Fondo Bruno Bartoletti
Conservatore
Scuola di Musica di Sesto Fiorentino
Bartoletti Bruno
Metodo di acquisizione
Dono
Storia del fondo
Il fondo Bruno Bartoletti (1926-2013) dell'omonima Scuola di Musica di Sesto Fiorentino, corrisponde nella sua quasi totalità alla biblioteca musicale personale del Maestro, conservata presso l'abitazione privata (Vicolo di San Marco Vecchio, Firenze) dello stesso fino alla sua morte. Il fondo è pervenuto alla Scuola di musica nel novembre del 2020, dopo i contatti con gli eredi di Bartoletti e grazie alla partecipazione al bando Conservazione e valorizzazione patrimonio storico-artistico della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Per volontà del Soggetto produttore, sestese di nascita, tutto il patrimonio che costituisce la sua biblioteca personale è stato donato alle due istituzioni del comune: la Scuola di Musica di Sesto Fiorentino e la Biblioteca Ernesto Ragionieri. In entrambi i casi vi è l'obiettivo di valorizzare e rendere fruibile la preziosa collezione musicale nata e cresciuta di pari passo con la carriera internazionale del direttore d'orchestra. Per la didattica musicale, alla Scuola è andata la maggior parte della musica a stampa e i libri, mentre, alla Biblioteca sono state donate le registrazioni audio (quasi tutti vinili) e una piccola parte della musica a stampa (vedi la scheda della porzione del fondo Bartoletti custodita presso la Biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino).
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
Al momento non esiste né inventario né catalogo, se non una parziale lista di consistenza redatta negli anni 2000 dalla famiglia Bartoletti. La direzione della Scuola di Musica di Sesto sta procedendo al riordino nella Sala Bartoletti della Scuola di Musica e successiva inventariazione e catalogare del fondo.
Accessibilità del fondo
Temporaneamente non consultabile
Tipologia
Il fondo Bruno Bartoletti rappresenta la ricca biblioteca musicale che il direttore d'orchestra toscano ha formato durante gli anni delle sua attività internazionale di interprete e direttore d'orchestra e comprende musica notata a stampa e monografie di argomento musicale. Al momento del censimento CeDoMus, il materiale è conservato in una ventina di scatoloni in attesa di essere distribuiti in 20 m lineari di scaffali.
La maggior parte del materiale è costituito da musica a stampa, con qualche esemplare di musica manoscritta. Si tratta soprattutto di repertorio vocale (operistico, musica sacra, ecc.) e orchestrale (sinfonie, balletti, ecc.). Circa il repertorio operistico, si denota la compresenza di partiture orchestrali e di riduzioni per canto e pianoforte. In misura minore rispetto al materiale precedentemente citato, si trovano anche parti orchestrali, partiturine da studio (sia di musica orchestrale che da camera) e partiture e parti di musica da camera.
Significativa la presenza di partiture afferenti al repertorio classico della prima metà del Novecento, testimonianza dell'interesse del Soggetto produttore per le produzioni a lui contemporanee, sia italiane che estere che già al tempo del fascismo fu chiamato a dirigere sia in Russia che negli Stati Uniti: questo il motivo della presenza di edizioni russe, completamente in cirillico, e americane, quali numerose edizioni Dover al tempo di difficile reperimento e di rara circolazione. Tra gli autori più ricorrenti troviamo sia i grandi classici, come Bach, Beethoven, Brahms, Dvorak, Mozart, Schubert, sia gli operisti, come Rossini, Verdi, Puccini, che i compositori del Novecento, come Richard Strauss, Sostakovic, Prokofiev, fino ai più recenti Arvo Paart e Penderecki, per citarne solo alcuni. Vediamo alcuni esempi: Complete symphonies di Johannes Brahms (Dover, 2014); Il trovatore di Giuseppe Verdi (Ricordi); Il naso di Dmítrij Šostakóvic (Moscow, 1974) - di cui Beroletti stesso dirigerà la prima assoluta italiana presso il Teatro della Pergola di Firenze, nel contesto del XXVII Maggio Musicale Fiorentino (del quale fu anche direttore artistico proprio in quegl'anni); Stabat Mater di Krzysztof Penderecki (PWM, 1963).
