Fondo Giancarlo Rostirolla
Conservatore
Biblioteca Nazionale Centrale
Rostirolla Giancarlo
Anno di acquisizione
1990
Metodo di acquisizione
Acquisto
Storia del fondo
Durante la sua vita, lo studioso Giancarlo Rostirolla (1941- ) ha accumulato diverse collezioni musicali, soprattutto antiquarie, che ha via via donato alle istituzioni con cui è stato a contatto (dalle sue raccolte sono nati i patrimoni musicali della biblioteca Sylvestro Ganassi e dell'IBIMUS di Roma). La sua raccolta personale è stata acquisita dal Ministero per i Beni Culturali nel 1990 e destinata alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (BNCF). Vedi pagina BNCF dedicata alla collezione.
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
Il fondo è stato inventariato in un inventario cartaceo consultabile in sede ed è in corso la sua catalogazione nell'OPAC BNCF [ultima visita: mag 2021], afferente al Servizio Bibliotecario Nazionale SBN. Al momento in cui scriviamo (maggio 2021) risultano catalogati solo i manoscritti, rintracciabili, nell'OPAC, inserendo il testo «Rostir*» nel campo "Collocazione (parte di)".
Accessibilità del fondo
Consultabile
Il fondo è consultabile in BNCF secondo le sue modalità di accesso rintracciabili sul sito ufficiale.
Tipologia
La raccolta consta di 1568 esemplari che Rostirolla ha collezionato da diverse fonti antiquarie.
In BNCF sono arrivate soprattutto le musiche che lo studioso ha preso dal patrimonio della famiglia Compagnoni Marefoschi, dal posseduto dell'organista savonese Attilio Acquarone (1885–1976), dall'Archivio Ecclesiastico di Pisa, da un archivio francese, e dalla biblioteca privata Pasinetti-Balboni di Venezia.
Le musiche Compagnoni Marefoschi, con musica manoscritta dei secc. XVIII e XIX, furono ottenute da Rostirolla già negli anni '70. Egli ha agevolato la loro sistemazione in diverse biblioteche italiane, pubbliche e private (gran parte del patrimonio Compagnoni Marefoschi, è alla Biblioteca Casanatese di Roma).
Appartenuti all'organista e maestro di cappella ligure Attilio Acquarone (1885-1976) sono le copie o le trascrizioni di sua mano di famosi pezzi d'opera (di, tra gli altri, Goundot, Massenet, Puccini, Mascagni, Cilea, Giordano, Zandonai), varie canzoni (di, tra gli altri, Ernest Gillet, Adriano Lualdi, Emma Del Mero, Luigi Denza, Angelo Zanardini, Lauro Rossi, Gioacchino Rossini), inni fascisti (Dea Roma di Giulio Rocchi Burlamacchi), ballabili (ess. mazurke di Serafino Amedeo de' Ferrari), pezzi sacri (messe e inni di, tra gli altri, Cesare Bormioli, di Luigi Mancinelli, Jacopo Tomadini, Adolf von Henselt, Giuseppe Concina, Saverio Mercadante), pezzi classici (l'Adagio della Patetica di Beethoven), pezzi per organo (di, tra gli altri, Franco Escher). Tra le musiche di Acquarone ci sono anche autografi di sue composizioni patriottiche (es. O forti e baldi militi del 1913) e alcune stampe di musica sacra post-ceciliana di autori come Oreste Ravanello e Lorenzo Perosi.
In totale le musiche di Acquarone sono ca. 60 unità catalografiche.
Dall'Archivio Ecclesiastico di Pisa provengono 11 pezzi manoscritti, databili soprattutto ai primi 40 anni dell'Ottocento: canzoni (es. Alla mia bella ingrata di Marcello Bernardini), pezzi pianistici (sonate di Pleyel), pezzi sacri adespoti (spesso singole parti strumentali isolate, alcune anche databili alla fine del Settecento), trascrizioni di parti corali operistiche (es. le parti del coro della scena della pazzia della Sonnambula di Bellini in trascrizione tardo-ottocentesca), una trascrizione di Benedetto Carulli, datata 1871, di una scena della Traviata di Verdi.
Dall'Archivio francese provengono ca. 20 manoscritti ottocenteschi, tra cui gli autografi di una decina di composizioni brillanti (canzoni e ballabili) di Eugéne Bousquet (fl. 1871-1892), pezzi acefali con ballabili adespoti e anepigrafi di varia natura (alcuni databili al 1860, altri al 1810, altri ancora agli anni '10 del '900), alcune arie d'opera primo-ottocentesche (di Nicolas Dalayrac), alcuni pezzi strumentali (Scherzo per pianoforte di Hans Diernhammer, dei primi anni del '900), pezzi militareschi (Polka militare di Paul Henrion, 1861).
