Fondo Mario Castelnuovo-Tedesco
Conservatore
Lyceum Club Internazionale Firenze
Castelnuovo-Tedesco Mario
Anno di acquisizione
2015
Metodo di acquisizione
Dono
Storia del fondo
Il fondo nel 2015 è stato donato dagli eredi di Mario Castelnuovo-Tedesco al Lyceum Club Internazionale di Firenze, ed è stato inventariato tra il 2017 e il 2018. Conserva la biblioteca musicale che era nella casa fiorentina del compositore, compresa una parte di materiale bibliografico; i manoscritti, insieme alla corrispondenza, gli articoli, i programmi dei concerti, sono conservati presso la Library of congress di Washington D.C.
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
Esiste un inventario compilato nel 2018 da Eleonora Belpassi; è consultabile in un file Excel che è possibile scaricare qui.
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Il materiale è consultabile previo appuntamento attraverso il format online presente sul sito dell’associazione.
Tipologia
Il fondo conserva 708 musiche notate, manoscritte e a stampa, di vario formato e stato di conservazione, della tradizione vocale e strumentale europea prevalentemente cameristica, sia colta che popolare. L'esemplare più antico è una stampa del 1620, il resto del materiale è moderno, databile tra la seconda metà dell'Ottocento e il 1964, data della composizione più moderna del fondo.
Sono presenti più di cento compositori e più di settanta autori dei testi presenti nelle musiche in cinque lingue e tre dialetti italiani diversi. I brani sono musiche per pianoforte, pianoforte a 4 mani, pianoforte e voce o altri strumenti come il violino; compaiono inoltre parecchi titoli per chitarra.
Tra gli autori più rappresentati citiamo Ildebrando Pizzetti, Mario Pilati, Gioacchino Maglioni, Vittorio Gui, Alfredo Casella, Vittorio Rieti (Poema fiesolano per pianoforte solo), Guido Bianchini, Antonio Veretti, Giovan Francesco Malipiero, Ernst Bachrich.
Le edizioni sono sia italiane che straniere. Segnaliamo, ad esempio, Forlivesi, Capra e Bratti di Firenze, Bongiovanni e Cocchi di Bologna, Farfisa di Ancona, Giunta di Catania. Margiotta di Roma, Augusta Edizioni Musicali di Torino, Curwen e Chester di Londra, Durand e Leduc di Parigi. Si segnalano anche due volumi di musica ebraica, pubblicati dalla casa editrice Herman Swet di Gerusalemme.
I manoscritti sono 32, nella quasi totalità brani per voce e pianoforte, che riportano melodie popolari in lingua francese (composizioni di Francois Coppée) o greca (presente anche il testo italiano; il compositore però è anonimo). Tra i manoscritti segnaliamo Enamourez - le de mi. Ballade de Jehannot de Lescurel, una ballata per voce e pianoforte di Mario Bruschettini e Quattro pezzi per pianoforte di Virgilio Mortari, entrambi con dediche autografe a Mario Castelnuovo-Tedesco.
Insieme al materiale musicale si conserva anche materiale bibliografico proveniente dalla biblioteca privata della residenza fiorentina del compositore.
Genere
Strumentale
Vocale operistica/profana
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Manoscritti musicali: 32
Musica a stampa antica (1500-1830): 1
Musica a stampa moderna (post 1830): 675
Datazione del materiale
1601-1700
1801-1900
1901-2000
Caratteristiche fisiche
Il fondo è suddiviso in cartelline all'interno di 10 faldoni; uno dei faldoni raccoglie il materiale che necessita di restauro.
Esemplari con dedica
Alcuni esemplari riportano dediche a Mario Castelnuovo-Tedesco, manoscritte da amici e compositori. Ad esempio Alfredo Casella scrive: "A Mario Castelnuovo con fedele affetto e grande stima. Casella. Roma, 1916", Vittorio Gui: "A Mario Castelnuovo affettuosamente, Vittorio Gui. Firenze III-1922", Mario Bruschettini: "al m° Mario Castelnuovo Tedesco Mario Bruschettini Torino 30/sett/1930", Virgilio Mortari: "a Mario il vecchio Virgilio Firenze, 28 sett. 48 [...]".