Non manca anche l'interesse per autori toscani, come testimoniato dalle partiture del fiorentino Ugalberto De Angelis. Il materiale allegato non musicale e la presenza di dediche e autografi dimostrano il lavoro e l'impegno del soggetto produttore nelle vesti di direttore d'orchestra, direttore stabile e direttore artistico presso numerose e importanti istituzioni, sia italiane che estere (Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Regio di Parma, Opera di Roma, Opera di Copenaghen, Opera di Chicago). Parte del materiale presenta segni di interpretazione, sicuramente annotati dal direttore durante il lavoro svolto in qualità di direttore d'orchestra.
Le monografie a soggetto musicale e i libretti del fondo occupano circa 30 scatoloni di varie dimenisioni. Non è stato possbile stabilire il numero precisio di unità presenti, né l'arco di tempo nel quale esse si collocano (sia per quanto riguarda il periodo di creazione, che il periodo di pubblicazione), in quanto non è stato possibile movimentare il materiale al di fuori degli scatoloni che lo contengono. È infatti volontà della Scuola di Musica di Sesto Fiorentino (Soggetto conservatore del fondo) movimentare, sistemare a scaffale, inventariare e catalogare questa sezione del fondo in un secondo momento. Forniamo comunque alcuni esempi, che costituiscono una breve panoramica di queste tipologie di risorse. Circa le monografie a soggetto musicale: Autobiografia di Arthur Rubinstein (Flavio Pagano, 1991); Mussorgsky di Mary Tibaldi Chiesa (Fratelli Treves, 1935); Gustav Mahler di Ugo Duse (Marsilio, 1973). Circa i libretti: Suor Angelica di Giovacchino Forzano (Ricordi, 1918); Il mulatto (The barrier) di Langston Hughes, traduzione di Fedele D'Amico (Edwards B. Marks, 1971); Il buon soldato Svejk di Gerardo Guerrieri (Ricordi, 1962).
Genere
Strumentale
Vocale operistica/profana
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Manoscritti musicali
Libretti per musica: 30 scatoloni di varie dimensioni (con le Monografie a soggetto musicale)
Musica a stampa moderna (post 1830)
Monografie a soggetto musicale: 30 scatoloni di varie dimensioni (con i Libretti per musica)
Consistenza materiale secondaria
Programmi di sala e manifesti
Datazione del materiale
1801-1900
1901-2000
Caratteristiche fisiche
Il fondo si presenta sottoforma di partiture, partiturine, spartiti e parti staccate edite. Presenti anche monografie a tema musicale e libretti.
Esemplari con dedica
All'interno della biblioteca personale di Bartoletti sono presenti numerosi esemplari con dedica: spesso il dedicatario è lo stesso direttore. La mancanza di un catalogo non permette al momento di approfondire gli altri dedicatari o dedicanti.
Stato di conservazione
Buono
Ambiente di conservazione
Al momento del sopralluogo gli scatoloni si trovano in una delle aule della Scuola di Musica, ma si sta avviando il riordino del fondo in armadi dedicati presso la sala dei concerti.
Data ultima modifica
26.11.2021
Fonte compilazione
Sopralluogo marzo 2021
Scuola di Musica di Sesto Fiorentino
Indirizzo: Via Scardassieri, 47
CAP: 50019
Comune: Sesto Fiorentino
Provincia: FI
Regione: TOSCANA
https://www.scuoladimusicasesto.it
info@scuoladimusicasesto.it
ProduttoreCAP: 50019
Comune: Sesto Fiorentino
Provincia: FI
Regione: TOSCANA
https://www.scuoladimusicasesto.it
info@scuoladimusicasesto.it
Bartoletti Bruno
Estremi cronologici: Sesto Fiorentino, 10 giugno 1926 - Firenze, 9 giugno 2013
Cenni biografici: Cominciò come direttore assistente (soprattutto di Vittorio Gui, Tullio Serafin e Dimitri Mitropulos) al Maggio Musicale Fiorentino negli ultimi anni '40, compagine con la quale è rimasto legato tutta la vita, prima come direttore ospite (dal 1957 al 1967) poi come direttore artistico (dal 1985 al 1991), e di nuovo come ospite negli anni '90. A Firenze ha anche promosso il premio di musica da camera intitolato a Vittorio Gui nel 1977.