Da Pasinetti-Balboni arrivano 7 pezzi strumentali manoscritti della fine del Settecento (ess. un paio duetti per due flauti di Domenico Mancinelli e Pleyel, duetti per clarinetti di Luigi Vaudano).
Genere
Vocale operistica/profana
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Manoscritti musicali: risultano catalogati ca. 150 esemplari
Musica a stampa antica (1500-1830)
Musica a stampa moderna (post 1830)
Datazione del materiale
1701-1800
1801-1900
1901-2000
Identificazione
Su alcune musiche provenienti da Pisa si legge «Comune di Pisa - Ufficio Administrativo di immobili sequestrati 1420» o «Comune di Pisa 1420».
Stato di conservazione
Buono
Data ultima modifica
15.07.2021
Fonte compilazione
OPAC BNCF
Biblioteca Nazionale Centrale
Codice ICCU: FI0098
Indirizzo: Piazza Cavalleggeri
CAP: 50122
Comune: Firenze
Provincia: FI
Telefono: 055 249191
http://www.bncf.firenze.sbn.it/
info@bncf.firenze.sbn.it
ProduttoreIndirizzo: Piazza Cavalleggeri
CAP: 50122
Comune: Firenze
Provincia: FI
Telefono: 055 249191
http://www.bncf.firenze.sbn.it/
info@bncf.firenze.sbn.it
Rostirolla Giancarlo
Estremi cronologici: Roma, 1941-
Cenni biografici: Studioso e collezionista musicale, Rostirolla è stato docente universitario di musica nell'ateneo di Chieti (dal 1999 al 2007), collaboratore editoriale della RAI-ERI, vice-presidente della Società Italiana di Musicologia (dal 2008 al 2010), consulente scientifico della Nuova Rivista Musicale Italiana (dal 1968 al 1999), e fondatore (nel 1978) dell'Istituto per la Bibliografia Musicale (IBIMUS) di Roma, con cui ha promosso la guida CABIMUS del patrimonio musicale italiano e la collaborazione italiana con il RISM. Grande collezionista, durante tutta la sua vita ha accumulato vaste raccolte musicali che ha donato a diverse istituzioni. Ha scritto molti saggi di storia della musica e di storia delle istituzioni musicali.
Note e bibliografia: Rostirolla, Giancarlo (sub voce), in The New Grove of Music and Musicians, London, Macmillan, 2001-2002
Cenni biografici: Studioso e collezionista musicale, Rostirolla è stato docente universitario di musica nell'ateneo di Chieti (dal 1999 al 2007), collaboratore editoriale della RAI-ERI, vice-presidente della Società Italiana di Musicologia (dal 2008 al 2010), consulente scientifico della Nuova Rivista Musicale Italiana (dal 1968 al 1999), e fondatore (nel 1978) dell'Istituto per la Bibliografia Musicale (IBIMUS) di Roma, con cui ha promosso la guida CABIMUS del patrimonio musicale italiano e la collaborazione italiana con il RISM. Grande collezionista, durante tutta la sua vita ha accumulato vaste raccolte musicali che ha donato a diverse istituzioni. Ha scritto molti saggi di storia della musica e di storia delle istituzioni musicali.
Note e bibliografia: Rostirolla, Giancarlo (sub voce), in The New Grove of Music and Musicians, London, Macmillan, 2001-2002
Anno di acquisizione
1990
Metodo di acquisizione
Acquisto
Storia del fondo
Durante la sua vita, lo studioso Giancarlo Rostirolla (1941- ) ha accumulato diverse collezioni musicali, soprattutto antiquarie, che ha via via donato alle istituzioni con cui è stato a contatto (dalle sue raccolte sono nati i patrimoni musicali della biblioteca Sylvestro Ganassi e dell'IBIMUS di Roma). La sua raccolta personale è stata acquisita dal Ministero per i Beni Culturali nel 1990 e destinata alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (BNCF). Vedi pagina BNCF dedicata alla collezione.
Alimentazione del fondo
Chiuso
Indicizzazione del fondo
Il fondo è stato inventariato in un inventario cartaceo consultabile in sede ed è in corso la sua catalogazione nell'OPAC BNCF [ultima visita: mag 2021], afferente al Servizio Bibliotecario Nazionale SBN. Al momento in cui scriviamo (maggio 2021) risultano catalogati solo i manoscritti, rintracciabili, nell'OPAC, inserendo il testo «Rostir*» nel campo "Collocazione (parte di)".