Stato di conservazione
Mediocre
Interventi di restauro
Tra il 2017 e il 2018 il materiale è stato spolverato, pulito e inserito in cartelline e faldoni idonei. Alcune carte danneggiate sono state sottoposte a interventi conservativi di restauro.
Eventi di valorizzazione
Tutti i frontespizi e le dediche (a stampa e manoscritte) sono stati digitalizzati.
Molte musiche del fondo sono state consultate e studiate per ricerche, concerti e incisioni a partire dal 2018, anno del 50° anniversario della morte del compositore.
In occasione di questo importante anniversario anche il Lyceum Club Internazionale di Firenze ha realizzato vari eventi celebrativi: una mostra virtuale e due concerti monografici. Il 16 marzo 2018 si è resa fruibile sul sito una mostra virtuale basata sugli spartiti presenti nel Fondo, incentrata sugli anni di formazione del compositore (Mario Castelnuovo-Tedesco e Firenze: gli anni di formazione, a cura di Eleonora Negri, con la collaborazione di Eleonora Belpassi e Chiara Benvenuti, con versione in inglese Mario Castelnuovo-Tedesco in Florence: the Formative Years, tradotta da Diana Castelnuovo-Tedesco).
Data ultima modifica
22.10.2020
Fonte compilazione
inventario schedato da Eleonora Belpassi
Lyceum Club Internazionale Firenze
Indirizzo: Lungarno Guicciardini, 17
CAP: 50125
Comune: Firenze
Provincia: FI
Regione: TOSCANA
Telefono: +39 3339862373
https://lyceumclubfirenze.it/
info@lyceumclubfirenze.it
ProduttoreCAP: 50125
Comune: Firenze
Provincia: FI
Regione: TOSCANA
Telefono: +39 3339862373
https://lyceumclubfirenze.it/
info@lyceumclubfirenze.it
Castelnuovo-Tedesco Mario
Estremi cronologici: 1895-1968
Cenni biografici:
Di famiglia ebrea, Mario Castelnuovo-Tedesco (Firenze, 3 aprile 1895 - Beverly Hills, California) frequenta il Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze, dove studia pianoforte con Del Valle de Paz e composizione con Pizzetti. Dopo i diplomi in pianoforte (1914) e in composizione (1918), Castelnuovo-Tedesco intraprende subito una brillante carriera come concertista e come pianista collaboratore; parallelamente si impegna in un'intensa attività di critico e saggista sulle maggiori riviste musicali (Il Pianoforte, La Critica musicale, Musica d'oggi, Rivista musicale italiana), dimostrando attraverso i suoi lavori, dedicati a compositori contemporanei (De Falla, Stravinskij, Pizzetti, Casella), di essere una delle intelligenze più vivaci della nuova generazione.
Al 1909 risale la sua prima composizione degna di nota, dopo le prime prove con le Arie antiche e la Ninna Nanna del 1905: è la English Suite, che precede di un anno Cielo di settembre, pubblicata come op. 1. Presente nel 1922 con alcune liriche da camera al primo Festival di musica moderna di Salisburgo, partecipa con le sue opere regolarmente alla Biennale di Venezia, ai festival della Società internazionale di musica contemporanea, ai programmi del Maggio Musicale Fiorentino.