È stato dirigente musicale del Kongelige Teater di Copenaghen (1957-1960), dell'Opera di Roma (1965-1973), del Teatro Regio di Parma (2002-2007), e, soprattutto, della Lyric Opera di Chicago (1964-1999), e ha collaborato molto con La Scala di Milano, La Fenice di Venezia, l'Accademia Chigiana di Siena e le orchestre RAI di Roma e Milano.
È stato (in special modo a Chicago e Firenze) un alfiere della musica contemporanea, promuovendo prime locali (che spesso erano prime nazionali) del teatro di Britten, Janacek, Sostakovic e Prokof'ev, affrontando musiche di Berio, Dallapiccola, Dessau, Lodovico Rocca, Malipiero e Ginastera e dirigendo anche prime mondiali (il Paradise Lost di Penderecki a Chicago nel 1978).
Già dagli anni '50 dimostrò grande interesse alla performance operistica "mediata" dalla ripresa cinematografica o televisiva collaborando con la RAI, la televisione della DDR tedesca e la casa di produzione Unitel, con registi come Mario Lanfranchi (La sonnambula nel '56), Wolfgang Nagel (Il trovatore nel '75), Vaclav Kaslik (Andrea Chénier nel '73) e Gianfranco De Bosio (Tosca nel '76).
È considerato uno dei più valenti interpreti di Puccini (alla cui musica si è dedicato, per la prima volta dal secondo dopoguerra, con sistematico studio ermeneutico in numerose performance e registrazioni, con due letture del Trittico a Firenze, molte Manon Lescaut e molte Bohème tra Firenze, Chicago, La Scala di Milano e l'Accademia Chigiana di Siena), del verismo (Mascagni, Leoncavallo, Giordano, Cilea) e della musica italiana del secondo Ottocento (La Gioconda di Ponchielli e il Mefistofele di Boito, che produsse a Firenze nell''89). Ha all'attivo anche molte apprezzate letture verdiane (soprattutto degli anni parmensi), rossiniane e del teatro slavo (oltre ai già citati Prokof'ev e Janacek si è dedicato anche a Cajkovskij).
La sua camera ardente fu allestita nel foyer del Teatro Comunale di Firenze.
Cenni biografici: Cominciò come direttore assistente (soprattutto di Vittorio Gui, Tullio Serafin e Dimitri Mitropulos) al Maggio Musicale Fiorentino negli ultimi anni '40, compagine con la quale è rimasto legato tutta la vita, prima come direttore ospite (dal 1957 al 1967) poi come direttore artistico (dal 1985 al 1991), e di nuovo come ospite negli anni '90. A Firenze ha anche promosso il premio di musica da camera intitolato a Vittorio Gui nel 1977.
È stato dirigente musicale del Kongelige Teater di Copenaghen (1957-1960), dell'Opera di Roma (1965-1973), del Teatro Regio di Parma (2002-2007), e, soprattutto, della Lyric Opera di Chicago (1964-1999), e ha collaborato molto con La Scala di Milano, La Fenice di Venezia, l'Accademia Chigiana di Siena e le orchestre RAI di Roma e Milano.
È stato (in special modo a Chicago e Firenze) un alfiere della musica contemporanea, promuovendo prime locali (che spesso erano prime nazionali) del teatro di Britten, Janacek, Sostakovic e Prokof'ev, affrontando musiche di Berio, Dallapiccola, Dessau, Lodovico Rocca, Malipiero e Ginastera e dirigendo anche prime mondiali (il Paradise Lost di Penderecki a Chicago nel 1978).
Già dagli anni '50 dimostrò grande interesse alla performance operistica "mediata" dalla ripresa cinematografica o televisiva collaborando con la RAI, la televisione della DDR tedesca e la casa di produzione Unitel, con registi come Mario Lanfranchi (La sonnambula nel '56), Wolfgang Nagel (Il trovatore nel '75), Vaclav Kaslik (Andrea Chénier nel '73) e Gianfranco De Bosio (Tosca nel '76).