Accessibilità del fondo
Consultabile
Il fondo è consultabile in BNCF secondo le sue modalità di accesso rintracciabili sul sito ufficiale.
Tipologia
La raccolta consta di 1568 esemplari che Rostirolla ha collezionato da diverse fonti antiquarie.
In BNCF sono arrivate soprattutto le musiche che lo studioso ha preso dal patrimonio della famiglia Compagnoni Marefoschi, dal posseduto dell'organista savonese Attilio Acquarone (1885–1976), dall'Archivio Ecclesiastico di Pisa, da un archivio francese, e dalla biblioteca privata Pasinetti-Balboni di Venezia.
Le musiche Compagnoni Marefoschi, con musica manoscritta dei secc. XVIII e XIX, furono ottenute da Rostirolla già negli anni '70. Egli ha agevolato la loro sistemazione in diverse biblioteche italiane, pubbliche e private (gran parte del patrimonio Compagnoni Marefoschi, è alla Biblioteca Casanatese di Roma).
Appartenuti all'organista e maestro di cappella ligure Attilio Acquarone (1885-1976) sono le copie o le trascrizioni di sua mano di famosi pezzi d'opera (di, tra gli altri, Goundot, Massenet, Puccini, Mascagni, Cilea, Giordano, Zandonai), varie canzoni (di, tra gli altri, Ernest Gillet, Adriano Lualdi, Emma Del Mero, Luigi Denza, Angelo Zanardini, Lauro Rossi, Gioacchino Rossini), inni fascisti (Dea Roma di Giulio Rocchi Burlamacchi), ballabili (ess. mazurke di Serafino Amedeo de' Ferrari), pezzi sacri (messe e inni di, tra gli altri, Cesare Bormioli, di Luigi Mancinelli, Jacopo Tomadini, Adolf von Henselt, Giuseppe Concina, Saverio Mercadante), pezzi classici (l'Adagio della Patetica di Beethoven), pezzi per organo (di, tra gli altri, Franco Escher). Tra le musiche di Acquarone ci sono anche autografi di sue composizioni patriottiche (es. O forti e baldi militi del 1913) e alcune stampe di musica sacra post-ceciliana di autori come Oreste Ravanello e Lorenzo Perosi.
In totale le musiche di Acquarone sono ca. 60 unità catalografiche.
Dall'Archivio Ecclesiastico di Pisa provengono 11 pezzi manoscritti, databili soprattutto ai primi 40 anni dell'Ottocento: canzoni (es. Alla mia bella ingrata di Marcello Bernardini), pezzi pianistici (sonate di Pleyel), pezzi sacri adespoti (spesso singole parti strumentali isolate, alcune anche databili alla fine del Settecento), trascrizioni di parti corali operistiche (es. le parti del coro della scena della pazzia della Sonnambula di Bellini in trascrizione tardo-ottocentesca), una trascrizione di Benedetto Carulli, datata 1871, di una scena della Traviata di Verdi.
Dall'Archivio francese provengono ca. 20 manoscritti ottocenteschi, tra cui gli autografi di una decina di composizioni brillanti (canzoni e ballabili) di Eugéne Bousquet (fl. 1871-1892), pezzi acefali con ballabili adespoti e anepigrafi di varia natura (alcuni databili al 1860, altri al 1810, altri ancora agli anni '10 del '900), alcune arie d'opera primo-ottocentesche (di Nicolas Dalayrac), alcuni pezzi strumentali (Scherzo per pianoforte di Hans Diernhammer, dei primi anni del '900), pezzi militareschi (Polka militare di Paul Henrion, 1861).
Da Pasinetti-Balboni arrivano 7 pezzi strumentali manoscritti della fine del Settecento (ess. un paio duetti per due flauti di Domenico Mancinelli e Pleyel, duetti per clarinetti di Luigi Vaudano).
Genere
Vocale operistica/profana
Vocale sacra
Consistenza materiale principale
Manoscritti musicali: risultano catalogati ca. 150 esemplari
Musica a stampa antica (1500-1830)
Musica a stampa moderna (post 1830)
Datazione del materiale
1701-1800
1801-1900
1901-2000
Identificazione
Su alcune musiche provenienti da Pisa si legge «Comune di Pisa - Ufficio Administrativo di immobili sequestrati 1420» o «Comune di Pisa 1420».
Stato di conservazione
Buono
Data ultima modifica
15.07.2021
Fonte compilazione
OPAC BNCF
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