Fino al 1938, pur non allontanandosi dalla sua Firenze, con le sue composizioni si afferma sempre più a livello internazionale: la fama di compositore si diffonde con rapidità in Europa e soprattutto in America. Le sue opere sinfoniche sono eseguite in prima assoluta dai più grandi interpreti e direttori: il Concerto per violino "I Profeti" da J. Heifetz e Toscanini a New York nel 1933; il Concerto per violoncello da G. Pjatigorskij e Toscanini nel 1935; il II Concerto per pianoforte (solista l'autore) da John Barbirolli, lo stesso che dirigerà la prima dell'ouverture shakespeariana King John e degli Indian Songs and Dances. Castelnuovo Tedesco è praticamente l'unico autore italiano contemporaneo che Toscanini dirige: a lui il compositore dedica l'ouverture per Il mercante di Venezia. Altre composizioni sono portate al successo dal celebre chitarrista Andrés Segovia, che gli consiglia di dedicarsi soprattutto al suo strumento. Il vasto numero di opere composte rappresenta forse il contributo più importante dato un musicista del Novecento alla letteratura per chitarra.
Nel luglio 1939, dopo la proclamazione delle leggi razziali, Castelnuovo-Tedesco è costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti con la famiglia e si stabilisce a Los Angeles, dove stringe produttivi rapporti di amicizia e di lavoro. Diventato cittadino americano, dal 1946 insegna composizione al conservatorio di Los Angeles, continuando a lavorare quasi solamente negli Stati Uniti. Compone molta musica per film e al cinema si ispirò anche in lavori pianistici come i due Film Studies (Charlot e Mickey Mouse, del 1931) e Stars (quattro ritratti pianistici di Greta Garbo, D. Durbin, Marlene Dietrich, Shirley Temple del 1940).
Mario Castelnuovo-Tedesco scompare a Beverly Hills (California) il 16 marzo 1968.
Note e bibliografia: Mario Castelnuovo-Tedesco: un Fiorentino a Beverly Hills / Angelo Gilardino. Milano: Curci, 2018
Mario Castelnuovo-Tedesco, La penna perduta. Scritti (1919-1936) / Mila de Santis. Ariccia: Aracne, 2017
Catalogo delle opere [di Mario Castelnuovo-Tedesco]: composizioni, bibliografia, filmografia. /James Westby. Fiesole, Cadmo, 2005 (pubblicato come vol.2 dell'autobiografia del compositore). Una vita di musica: un libro di ricordi / Mario Castelnuovo-Tedesco, a cura di James Westby con un'introduzione di Mila De Sanctis, Fiesole : Cadmo, 2005 (autobiografia del compositore)
Censure di un musicista: la vicenda artistica e umana di Mario Castelnuovo-Tedesco/ Cosimo Malorgio. Torino: Paravia, 2001
Mario Castelnuovo-Tedesco (ultima visita: 16 apr. 2020)
Cenni biografici:
Di famiglia ebrea, Mario Castelnuovo-Tedesco (Firenze, 3 aprile 1895 - Beverly Hills, California) frequenta il Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze, dove studia pianoforte con Del Valle de Paz e composizione con Pizzetti. Dopo i diplomi in pianoforte (1914) e in composizione (1918), Castelnuovo-Tedesco intraprende subito una brillante carriera come concertista e come pianista collaboratore; parallelamente si impegna in un'intensa attività di critico e saggista sulle maggiori riviste musicali (Il Pianoforte, La Critica musicale, Musica d'oggi, Rivista musicale italiana), dimostrando attraverso i suoi lavori, dedicati a compositori contemporanei (De Falla, Stravinskij, Pizzetti, Casella), di essere una delle intelligenze più vivaci della nuova generazione.
Al 1909 risale la sua prima composizione degna di nota, dopo le prime prove con le Arie antiche e la Ninna Nanna del 1905: è la English Suite, che precede di un anno Cielo di settembre, pubblicata come op. 1. Presente nel 1922 con alcune liriche da camera al primo Festival di musica moderna di Salisburgo, partecipa con le sue opere regolarmente alla Biennale di Venezia, ai festival della Società internazionale di musica contemporanea, ai programmi del Maggio Musicale Fiorentino.