È considerato uno dei più valenti interpreti di Puccini (alla cui musica si è dedicato, per la prima volta dal secondo dopoguerra, con sistematico studio ermeneutico in numerose performance e registrazioni, con due letture del Trittico a Firenze, molte Manon Lescaut e molte Bohème tra Firenze, Chicago, La Scala di Milano e l'Accademia Chigiana di Siena), del verismo (Mascagni, Leoncavallo, Giordano, Cilea) e della musica italiana del secondo Ottocento (La Gioconda di Ponchielli e il Mefistofele di Boito, che produsse a Firenze nell''89). Ha all'attivo anche molte apprezzate letture verdiane (soprattutto degli anni parmensi), rossiniane e del teatro slavo (oltre ai già citati Prokof'ev e Janacek si è dedicato anche a Cajkovskij).
La sua camera ardente fu allestita nel foyer del Teatro Comunale di Firenze.
Metodo di acquisizione
Dono
Storia del fondo
Il fondo Bruno Bartoletti (1926-2013) dell'omonima Scuola di Musica di Sesto Fiorentino, corrisponde nella sua quasi totalità alla biblioteca musicale personale del Maestro, conservata presso l'abitazione privata (Vicolo di San Marco Vecchio, Firenze) dello stesso fino alla sua morte. Il fondo è pervenuto alla Scuola di musica nel novembre del 2020, dopo i contatti con gli eredi di Bartoletti e grazie alla partecipazione al bando Conservazione e valorizzazione patrimonio storico-artistico della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Per volontà del Soggetto produttore, sestese di nascita, tutto il patrimonio che costituisce la sua biblioteca personale è stato donato alle due istituzioni del comune: la Scuola di Musica di Sesto Fiorentino e la Biblioteca Ernesto Ragionieri. In entrambi i casi vi è l'obiettivo di valorizzare e rendere fruibile la preziosa collezione musicale nata e cresciuta di pari passo con la carriera internazionale del direttore d'orchestra. Per la didattica musicale, alla Scuola è andata la maggior parte della musica a stampa e i libri, mentre, alla Biblioteca sono state donate le registrazioni audio (quasi tutti vinili) e una piccola parte della musica a stampa (vedi la scheda della porzione del fondo Bartoletti custodita presso la Biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino).
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
Al momento non esiste né inventario né catalogo, se non una parziale lista di consistenza redatta negli anni 2000 dalla famiglia Bartoletti. La direzione della Scuola di Musica di Sesto sta procedendo al riordino nella Sala Bartoletti della Scuola di Musica e successiva inventariazione e catalogare del fondo.
Accessibilità del fondo
Temporaneamente non consultabile
Tipologia
Il fondo Bruno Bartoletti rappresenta la ricca biblioteca musicale che il direttore d'orchestra toscano ha formato durante gli anni delle sua attività internazionale di interprete e direttore d'orchestra e comprende musica notata a stampa e monografie di argomento musicale. Al momento del censimento CeDoMus, il materiale è conservato in una ventina di scatoloni in attesa di essere distribuiti in 20 m lineari di scaffali.
La maggior parte del materiale è costituito da musica a stampa, con qualche esemplare di musica manoscritta. Si tratta soprattutto di repertorio vocale (operistico, musica sacra, ecc.) e orchestrale (sinfonie, balletti, ecc.). Circa il repertorio operistico, si denota la compresenza di partiture orchestrali e di riduzioni per canto e pianoforte. In misura minore rispetto al materiale precedentemente citato, si trovano anche parti orchestrali, partiturine da studio (sia di musica orchestrale che da camera) e partiture e parti di musica da camera.
