Database dei fondi musicali toscani

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Biblioteca di Santa Croce. Libri liturgico-musicali

Conservatore
Biblioteca di Santa CroceBiblioteca di Santa Croce

Codice ICCU: FI0109
Indirizzo: Piazza Santa Croce, 16
CAP: 50122
Comune: Firenze
Provincia: FI
Telefono: 055 244619
https://www.santacrocefirenze.it/?p=1534
bibliotecasantacroce@gmail.com


Produttore
Soggetti produttori diversi Soggetti produttori diversi


Metodo di acquisizione
Deposito|Nativo

Storia del fondo

Clerici dicant Officium cum devotione coram Deo... è quanto san Francesco scrisse e raccomandò ai religiosi del suo Ordine per un ufficio che, per volere del Santo, era celebrato con il canto ogni giorno, secondo norme precise. Le Costituzioni di Narbona, del 1260, imposero di seguire le arti del Trivium e del Quadrivium, di cui faceva parte la musica, ai futuri chierici i più dotti dei quali erano inviati presso gli Studi generali dell’Ordine religioso, come quello a Firenze di Santa Croce dal Trecento. Dalla metà del Quattrocento, parallelamente ai cori dei frati, sorsero le cappelle musicali che accompagnvano la liturgia, soprattutto nelle celebrazioni più importanti, formate da cantori e musicisti professionisti, diretti dal maestro di cappella. A Santa Croce il XVI secolo vide fra Lazzaro Fiorentino maestro di musiche spirituali alla corte de’ Medici, residente in Santa Croce, e Costanzo Porta come sovrintendente agli apparati musicali di Santa Croce (1565). La tradizione continuò nel secolo successivo con padre Antonio Cesti (al secolo Pietro), organista in Santa Croce nel 1644 e padre Francesco Passarini (1691-1692). Tra la fine del XVIII secolo e durante tutto il XIX, nel periodo delle soppressioni degli ordini religiosi, l’apparato degli Studia si sgretolò progressivamente e, sebbene i Conventuali riescano a rimanere come clero ufficiante nei santuari più insigni, rimasero solo le Cappelle musicali di Assisi, Padova e Bologna. Come clero ufficiante, i Francescani Conventuali di Santa Croce continuarono a resistere alle dipendenze del Comune di Firenze.


L’articolo 24 del regio decreto 3036 del 7 luglio 1866, di soppressione degli Ordini e delle Corporazioni religiose (in esecuzione della legge 28 giugno 1866 n. 2987), disponeva la conservazione dei libri liturgici presso quelle chiese francescane che continuavano ad essere aperte al culto, come Santa Croce (... saranno conservati all’uso delle chiese ove si trovano).

In seguito alla riabilitazione dei Francescani, e dopo il ripristino della sede della Curia provinciale presso il Convento di Santa Croce (r.d.l. 1083, 13 luglio 1933), alcuni codici, anche provenienti da altri luoghi della Provincia religiosa, sono stati uniti alle raccolte della Biblioteca di Santa Croce, istituita nel 1944, per agevolarne e migliorarne la fruizione a scopo di studio e di ricerca.

Complessivamente, la Biblioteca di Santa Croce (ultima visita 07 gennaio 2022) accoglie solo una parte della raccolta che copre un ampio arco cronologico, in quanto l’esercizio della scrittura ha continuato ad essere soprattutto una forma di meditazione.

Nel complesso, se di alcuni codici manoscritti, sebbene ritenuti nativi, non si possiedono elementi certi per delinearne esattamente i percorsi, di altri se ne può ascrivere più chiaramente l’origine ai conventi francescani di Sansepolcro (es. Mas.10, Chiesa di San Francesco), Cortona (Chiesa di San Francesco) e San Miniato (es. Mas.04, Chiesa di San Francesco).

I libri liturgici musicali, a stampa, della Biblioteca di Santa Croce a Firenze, dei Francescani Conventuali, erano destinati a una lettura collettiva, a distanza, nel corso della liturgia. Erano pertanto utilizzati per le funzioni religiose e integravano il corredo di sacrestia. La mancanza, in origine, del timbro di appartenenza della biblioteca, testimonia l’uso liturgico e interno al contesto ecclesiale.

 

 

Alimentazione del fondo
Chiuso

Indicizzazione del fondo
L'antifonario (MAS.5 ) è presente in Mirabile (ultima visita: 22 feb. 2022) utilizzando come chiave di ricerca: città Firenze e sede di conservazione Biblioteca di S. Croce (Frati Minori Conventuali). Presso la biblioteca è consultabile una lista dei libri liturgiuci manoscritti e a stampa in formato pdf.

L'Antiphonarium abbreuiatum secundum consuetudinem Sancte Romane Ecclesie (Venetijs : apud Iuntas, 1580) è consultabile in Edit16 tramite ricerca avanzata e inserendo in localizzazioni Santa Croce; è presente anche sul catalogo del Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN), consultabile partendo da una ricerca per codice di Biblioteca (FI0109).

 

Accessibilità del fondo
Consultabile tramite appuntamento
Accesso previo appuntamento mediante comunicazione per posta elettronica, indicando l’oggetto della ricerca e sue finalità e fornendo, qualora li si conosca, i riferimenti per la richiesta.