Fino al 1938, pur non allontanandosi dalla sua Firenze, con le sue composizioni si afferma sempre più a livello internazionale: la fama di compositore si diffonde con rapidità in Europa e soprattutto in America. Le sue opere sinfoniche sono eseguite in prima assoluta dai più grandi interpreti e direttori: il Concerto per violino "I Profeti" da J. Heifetz e Toscanini a New York nel 1933; il Concerto per violoncello da G. Pjatigorskij e Toscanini nel 1935; il II Concerto per pianoforte (solista l'autore) da John Barbirolli, lo stesso che dirigerà la prima dell'ouverture shakespeariana King John e degli Indian Songs and Dances. Castelnuovo Tedesco è praticamente l'unico autore italiano contemporaneo che Toscanini dirige: a lui il compositore dedica l'ouverture per Il mercante di Venezia. Altre composizioni sono portate al successo dal celebre chitarrista Andrés Segovia, che gli consiglia di dedicarsi soprattutto al suo strumento. Il vasto numero di opere composte rappresenta forse il contributo più importante dato un musicista del Novecento alla letteratura per chitarra.
Nel luglio 1939, dopo la proclamazione delle leggi razziali, Castelnuovo-Tedesco è costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti con la famiglia e si stabilisce a Los Angeles, dove stringe produttivi rapporti di amicizia e di lavoro. Diventato cittadino americano, dal 1946 insegna composizione al conservatorio di Los Angeles, continuando a lavorare quasi solamente negli Stati Uniti. Compone molta musica per film e al cinema si ispirò anche in lavori pianistici come i due Film Studies (Charlot e Mickey Mouse, del 1931) e Stars (quattro ritratti pianistici di Greta Garbo, D. Durbin, Marlene Dietrich, Shirley Temple del 1940).
Mario Castelnuovo-Tedesco scompare a Beverly Hills (California) il 16 marzo 1968.
Note e bibliografia: Mario Castelnuovo-Tedesco: un Fiorentino a Beverly Hills / Angelo Gilardino. Milano: Curci, 2018
Mario Castelnuovo-Tedesco, La penna perduta. Scritti (1919-1936) / Mila de Santis. Ariccia: Aracne, 2017
Catalogo delle opere [di Mario Castelnuovo-Tedesco]: composizioni, bibliografia, filmografia. /James Westby. Fiesole, Cadmo, 2005 (pubblicato come vol.2 dell'autobiografia del compositore). Una vita di musica: un libro di ricordi / Mario Castelnuovo-Tedesco, a cura di James Westby con un'introduzione di Mila De Sanctis, Fiesole : Cadmo, 2005 (autobiografia del compositore)
Censure di un musicista: la vicenda artistica e umana di Mario Castelnuovo-Tedesco/ Cosimo Malorgio. Torino: Paravia, 2001
Mario Castelnuovo-Tedesco (ultima visita: 16 apr. 2020)
Anno di acquisizione
2015
Metodo di acquisizione
Dono
Storia del fondo
Il fondo nel 2015 è stato donato dagli eredi di Mario Castelnuovo-Tedesco al Lyceum Club Internazionale di Firenze, ed è stato inventariato tra il 2017 e il 2018. Conserva la biblioteca musicale che era nella casa fiorentina del compositore, compresa una parte di materiale bibliografico; i manoscritti, insieme alla corrispondenza, gli articoli, i programmi dei concerti, sono conservati presso la Library of congress di Washington D.C.
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
Esiste un inventario compilato nel 2018 da Eleonora Belpassi; è consultabile in un file Excel che è possibile scaricare qui.
Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Il materiale è consultabile previo appuntamento attraverso il format online presente sul sito dell’associazione.
Tipologia
Il fondo conserva 708 musiche notate, manoscritte e a stampa, di vario formato e stato di conservazione, della tradizione vocale e strumentale europea prevalentemente cameristica, sia colta che popolare. L'esemplare più antico è una stampa del 1620, il resto del materiale è moderno, databile tra la seconda metà dell'Ottocento e il 1964, data della composizione più moderna del fondo.
Sono presenti più di cento compositori e più di settanta autori dei testi presenti nelle musiche in cinque lingue e tre dialetti italiani diversi. I brani sono musiche per pianoforte, pianoforte a 4 mani, pianoforte e voce o altri strumenti come il violino; compaiono inoltre parecchi titoli per chitarra.
