“Il Dizionario della Musica in Italia e l’Archivio dei musicisti” di Claudio Paradiso
Il Dizionario della Musica in Italia (DMI) è un progetto innovativo di ricerca musicale con sede a Latina.
Due sono gli obiettivi principali: il primo è quello di riunire insieme per la prima volta in un dizionario professionale tutte le figure della musica in Italia dal Medioevo ad oggi, quindi un’evoluzione enciclopedica di metodo da ‘universale’ a ‘nazionale’; il secondo è costituire la sintesi di un intero sistema (e non più solo di alcune figure) della forma artistica più diffusa in Italia. Ospitata sul sito www.dmi.it l’enciclopedia sarà online, in progress, aggiornabile e gratuita. E come un tempo tornerà a fornire a tutti un’informazione firmata quindi certificata. La ‘stella polare’ del progetto DMI è l’art. 9 della Costituzione Italiana nel quale i Padri Fondatori indicarono che «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica», associando già settant’anni fa la conoscenza all’innovazione tecnologica.
L’altra grande avventura del DMI è la creazione dell’Archivio dei musicisti italiani. Ospitato in un grande spazio storico (oltre 2.000 mq) messo a disposizione dal Comune di Latina, l’Archivio contiene libri e spartiti musicali, ma anche strumenti, epistolari, fotografie, autografi, programmi, locandine, dischi, nastri, filmati e ogni tipo di documento presente nei fondi dei musicisti scomparsi o viventi che hanno operato in ogni genere musicale. L’Archivio funge anche da straordinaria banca dati per tutti gli studiosi e i musicologi, italiani e stranieri, che contribuiranno alla realizzazione del Dizionario. Con questa struttura l’Italia è il primo Paese al mondo a dotarsi di un archivio nazionale dei musicisti.
Hanno aderito al progetto DMI tutte le maggiori Istituzioni musicali e musicologiche italiane. Il DMI è stato ritenuto opera di interesse nazionale nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La Biblioteca del DMI è stata riconosciuta dal Ministero per i Beni Culturali, è inserita nell’Anagrafe delle biblioteche italiane compilata dall’ICCU – Istituto Centrale per il Catalogo Unico e riceve un finanziamento dal MiBACT per intraprendere l’opera di catalogazione.
Parallelamente alla meticolosa raccolta degli archivi sparsi su tutto il territorio nazionale, una delle priorità della Biblioteca del DMI è l’informatizzazione di tale patrimonio, l’inserimento dei dati in SBN (il Sistema Bibliotecario Nazionale nel quale il DMI è già operativo) e delle schede dei musicisti donatori nel nuovo SAN (il Sistema Archivistico Nazionale).
La musica per il DMI vuol dire sicuramente cultura e storia da preservare, in attesa di tempi migliori. Ma al tempo stesso deve significare anche impresa: fornendo formazione e occupazione a giovani laureati in Università e Conservatori, elaborando progetti europei, operando nei settori dell’esecuzione, della produzione, dell’editoria e dei media, anche in sinergia con la costituenda Casa della Musica di Latina sostenuta dalla Regione Lazio.
L’auspicio è che un numero sempre maggiore di beni di carattere musicale possano giungere sani e salvi nella grande Biblioteca del DMI: chiunque possieda o sia a conoscenza di archivi musicali bisognosi di ospitalità può segnalarlo a info@dmi.it.
Gli archivi andranno ad arricchire la Città di Latina di un ulteriore patrimonio culturale tale da renderla sempre più un punto di riferimento italiano per studiosi, studenti, appassionati. La più nota città del ‘900 – che ha festeggiato i suoi primi 80 anni dalla fondazione – sarà dunque la custode delle testimonianze e dei ricordi della storia passata e presente della musica italiana.

Articolo uscito su AMADEUS
Per ulteriori informazioni e la lista completa dei fondi musicali custoditi a Latina visitare la pagina: http://www.dmi.it
Claudio Paradiso, fondatore del DMI, è nato a Roma nel 1960 dopo gli studi classici si è diplomato nel 1980 con il massimo dei voti nel Conservatorio Santa Cecilia in Roma nella classe di flauto di Angelo Persichilli, proseguendo poi il perfezionamento in ambito nazionale e internazionale.
Dal 1986 ha suonato come primo flauto nell’Orchestra Sinfonica di Piacenza, nell’Orchestra A. Scarlatti di Napoli della RAI, nell’Orchestre Symphonique de Fribourg e nell’Orchestra Sinfonica Italiana.
È titolare della cattedra di Musica d’insieme per strumenti a fiato nel Conservatorio F. Morlacchi di Perugia,
È fondatore e direttore dal 1990 de I Fiati di Parma, ed è da anni impegnato nella ricerca musicologica della grande tradizione strumentale italiana dei secoli XVIII e XIX ed ha realizzato le edizioni critiche di opere per/con fiati di Giovanni Bolzoni, Benedetto Carulli, Domenico Cimarosa, Michelangelo Dotti, Jiri Druzecky, Giuseppe Gariboldi, Luigi Hugues, Teodulo Mabellini, Giuseppe Saverio Mercadante, Francesco Morlacchi, Pietro Morlacchi, Luigi Pagani, Gioachino Rossini, Antonio Scontrino, Camillo Sivori, Giovanni Tadolini, Giovanni Battista Viotti.
In campo editoriale ha pubblicato articoli e saggi di argomento musicale ed è collaboratore dell’Istituto della Enciclopedia Italiana della Treccani per il Dizionario Biografico degli Italiani.
Claudio Paradiso ha curato la prima biografia su Luigi Hugues (Casale Monferrato, 2001), la prima su Teodulo Mabellini (Pistoia, 2005), il volume Il flauto in Italia (Roma, 2005), la prima biografia su Arrigo Tassinari (Cento, 2009); coordina il progetto nazionale DMI – Dizionario della Musica in Italia la prima enciclopedia online professionale pubblica.