Tipologia
Il patrimonio dei libri liturgico-musicali si compone di:

  • 19 libri liturgici manoscritti musicali, su pergamena e carta (antifonari, cantorali festivi, graduali e canti della liturgia delle ore), databili tra i secoli XIV e XX. Si citano, a titolo di esempio: il graduale Mas.01, datato al 1596; il graduale MAS.02 della fine del secolo XVI; 6 antifonari (Mas.03-Mas. 08), con datazione tra l'inizio del secolo XIV e il 1850, dei quali il più antico (Mas.05) è 1 antiphonarium contenente le regole, aggiunta settecentesca, del canto fermo gregoriano; 3 cantorali (Mas.09-Mas.10 e Mas.12, XVIII-XX secolo) e 2 Kyriali (Mas.11 e Mas.13) della metà dell'Ottocento. Nel complesso si caratterizzano per avere internamente combinazioni di pagine cartacee con fogli membranacei, in quanto adattati all’evoluzione nel tempo della liturgia, iniziali filigranate o rubricate, spesso nei colori rosso e blu alternati, notazione quadrata nera su tetragrammi rossi.

  • 17 libri liturgici a stampa, antifonari, graduali, messali e salteri, comprendono edizioni dei secoli XVI-XX, con una prevalenza del XVIII secolo. Solo un antifonario appartiene al XVI secolo, datato 1580 (XVI.A.17.B) e un Messale al XVII (LIT.RAR.12). Oltre ai citati, si segnala: un’edizione contenente le antifone e i canti per la vestizione religiosa delle suore della Diocesi di Firenze, (Ordine da tenersi nel dar l'abito monacale alle fanciulle della Diocesi fiorentina. In Firenze : per Michele Nestesus e Antonmaria Borghiniani, 1709, LIT.RAR.16); un corale ad uso dell’Ordine dei Minori Conventuali, (Venetiia : ex typographia Balleoniana, 1743, LIT.RAR.07); inni per la Celebrazione della Passione del Signore (Moduli Passionis Dominicae in maiori Hebdomada. Florentiae : Ioannis Baptista Stecchi et Antonii Iosephi Pagani, 1768, LIT.RAR.15); un Canone della S. Messa (Venetiia : ex typographia Balleoniana, 1784, LIT.RAR.04). Caratterizzano, alcune edizioni, aggiunte di inni a stampa o manoscritti, in appendice al volume, di epoca successiva.



Consistenza materiale principale
Libri liturgici musicali: 26


Datazione del materiale
1301-1400
1501-1600
1601-1700
1801-1900

Caratteristiche fisiche




I codici manoscritti sono di grande formato, di natura membranaceo cartacea, con legature in pelle su assi di legno o piatti di cartone, alcuni con borchie e fermagli; quelli a stampa, di grande formato, di natura cartacea, in alcuni casi corredati da segnacoli con nistole in stoffa colorate, legature in pelle marrone su assi di legno, o piatti di cartone, spesso con borchie, fermagli in ottone o cuoio.





Identificazione


Su alcuni degli esemplari manoscritti sono state identificate le seguenti firme:


  • Graduale Mas.01:  firma del monaco vallombrosano De Beatrici Fulgenzio

  • Antifonario Mas.08: firma di p. Mosè Puccini

  • Cantorale Mas.10: firma di d. Joseph m. Cianfogni

  • Cantorale Mas.12: firma di p. Seraphinus Valenti

  • Kyriale Mas 13: firma di Seraphinus Valenti

  • Kyriale Mas 19: firma di Antonio Papini





Su altri codici manoscritti è presente il timbro di provenienza relativo ai conventi di San Francesco di Cortona, Sansepolcro e San Miniato.

Sul messale a stampa LIT.RAR.10 è presente lo stemma della famiglia Corsini Rinuccini





Esemplari con dedica
Il messale (LIT.RAR.12) reca la dedica con la quale Eleonora Corsini Rinuccini lo cedette in deposito alla Sagrestia della Basilica di Santa Croce nel 1880.

Stato di conservazione
Buono

Interventi di restauro
Un laborioso intervento di restauro, eseguito tra il 2000 e il 2005, dal laboratorio romano Gottscher, ha interessato dieci corali: Mas.1, Mas.2, Mas.3, Mas.5, Mas. 6, Mas. 7, Mas. 8. Gli ultimi tre facevano parte di un unico cantorale contenente le tre opere che in fase di restauro sono state legate separatamente dal momento che la legatura su assi si presentava troppo piccola per coprire il volume.

Ulteriori esemplari sono stati restaurati e portati in San Miniato al Tedesco, in quanto già originariamente ad uso del Coro di San Francesco: si tratta di tre antifonari a firma di frate Giovanni Crisistomo Nave, di cui due del Proprio dei Santi (parte I e parte II), del 1734, più uno del 1736.

 

Ambiente di conservazione
Il materiale musicale è conservato su ripiani in appositi armadi.

Eventi di valorizzazione




10 corali di Santa Croce, restaurati nel 2005 dal laboratorio romano Gottscher e finanziati dal Ministero per i Beni e le Attivita? Culturali, sono stati oggetto di due mostre:

  • Roma, 24 luglio 2007, Biblioteca Archivio della Curia Provinciale dei Frati Minori Conventuali S. Giacomo alla Lungara.

  • Firenze, 25 ottobre - 11 novembre 2007, Basilica di Santa Croce, Cappella Medici.






Bibliografia
L'attuale biblioteca / Bernardino Farnetani. In: Santa Croce nel solco della storia / a cura di Massimiliano G. Rosito. Firenze: Città di Vita, 1996.  Pp. 99-104; La tradizione musicale / Ippolita Morgese. In: Santa Croce nel solco della storia / a cura di Massimiliano G. Rosito. Firenze: Città di Vita, 1996. Pp. 107-132.

Data ultima modifica
22.02.2022

Fonte compilazione
sopralluogo dicembre 2021 / Novella Maggiora



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