Tra gli autori più rappresentati citiamo Ildebrando Pizzetti, Mario Pilati, Gioacchino Maglioni, Vittorio Gui, Alfredo Casella, Vittorio Rieti (Poema fiesolano per pianoforte solo), Guido Bianchini, Antonio Veretti, Giovan Francesco Malipiero, Ernst Bachrich.
Le edizioni sono sia italiane che straniere. Segnaliamo, ad esempio, Forlivesi, Capra e Bratti di Firenze, Bongiovanni e Cocchi di Bologna, Farfisa di Ancona, Giunta di Catania. Margiotta di Roma, Augusta Edizioni Musicali di Torino, Curwen e Chester di Londra, Durand e Leduc di Parigi. Si segnalano anche due volumi di musica ebraica, pubblicati dalla casa editrice Herman Swet di Gerusalemme.
I manoscritti sono 32, nella quasi totalità brani per voce e pianoforte, che riportano melodie popolari in lingua francese (composizioni di Francois Coppée) o greca (presente anche il testo italiano; il compositore però è anonimo). Tra i manoscritti segnaliamo Enamourez - le de mi. Ballade de Jehannot de Lescurel, una ballata per voce e pianoforte di Mario Bruschettini e Quattro pezzi per pianoforte di Virgilio Mortari, entrambi con dediche autografe a Mario Castelnuovo-Tedesco.
Insieme al materiale musicale si conserva anche materiale bibliografico proveniente dalla biblioteca privata della residenza fiorentina del compositore.
Genere
Strumentale
Vocale operistica/profana
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Manoscritti musicali: 32
Musica a stampa antica (1500-1830): 1
Musica a stampa moderna (post 1830): 675
Datazione del materiale
1601-1700
1801-1900
1901-2000
Caratteristiche fisiche
Il fondo è suddiviso in cartelline all'interno di 10 faldoni; uno dei faldoni raccoglie il materiale che necessita di restauro.
Esemplari con dedica
Alcuni esemplari riportano dediche a Mario Castelnuovo-Tedesco, manoscritte da amici e compositori. Ad esempio Alfredo Casella scrive: "A Mario Castelnuovo con fedele affetto e grande stima. Casella. Roma, 1916", Vittorio Gui: "A Mario Castelnuovo affettuosamente, Vittorio Gui. Firenze III-1922", Mario Bruschettini: "al m° Mario Castelnuovo Tedesco Mario Bruschettini Torino 30/sett/1930", Virgilio Mortari: "a Mario il vecchio Virgilio Firenze, 28 sett. 48 [...]".
Stato di conservazione
Mediocre
Interventi di restauro
Tra il 2017 e il 2018 il materiale è stato spolverato, pulito e inserito in cartelline e faldoni idonei. Alcune carte danneggiate sono state sottoposte a interventi conservativi di restauro.
Eventi di valorizzazione
Tutti i frontespizi e le dediche (a stampa e manoscritte) sono stati digitalizzati.
Molte musiche del fondo sono state consultate e studiate per ricerche, concerti e incisioni a partire dal 2018, anno del 50° anniversario della morte del compositore.
In occasione di questo importante anniversario anche il Lyceum Club Internazionale di Firenze ha realizzato vari eventi celebrativi: una mostra virtuale e due concerti monografici. Il 16 marzo 2018 si è resa fruibile sul sito una mostra virtuale basata sugli spartiti presenti nel Fondo, incentrata sugli anni di formazione del compositore (Mario Castelnuovo-Tedesco e Firenze: gli anni di formazione, a cura di Eleonora Negri, con la collaborazione di Eleonora Belpassi e Chiara Benvenuti, con versione in inglese Mario Castelnuovo-Tedesco in Florence: the Formative Years, tradotta da Diana Castelnuovo-Tedesco).
Data ultima modifica
22.10.2020
Fonte compilazione
inventario schedato da Eleonora Belpassi
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