Hai guardato su Petrucci? Riproduzioni di musiche e informazioni sulla riproduzione di Giulia Visintin

marcaOPIl nome ufficiale è International Music Score Library Project, ma basta averlo usato una volta per imparare a chiamarlo, familiarmente, Petrucci. Si tratta di un archivio, ampio e piuttosto ben organizzato, disponibile sul Web, che raccoglie musica notata, di ogni paese o epoca, riprodotta in file digitali. L’impresa è iniziata nel 2006 e si presenta sotto il titolo di Biblioteca Petrucci, onorando così il primo stampatore di musica: Ottaviano Petrucci, che nel 1501, a Venezia, pubblicò il primo libro stampato di musica. La sola copia del suo volume: Harmonice musices odechaton sopravvissuta fino al XXI secolo si trova a Bologna: se ne può vedere la prima pagina qui.

Un recente articolo di Edward W. Guo, A librarian’s guide to IMSLP («Fontes artis musicae», 61, n. 3 (July-Sep. 2014), p. 267-274, disponibile alla Biblioteca della Scuola di musica di Fiesole), illustra le caratteristiche del progetto e dell’archivio. Vi si descrive in particolare l’organizzazione dei metadati, che permette la ricerca della musica desiderata e – importantissima – l’esplorazione di tutto l’archivio in base ai generi e alle forme musicali. Un altro aspetto interessante della Biblioteca Petrucci è il suo corredo di istruzioni per chi volesse contribuire con qualche nuova riproduzione: la documentazione di lavoro è presentata direttamente sul web con molta chiarezza, e per le parti essenziali anche in lingue diverse dall’inglese, italiano compreso.

Sin dalla sua costituzione, il progetto della Biblioteca Petrucci ha dedicato particolare attenzione alle questioni sollevate dalla riproduzione di documenti musicali, specialmente per quanto riguarda eventuali diritti riservati connessi. Un archivio che attraversa cinque secoli e decine di paesi, come luoghi di produzione o di conservazione delle musiche, deve tener conto – evidentemente – di una quantità e soprattutto di una grande varietà di norme in materia di diritto d’autore e di riproducibilità dei documenti. Norme che l’IMSLP si è prefisso di osservare nella raccolta e pubblicazione delle copie digitali, mirando così a costituire un archivio non solo ricco e prestigioso ma anche autorevole e rispettabile.

I curatori della Biblioteca Petrucci hanno cercato di sintetizzare i punti salienti della questione in una pagina (in inglese) schematica ma efficace. Si tratta di uno strumento utile non solo nel contesto di questo archivio, perché presenta in forma comparata le norme vigenti negli Stati uniti, in Canada e nell’Unione europea, le aree cioè in cui si trova la maggior parte delle persone e delle istituzioni che usano (e contribuiscono a far crescere) l’archivio. Può tornare utile per farsi un’idea delle differenze da tenere presenti trattando prodotti editoriali provenienti da quei paesi, per un rapido controllo, come introduzione a uno esame più approfondito. Il sito stesso di Petrucci, comunque, comprende varie altre pagine di informazioni sull’argomento.

Per un maggior dettaglio sulla situazione italiana in materia di riproduzione di pubblicazioni, vi si può affiancare la consultazione del sito CLEARedi . È un servizio allestito dalla Associazione italiana editori: va tenuto presente che il punto di vista è dunque quello delle case editrici più che quello dei lettori. Ma ha il merito di esporre con semplicità, in forma di domande e risposte, una materia complessa. Sono indicati esplicitamente i riferimenti di legge (in questo caso quella vigente in Italia, ovviamente) e nella casistica illustrata si tiene conto anche delle pubblicazioni musicali.

 

Navigazione dell'articolo