Significativa la presenza di partiture afferenti al repertorio classico della prima metà del Novecento, testimonianza dell'interesse del Soggetto produttore per le produzioni a lui contemporanee, sia italiane che estere che già al tempo del fascismo fu chiamato a dirigere sia in Russia che negli Stati Uniti: questo il motivo della presenza di edizioni russe, completamente in cirillico, e americane, quali numerose edizioni Dover al tempo di difficile reperimento e di rara circolazione. Tra gli autori più ricorrenti troviamo sia i grandi classici, come Bach, Beethoven, Brahms, Dvorak, Mozart, Schubert, sia gli operisti, come Rossini, Verdi, Puccini, che i compositori del Novecento, come Richard Strauss, Sostakovic, Prokofiev, fino ai più recenti Arvo Paart e Penderecki, per citarne solo alcuni. Vediamo alcuni esempi: Complete symphonies di Johannes Brahms (Dover, 2014); Il trovatore di Giuseppe Verdi (Ricordi); Il naso di Dmítrij Šostakóvic (Moscow, 1974) - di cui Beroletti stesso dirigerà la prima assoluta italiana presso il Teatro della Pergola di Firenze, nel contesto del XXVII Maggio Musicale Fiorentino (del quale fu anche direttore artistico proprio in quegl'anni); Stabat Mater di Krzysztof Penderecki (PWM, 1963).
Non manca anche l'interesse per autori toscani, come testimoniato dalle partiture del fiorentino Ugalberto De Angelis. Il materiale allegato non musicale e la presenza di dediche e autografi dimostrano il lavoro e l'impegno del soggetto produttore nelle vesti di direttore d'orchestra, direttore stabile e direttore artistico presso numerose e importanti istituzioni, sia italiane che estere (Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Regio di Parma, Opera di Roma, Opera di Copenaghen, Opera di Chicago). Parte del materiale presenta segni di interpretazione, sicuramente annotati dal direttore durante il lavoro svolto in qualità di direttore d'orchestra.
Le monografie a soggetto musicale e i libretti del fondo occupano circa 30 scatoloni di varie dimenisioni. Non è stato possbile stabilire il numero precisio di unità presenti, né l'arco di tempo nel quale esse si collocano (sia per quanto riguarda il periodo di creazione, che il periodo di pubblicazione), in quanto non è stato possibile movimentare il materiale al di fuori degli scatoloni che lo contengono. È infatti volontà della Scuola di Musica di Sesto Fiorentino (Soggetto conservatore del fondo) movimentare, sistemare a scaffale, inventariare e catalogare questa sezione del fondo in un secondo momento. Forniamo comunque alcuni esempi, che costituiscono una breve panoramica di queste tipologie di risorse. Circa le monografie a soggetto musicale: Autobiografia di Arthur Rubinstein (Flavio Pagano, 1991); Mussorgsky di Mary Tibaldi Chiesa (Fratelli Treves, 1935); Gustav Mahler di Ugo Duse (Marsilio, 1973). Circa i libretti: Suor Angelica di Giovacchino Forzano (Ricordi, 1918); Il mulatto (The barrier) di Langston Hughes, traduzione di Fedele D'Amico (Edwards B. Marks, 1971); Il buon soldato Svejk di Gerardo Guerrieri (Ricordi, 1962).
Genere
Strumentale
Vocale operistica/profana
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Manoscritti musicali
Libretti per musica: 30 scatoloni di varie dimensioni (con le Monografie a soggetto musicale)
Musica a stampa moderna (post 1830)
Monografie a soggetto musicale: 30 scatoloni di varie dimensioni (con i Libretti per musica)
Consistenza materiale secondaria
Programmi di sala e manifesti
Datazione del materiale
1801-1900
1901-2000
Caratteristiche fisiche
Il fondo si presenta sottoforma di partiture, partiturine, spartiti e parti staccate edite. Presenti anche monografie a tema musicale e libretti.
Esemplari con dedica
All'interno della biblioteca personale di Bartoletti sono presenti numerosi esemplari con dedica: spesso il dedicatario è lo stesso direttore. La mancanza di un catalogo non permette al momento di approfondire gli altri dedicatari o dedicanti.
Stato di conservazione
Buono
Ambiente di conservazione
Al momento del sopralluogo gli scatoloni si trovano in una delle aule della Scuola di Musica, ma si sta avviando il riordino del fondo in armadi dedicati presso la sala dei concerti.
Data ultima modifica
26.11.2021
Fonte compilazione
Sopralluogo marzo 2021
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