernardo Tolomei si riunì presto una comunità: secondo la tradizione agiografica Bernardo ebbe la visione di una moltitudine di monaci in abito bianco che saliva una scala d'argento al vertice della quale stavano Gesù e Maria. Per evitare che il suo movimento si confondesse con gruppi eretici, Bernardo si rivolse a papa Giovanni XXII, all'epoca residente ad Avignone, chiedendo il riconoscimento pontificio. Il papa affidò i monaci a Guido Tarlati, vescovo di Arezzo, che fece adottare loro la regola di san Benedetto e il 26 marzo 1319 emanò la Charta fundationis del monastero della Vergine di Monteoliveto: il 29 marzo successivo i membri della comunità presero l'abito religioso ed emisero la loro professione nelle mani del delegato vescovile
Cenni biografici: La congregazione venne fondata da san Bernardo Tolomei (1272-1348), al secolo Giovanni. Egli apparteneva a una nobile famiglia senese. Venne educato presso i domenicani del convento del Camporegio e poi si laureò presso l'università di Siena: ricoprì le cariche di giureconsulto, gonfaloniere delle milizie e capitano del popolo; contemporaneamente, partecipava alle attività della confraternita dei Disciplinati della Scala ed ebbe modo di conoscere Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini. Dopo essere guarito da una malattia che gli aveva causato una temporanea cecità, abbandonò la vita mondana e si ritirò assieme con Patrizi e Piccolomini ad Accona, dove condusse vita di penitenza ed eremitica. Adottò il nome di Bernardo in omaggio al santo abate cistercense di Chiaravalle. Attorno alla figura di Bernardo Tolomei si riunì presto una comunità: secondo la tradizione agiografica Bernardo ebbe la visione di una moltitudine di monaci in abito bianco che saliva una scala d'argento al vertice della quale stavano Gesù e Maria. Per evitare che il suo movimento si confondesse con gruppi eretici, Bernardo si rivolse a papa Giovanni XXII, all'epoca residente ad Avignone, chiedendo il riconoscimento pontificio. Il papa affidò i monaci a Guido Tarlati, vescovo di Arezzo, che fece adottare loro la regola di san Benedetto e il 26 marzo 1319 emanò la Charta fundationis del monastero della Vergine di Monteoliveto: il 29 marzo successivo i membri della comunità presero l'abito religioso ed emisero la loro professione nelle mani del delegato vescovile
Anno di acquisizione
1932
Metodo di acquisizione
Soppressione enti ecclesiastici
Storia del fondo
Il Museo, istituito nel 1932, conserva 22 libri liturgici appartenenti all'Ordine Olivetano di Monte Oliveto Maggiore (Siena). In seguito alle soppressioni napoleoniche i libri giunsero in possesso di monsignor Giuseppe Pannilini, vescovo di Pienza e Chiusi, che nel 1810 ne fece dono alla cattedrale di San Secondiano di Chiusi. I libri furono rubati alla fine del 1987, ma fortunatamente recuperati un mese dopo e qui tutti ricollocati il 25 giugno 1988.
Ambito disciplinare
Musica
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
I 22 libri sono presenti in Codex (ultima visita: 26 apr. 2021) e nel database di Iter Liturgicum Italicum (ultima visita: 26 apr. 2021).
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Tipologia
Tutti i 22 libri corali sono di provenienza olivetana: le segnatura A - N comprendono i volumi dell'antifonario, O - T del granduale con kyriale, U e V identificano il salterio, e l'innario riporta la segnature X. Furono commissionati nel 1456 dal nobile bolognese Francesco della Ringhiera, abate generale dell'Ordine Olivetano, allo scopo di dotare il archicenobio di Monte Oliveto Maggiore di un ciclo corale completo (comprendente un Antifonario, un Graduale e un Salterio).
La copia dei volumi, compresa la notazione musicale, fu affidata al monaco benedettino Alessandro da Sesto Milanese e alla sua bottega, mentre i Salteri U, V e X furono copiati dallo scriptor Ambrogio da Milano. Alla realizzazione delle miniature (che si protrasse fino al 1490) furono chiamati alcuni tra i più illustri artisti del tempo, come Venturino Mercati, Bartolomeo Varnucci, Sano di Pietro, Liberale da Verona e Girolamo da Cremona. Alla raccolta è stato aggiunto un ulteriore libro privo di segnatura e di provenienza ignota databile al XV secolo.
Consistenza materiale principale
Libri liturgici musicali: 22
Datazione del materiale
1401-1500
1501-1600
Caratteristiche fisiche
I volumi sono tutti di grande formato con legature in assi in legno rivestite in pelle.
Stato di conservazione
Buono
Ambiente di conservazione
I 22 libri sono esposti presso il museo in apposite teche nel corridoio detto dei Corali Olivetani.
Eventi di valorizzazione
I libri furono esposti in occasione della mostra "Codici liturgici miniati dei Benedettini in Toscana" tenutasi nel 1982 presso la Certosa di Firenze.
Una sintetica mostra on-line è consultabile sul sito del Museo della Cattedrale (ultima visita: 26 apr. 2021)
Bibliografia
- Codici rubati. Gli antifonari del Museo della Cattedrale di Chiusi. In Miniatura, I (1988). Pp. 185- 189.
- I corali miniati di Monte Oliveto Maggiore conservati nella cattedrale di Chiusi / Di Cocco. In Bollettino d’arte del Ministero della Pubblica Istruzione, IV (1910). Pp. 458-480.
- Accesso libero in pdf sul sito del Bollettino.
- Corali e minii di Monte Oliveto Maggiore a Chiusi / P. Lugano. In Rivista storica benedettina, VI (1911). Pp. 36-55.
- Codici liturgici miniati dei benedettini in Toscana. Firenze : Centro d'incontro della Certosa di Firenze, 1982. Pp. 513-540.
Data ultima modifica
26.04.2021
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